Mille profili chiusi dalla polizia: organizzavano i traffici di migranti

Le pagine Instagram promuovono viaggi coi barconi. Il prezzo? In media servono 4.600 euro a persona

Mille profili chiusi dalla polizia: organizzavano i traffici di migranti
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Profili che, a guardarli, viene da inneggiare ai miracoli del marketing «fai da te». Pieni di filmati che immortalano imbarcazioni veloci, all'apparenza sicurissime e linde, popolate di ragazzi sorridenti e felici come se fossero in partenza per le vacanze, con addosso giubbotti salvagenti, seduti ordinatamente uno accanto all'altro a godere della brezza marina, mentre indossano costumi e magliette casual all'ultima moda e cantano in arabo. Come a dire: «Vedi come siamo bravi? Vieni con noi, sceglici per il tuo viaggio e sarai soddisfatto». Un messaggio del tutto subliminale per siti all'apparenza innocui ma che, ammiccando al «turista» interessato, in realtà non fanno altro che pubblicizzare il traffico di migranti provenienti dalle rotte magrebine. Chiedendo poi informazioni tramite messaggi privati, si possono infatti ottenere dettagli concreti, come il costo del viaggio, (circa 4.600 euro a persona) le modalità di pagamento (tramite trasferimenti sui circuiti money transfer) ed il tipo di viaggio garantito (ad esempio viaggi cd VIP), senza contare che in alcuni casi vengono offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.

La Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo (Sco) dopo aver avviato in questi mesi il monitoraggio delle pagine social e i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali, nei giorni scorsi ha chiuso circa un migliaio di questi profili, perlopiù Instagram, ma molti ce ne sono ancora da chiudere. Basti pensare che alcuni sono veramente recenti visto che dal sistema di riconoscimento facciale, selezionando le persone che appaiono nei video una a una, gli esperti della Polizia di Stato hanno evidenziato soggetti che risultano sbarcati in Italia solo alla fine di agosto. E che hanno quindi usufruito di questi servizi di trasporto sponsorizzati attraverso i social.

«Questa attività di analisi ha consentito di avviare indagini nonché di acquisire informazioni su luoghi di partenza o transito dei migranti e su nuove modalità di trasporto, utili anche ai fini del monitoraggio del fenomeno e dello scambio informativo diretto con i collaterali organismi di polizia libici e tunisini» spiegano allo Sco. Dove però sono certi che le associazioni criminali, attive nel traffico di migranti e che si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali, abbiano in serbo ancora molte risorse proprio in materia di «marketing fai da te».

«Fingendoci interessati, fingendoci clienti, riusciamo a entrare in contatto con i veri organizzatori di questi viaggi e impegnati nel

traffico di marketing - conclude la Polizia - ma molti profili sono particolarmente criptici e chi li gestisce è titubante a rilasciare informazioni a chicchessia. Insomma: com'è ovvio stanno molto attenti a non farsi scoprire».

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