"Il fascismo si aggira ancora". Scurati torna sulla (non) censura del suo monologo Rai

Presentando a Venezia la serie tv tratta dal suo libro "M" lo scrittore lega nuovamente lo "spettro" della dittatura all'attualità europea. L'attore Marinelli gli esprime solidarietà per il monologo cancellato, anche se le cose sono andate diversamente

"Il fascismo si aggira ancora". Scurati torna sulla (non) censura del suo monologo Rai
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Quattro mesi e mezzo dopo quella polemica tutta televisiva, in cui si sproloquiò di "censura", Antonio Scurati ritorna a parlare del tema fascismo legandolo all'attualità. L'occasione gliela fornisce la presentazione fuori concorso di "M - Il Figlio del Secolo" (nuova serie tv di Sky Original) alla Mostra del Cinema di Venezia. Il progetto è tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale e, in sala stampa, Scurati non si fa sfuggire l'opportunità di esprimere nuovamente la propria opinione sull'argomento: "Lo spettro del fascismo si aggira ancora per l'Europa, ma non sono stato io ad evocarlo con il mio romanzo, o con questo film. Sono state altre forze storiche - dice -. Ciò che l'arte, antifascista e democratica, può fare è affogare quello spettro".

Le sue parole sono state seguite da un prolungato applauso dei giornalisti presenti, nonché dalla solidarietà dimostrata dall'attore Luca Marinelli, che nella serie interpreta proprio il personaggio di Benito Mussolini e che si trovava a fianco dell'autore al comento della conferenza stampa: "Trovo sia vergognoso quello che è successo ad Antonio Scurati e Serena Bortone", afferma facendo riferimento a quella "storica" puntata di "Che sarà" andata in onda su Rai3 lo scorso 20 aprile, alle porte dell'anniversario della Liberazione. "Siamo in un paese democratico e non in una dittatura. Per questo è importante conoscere la storia perché si ripresenta e tante cose non vanno sottovalutate. Lo vediamo anche oggi". È vero che ormai è passato molto tempo da quella vicenda che ha tenuto banco su giornali e tv per settimane, ma di quel passaggio tv ci fu ben poco di "vergognoso".

Tutto il ragionamento parte da quel "celebre" monologo che lo scrittore avrebbe dovuto leggere in diretta nella trasmissione condotta dalla Bortone. I due accusarono i vertici della Rai di censura, ma poi la verità arrivò velocemente a galla. Dalla televisione pubblica c'era stata la proposta di una lettura a titolo gratuito del testo scritto appositamente per il 25 aprile, cassando il pagamento dell'emolumento da 1.500 euro, visto che Scurati si trovava in promozione per la serie tv tratta dal suo libro. Serie che, per altro, non era nemmeno prevista in onda su un canale Rai, bensì (per l'appunto) su Sky.

Tale partecipazione viene di fatto accettata dagli autori di "Che Sarà" e se ne dedusse che lo scrittore avesse accettato, dando l'ok al comunicato stampa. Tuttavia Bortone non aveva avvertito Scurati del cambio di programma e la presentatrice, non riuscendo a comunicare tempestivamente con i capostruttura, pubblicò il post su Instagram in cui annuncia l'"auto-censura". Fece tutto lei da sola, visto che nessun dirigente aveva mai comunicato che Scurati non avesse dovuto leggere il suo monologo.

Per questo episodio - e per tutte le dichiarazioni pubbliche della stessa conduttrice contro Viale Mazzini nel periodo immediatamente successivo - per la Bortone è arrivata poi la sospensione per sei giorni. Probabilmente, anche da questo punto di vista, "è importante conoscere la storia".

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