Tra i suggestivi scavi della villa di Aiano a San Gimignano (Siena) recentemente è stata fatt una straordinaria scoperta archeologica. Dopo oltre 1800 anni sono stati riportati alla luce i resti di una cantina vinicola romana. Un ritrovamento che ha pochi eguali nel mondo mediterraneo e che ci offre un affascinante sguardo sulla produzione e il commercio di vino nell'antichità.
Il contesto storico della grande villa di Aiano spazia tra i primi anni dell'Impero fino al tramonto dello stesso, in una zona, quella di San Gimignano, celebre per la produzione della Vernaccia. Un team di archeologi italiani e belgi è riuscito a rivelare la "cella vinaria" della villa, l'ambiente dove di produceva e conservava il vino. Questa cantina era di fondamentale importanza per la vita economica della villa stessa nella Valdelsa. Gli spazi della cantina erano destinati ad una produzione di vino considerevole. Tra i ritrovamenti spicca per imponenza un'ampia sala di circa 30 metri per 9, con 6 pilastri delimitanti due navate. In assoluto uno degli ambienti più vasti dell'intera villa.
Al suo interno sono stati rinvenuti e parzialmente indagati decine di "dolla defossa" (grandi giare interrate per la conservazione del vino). Un numero davvero consistente che indica una produzione destinata non solamente al consumo locale. Negli ultimi anni sono state scoperte anche due grandi vasche rettangolari con pareti rivestite di intonaco idraulico (quello che i romani utilizzavano nei loro acquedotti). Sul fondo delle vasche erano presenti cuvette, utilizzate per la raccolta della feccia e scale per la discesa. Questi vasconi erano adibiti alla fermentazione del mosto.
Accurate analisi chimiche hanno confermato che esse erano rivestite internamente con resina di pino e pece, sostanze utilizzate nell'antica produzione di vino. Questa scoperta ha gettato nuova luce sulla storia enologica degli antichi romani e dell'Italia.
Esisteva una vera e propria rete di produzione e distribuzione del vino italico che già due millenni fa veniva servito sulle tavole di tutto l'Impero. La vite in Italia nasceva spontanea e fin dalle epoche più remote si sviluppò l'arte della vinificazione, tanto che i greci chiamavano la penisola col nome di Enotria, la Terra del Vino. I Romani appresero l'arte dagli Etruschi e dagli Elleni, diventando grandi produttori ed esportatori.
Il legame tra il nostro Paese e il vino è davvero millenario e la scoperta dell'antica cantina romana di San Gimignano ribadisce ancora una volta quanto il vino sia radicato nella nostra cultura e storia.
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