"Nemico" amatissimo. Lo hanno fronteggiato per decenni con trasmissioni tv ed editoriali pieni di invettive. Lo hanno criticato aspramente e talvolta mascariato per bene. Ora lo piangono. Perché il mondo senza Silvio Berlusconi non sarà più lo stesso. In cuor loro, lo hanno compreso alcuni dei suoi più noti detrattori, giornalisti e opinionisti che per una vita gli hanno fatto le pulci e hanno duellato con lui. Adesso quegli stessi rivali si tolgono il cappello e riconoscono il raro spessore umano e politico della persona. La cosa rincuora: a dispetto delle tante colate d'odio proseguite anche in questi luttuosi giorni, rasserena vedere invece il rispettoso omaggio di chi - pur marcando le distanze - rende al Cavaliere l'onore delle armi.
"La tristezza non è solo un sentimento del popolo dei berlusconiani, la sento anche io che l'ho sempre contrastato", ha ammesso Michele Santoro ricordando l'ex premier in tv. Il conduttore, che con le sue trasmissioni non risparmò critiche e attacchi frontali a Berlusconi, ha poi raccontato un retroscena quasi affettuoso del suo più celebre duello tv con il leader di Forza Italia. Quello del 2013 a Servizio Pubblico. Quello della memorabile spolvarata del Cav alla sedia occupata da Travaglio. "Durante uno stacco pubblicitario Silvio mi fermò, mi tirò per la giacca e mi disse: 'Michele, ma come ci stiamo divertendo!' L'empatia è questa...", ha rammentato l'ex teletribuno, testimoniando una delle caratteristiche umane migliori di Berlusconi: l'arte del saper sdrammatizzare con l'empatia.
E, sulle pagine della Stampa, anche Lucia Annunziata ha reso omaggio all'ex premier riconoscendogli di aver "portato la politica italiana nel mondo nuovo". Di averla resa "più simile a quella dei Paesi occidentali". Pur premettendo che "le opinioni restano (e resteranno) radicalmente diverse", la giornalista ha spiegato che - grazie alla rivoluzione politica rappresentata da Berlusconi - "la realtà, a guardarla oggi, la si può descrivere con una sola parola: modernità". L'ex conduttrice Rai (che proprio negli studi del servizio pubblico battagliò con Berlusconi) ha anche accostato l'ex presidente del consiglio ai nomi illustri di Ronald Regan e Margaret Thatcher. A unire i tre, secondo Annunziata, la battaglia contro sindacati e patti sociali. "Ha avvelenato il sistema? O lo ha portato solo dove non poteva che arrivare? È la domanda che resta aperta", si è anche domandata la giornalista.
In un articolo per il quotidiano Domani, pure Corrado Formigli si è idealmente tolto il cappello davanti al Cavaliere. Dopo tante trasmissioni tv a lui ostili, il giornalista di La7 ha ammesso: "Penso a Berlusconi e non riesco a non sentire un forte senso di vuoto. Trent'anni di giornalismo, contestazioni, polemiche, scontri. Ma se n'è andato un gigante, nel bene e nel male. E ha lasciato molti piccoli uomini". E nel suo editoriale il conduttore ha osservato: "Berlusconi è stato un grande italiano. Dei politici di razza aveva tutte le doti: svelto, carismatico, inarrestabile, comunicativo". Sulle pagine de La Stampa, invece, il direttore Massimo Giannini (altro storico fustigatore del Cav) ha ricordato proprio la sua ostilità politica a Berlusconi. E per questo - ha scritto - "dal 2015 in poi, mai avrei immaginato di poter ricevere due inviti a Palazzo Grazioli".
"Mai avrei pensato di poter trascorrere alcune ore insieme a lui, a scherzare e a ironizzare sul passato (...
) Mai avrei sognato di ringraziarlo, dopo un’altra chiacchierata, mentre mi salutava con una pacca sulla spalla", ha aggiunto il direttore. E ancora: "Più simpatico e più empatico di lui, nessuno mai". Anche per i suoi detrattori, sarà difficile se non impossibile trovare un altro come lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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