Le elezioni Ue, San Saviano martire. Le parole della settimana

Le parole della settimana: elezioni Ue, venti di guerra europei, San Saviano martire, almeno salviamo Dante

Le elezioni Ue, San Saviano martire. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori

Elezioni Ue

Questa è l'ultima settimana prima delle elezioni europee, il grande rito con cui Bruxelles insegue i sapori democratici. I cittadini voteranno il Parlamento Ue, ma è importante ricordare come il presidente della commissione viene designato dal Consiglio Europeo, l'organo composto dai capi di Stato o di governo. Abbiamo solo un'arma: la consapevolezza e la conoscenza. Per questo servono sempre di più l'arte, la poesia e la letteratura.

Venti di guerra europei

Basta fare un solo esempio: mentre il buon senso indica che bisogna frenare quest'aria di guerra che incendia il mondo, Ursula von der Leyen se ne esce con un video su X in cui promette ciò che non ha fatto, ossia il potenziamento militare europeo in chiave di emancipazione dalla NATO. Ma non ha grandi remore a mostrare lo scopo: combattere la Russia. L'auspicio è che davvero la profonda fossa che questi burattini si stanno scavando li divori, ce li faccia dimenticare e non trascini dentro anche noi.

All eyes on Rafah

All eyes on Rafah, tutti gli occhi su Rafah. La repubblica degli slogan è oramai una realtà globale. Decine di milioni di persone hanno condiviso un contenuto sui social in cui c'è scritto semplicemente questo. E con questo gesto sono tutti convinti di essere stati una settimana a combattere in trincea a Gaza. Senza sapere neppure esattamente dove sia. L'idea che le cose siano complicate è fuori dall'orizzonte contemporaneo e appuntare che da Rafah erano appena partiti dei razzi contro Tel-Aviv è operazione quantomai inutile. All eyes on Rafah, tutti a occhi chiusi su Rafah.

San Saviano martire

Roberto Saviano non va alla fiera del libro di Francoforte e magari di fronte a questa notizia potrebbe scorrere un disinteressato “chissenefrega”, peccato che alcuni bambini quando perdono a monopoli tirano per aria tutta la tavola, oppure in età adulta si dipingono pateticamente martiri di un complotto e tutto il mondo è brutto e cattivo, loro possono fare di tutto, anche venire condannati dai tribunali, ma gli altri devono solo osannarli e dir loro quanto sono bravi a mettersi le dita nel naso. Il giorno in cui la letteratura italiana volterà pagina sarà un giorno splendente per l'Italia

Almeno salviamo Dante

Ha fatto molto parlare l'iniziativa di un docente di Treviso che aveva esentato alcuni studenti dallo studio della Divina Commedia di Dante perché musulmani. La reazione è stata inaspettatamente compatta, da ogni lato si sono alzate voci a difesa di Dante e dell'idea che i grandi si studiano.

L'argomento secondo cui i musulmani si sentirebbero offesi perché Dante mette Maometto all'inferno non può avere nessun peso, perché allora neanche i cattolici dovrebbero leggerlo, visto che mette anche papi, cardinali e vescovi fra le pene infernali. Ora si è conclusa l'ispezione. Speriamo che questa sia l'ultima volta. Nessuno tocchi Dante.

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