L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le minacce dello zar, la bambina Barilla ed Elon Musk

L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi...

- Una bambina invia una lettera al boss di Barilla suggerendo una pasta a forma di tappo di pennarello in modo che il sugo resti incastrato dentro. Barilla ci lavora su e le invia il risultato dei test. Dubito che verrà mai commercializzata, e probabilmente non era questo lo scopo. A pensar male si fa peccato ma sembra cercassero la storia perfetta per un po’ di pubblicità gratis. E l’hanno trovata.

- I turisti vietnamiti che salgono sul Cervino in scarpe da ginnastica e pantaloni leggeri non meritavano di essere lasciati lassù, però insomma…

- Putin minaccia l'utilizzo della bomba atomica. L'ha già fatto in passato, senza mai passare alla pratica. Però stavolta, forse, è un po' diverso. Intanto perché la Russia ha deciso di cambiare le regole per l'uso dell'armamentario nucleare, ora possibile non solo di fronte ad un attacco nucleare ma anche solo "non appena avremo informazioni attendibili sul lancio massiccio di armi d'attacco aerospaziali e sul loro attraversamento del nostro confine statale, missili da crociera, droni, aerei ipersonici e altri aerei". Insomma: basta un missile Nato sparato da Kiev, e sono guai. Ma anche perché fino a qualche tempo fa la partecipazione dell'Alleanza al conflitto era molto meno pervasiva, limitata a livello di supporto logistico, politico e di armamenti, mentre adesso le cose sono un tantino cambiate. Putin passerà davvero il Rubicone atomico? Difficile dirlo. Ma è uno di quei temi per cui vale la pena non rischiare.

- Contrordine compagni. Guardate cosa hanno scritto nel loro comunicato i sindacati, pronti a scioperare contro la crisi dell’automotive. Testuale: “Non si può accettare una transizione contro il lavoro e con costi sociali enormi”. Come, scusa? Finalmente la Cgil e i sindacati hanno capito che dalla Germania al Belgio, passando per Stellantis, complice anche l’auto elettrica, la crisi delle immatricolazioni rischia di bruciare milioni di posti di lavoro. Meglio tardi che mai, certo. Ma se oggi puntano il dito contro il costo dell’energia e contro una transizione portata avanti “contro il lavoro”, beh: allora l’ipocrisia regna sovrana. Era il maggio del 2022, governo Draghi, quando la Cgil e Maurizio Landini si riunirono con Paolo Gentiloni (commissario del governo Ue ideatore del green deal) e con l’allora ministro delle mobilità sostenibili per “allearsi con gli ecologisti di fronte alla sfida dell’auto elettrica”. Diceva Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese: “A noi non convince la storia per cui elettrico significhi esuberi. Un recente studio tedesco ipotizza nell’automotive un saldo a somma zero tra posti di lavoro persi e posti di lavoro creati con le nuove tecnologie delle vetture a batteria e a guida autonoma: pensiamo solo alle reti di ricarica”. S’è vista come è andata. Volksvagen potrebbe arrivare a tagliare 15mila posti di lavoro. Bmw e Mercedes lanciano allarmi. Il fornitore di batterie, la svedese Northvolt, ha annunciato licenziamenti per 1.600 lavoratori e sospenderà gli investimenti per i nuovi stabilimenti. E Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, ha denunciato la “riduzione della quota di mercato delle auto elettriche”. Se l’Ue non rivedrà le regole sulle emissioni, con l’addio al motore endotermico entro il 2035, il rischio - scrive Acea - è che altre famiglie restino senza la pagnotta da portare a casa. Domanda: ma era coì difficile capirlo? Domanda per Landini: quando nel 2022 preferiva le manifestazioni di Fridays for future a quelle degli operai, non poteva immaginare che l’addio al motore endotermico in così poco tempo avrebbe avvantaggiato Cina e Usa (tecnologicamente più avanti), portando al tracollo della maggiore industria del vecchio continente? Forse, quando sosteneva che le priorità della Cgil erano “la lotta al cambiamento climatico, una giusta transizione ecologica e sostenibile e il superamento dell’uso delle fonti fossili”, non aveva compreso fino in fondo quali sarebbero state le conseguenze. Ora la sveglia è suonata, e speriamo non sia troppo tardi. E pensare che Giancarlo Giorgetti lo andava spiegando dal lontano 2021: “Vogliamo scegliere la strada della transizione ecologica? - aveva detto in tempi non sospetti - Tutto questo avrà un prezzo sociale ed economico enorme in termini di disoccupazione. Chi lavora oggi in una fabbrica di motori diesel sa perfettamente” che è condannata a morte. Landini avrebbe fatto meglio ad ascoltare il ministro, invece di Greta Thunberg.

- Nella diocesi di Lecce, alle letture dei fedeli, si prega affinché “i lavoratori autonomi dichiarino con onestà e precisione il loro reddito perché non abbia a mancare il necessario alle categorie povere e in difficoltà”. Trattasi di un pregiudizio, in larga parte fasullo, basato magari qualche reale esperienza di partite iva che non denunciano al fisco ogni euro. Però, dico però, se è questo il format, allora proponiamo la seguente preghiera che, riteniamo, sia in linea con l’orazione anti-autonomi e non possa essere tacciata di razzismo: “I rom e i nomadi la smettano di rubare nelle case e di borseggiare nelle metro affinché il portafoglio non abbia a mancare ai poveracci costretti ad andare sui mezzi pubblici”. Se pregiudizio deve essere, che valga per tutti.

- Cerca un uomo che ti guardi come Musk guarda Giorgia Meloni.

- Molti, compresa Flavia Perina, non si capacitano del perché Elon Musk - che pure sostiene l’utero in affitto e ha rivendicato l’uso delle droghe - sia così popolare a destra, tanto da andare d’accordo con Meloni. Il motivo è semplice: non si tratta di un militante di FdI, né di un iscritto o di un leader. E neanche di un signore a cui ispirarsi. Ma di un alleato, peraltro con capacità economiche sconfinate, su tre temi fondamentali per “la destra”: libertà di parola, guerra al politicamente corretto e lotta all’inverno demografico. Nessuna alleanza militare nella storia ha portato automaticamente due Paesi a unirsi e a diventare una cosa sola: le differenze contano. E tra Musk e “la destra sovranista” di distanze, su alcuni temi, ce ne sono parecchie. Ma adesso prevale il principio di ogni trattato di cooperazione armata: il mio nemico è il tuo nemico. Il resto si vedrà. Che poi, questa capacità di trovare delle convergenze oltre le differenze è il motivo per cui il centrodestra da 30 anni sta sempre più o meno insieme. Mentre la sinistra, così radicale nel coltivare ognuno il proprio orticello, finisce sempre per scannarsi in famiglia.

- In un’intervista al Giornale, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha spiegato le nuove regole dell’ennesima riforma della scuola. Sintetizzo: tornano i voti comprensibili (ottimo, buono, sufficiente, insufficiente), col 6 in condotta si viene rimandati, chi si comporta mala dovrà pagare multe salate e fare anche lavori socialmente utili. Tutto sacrosanto. Volete sapere perché la nostra scuola è fallita e nel mondo del lavoro immettiamo giovani incapaci di capire come stare al mondo? Ho letto la dichiarazioni di Giuseppe D'Aprile, segretario generale della Uil Scuola e ho capito che se questi sono i presupposti, per i nostri giovani non c’è futuro. Se un professore è convinto che l’obiettivo della scuola sia quello di “stimolare interessi, curiosità, amore per la materia per formare menti libere e capaci di pensare in modo critico, al di là delle valutazioni”, allora non andremo da nessuna parte.

Gli studenti vanno a scuola per imparare da chi ne sa più di loro, meglio se in grado di proporre la materia in modo stimolante. È compito del ragazzo studiare. Se assimila, viene promosso, altrimenti bocciato. Non è difficile.

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