- Se la Procura di Torino ha ritenuto necessario andare al ritiro di Coverciano per parlare con i due atleti della Nazionale, Zaniolo e Tonali, in merito al calcioscommesse, non le si può dire ovviamente nulla. Però, dico però, in questo strano Paese siamo già arrivati alle conclusioni: colpevoli. Magari lo sono, magari verranno sospesi per anni dalle competizioni sportive e se hanno sbagliato meriteranno la pena adeguata. Ma al momento siamo solo alle indagini. Ci diamo il tempo per capire davvero cosa sia successo?
- Israele è in guerra col mondo arabo, semplificando. È brutto da dire, ma provate a seguire fino in fondo il ragionamento: se l’Occidente e i suoi residenti stanno con Israele, è legittimo che egiziani, turchi, algerini e via dicendo, se credono, si schierino dalla parte di Gaza. Il problema non sono loro. Il nostro problema è capire come convivere con residenti, a volte cittadini europei, che parteggiano per quello che ad oggi gli Stati Ue considerano il nemico. Un dilemma mica da niente.
- Sulle manifestazioni pro-Palestina dico una cosa. La maturità di una democrazia si misura anche da questo: dalla capacità di permettere a chiunque di esprimere la propria posizione, sempre a patto che non travalichino nell’inneggiare a crimini o stragi. Ma se qualcuno va in piazza a fare il tifo per i palestinesi non possiamo impedirglielo. Sarebbe come tradire i nostri principi: molto meglio fare ampio uso dei mezzi di comunicazione, come già accade, per eventualmente criticare razionalmente quelle manifestazioni.
- Capisco la ludopatia, che essendo una malattia ci si può fare davvero poco. Ma non si capisce bene perché giovani e promettenti calciatori, dagli stipendi ricchissimi e il futuro già scritto, debbano rovinarsi vita e carriera per scommettere su discutibili piattaforme online arrivando a sperperare anche un milione di euro. Che vi dice il cervello?
- Per la serie: la Nazionale sta messa bene. Nell’Under 21 un calciatore, Marco Nasti, ha tirato un pugno ad un compagno di squadra spaccandogli il setto nasale. Tira una bella aria dalle parti di Coverciano, insomma.
- Attacco islamista in Francia. Uno studente ceceno si arma di coltello, attacca una scuola e ammazza un professore eroe che voleva difendere i suoi studenti. Sembra quasi di tornare indietro nel tempo. Il vero pericolo per l'Europa è che la questione palestinese finisca col riaccendere una fiammella che sembrava ormai spenta ma che potrebbe tranquillamente covare sotto la cenere. Occhio.
- Come sapete questa rubrica durante il Festival si trasforma in “Quindi, Sanremo…”. Penso, e spero, che torneremo anche quest’anno. Intanto vi dico che, dopo aver subito tutte le puntate dell’anno scorso in diretta, ieri ho visto le audizioni di X Factor e mi sono detto: ma se ci sono così tanti ragazzi bravi a cantare dal vivo, mi spiegate perché sul palco dell’Ariston finisce gente che stecca più del sottoscritto sotto la doccia?
- C'è un video, molto interessante, di un palestinese che spiega bene perché - tra tutti i difetti che sicuramente ha Israele e i tanti errori che ha commesso - non occorre fare l'errore di considerare Hamas come degli stinchi di santo partigiani che combattono Hitler. Vi invito a vederlo qui. Dice: "Hamas non ha la capacità – e, di fatto, nessun desiderio – di governare", ma vuole solo uccidere quanti più ebrei possibili. Fa tutta la differenza del mondo.
E infatti due giorni fa ci siamo chiesti: quale vantaggio strategico ha portato l'attacco del 7 ottobre in terra israeliana? Conquiste territoriali? Vantaggi militari? Più acqua o cibo per la popolazione? Niente di niente. Solo inutile orrore perfetto per scatenaere la reazione israeliana. Che finirà con l'ucccidere un sacco di palestinesi. Non ha senso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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