
I punti chiave
Una tecnica innovativa che gli aveva permesso di eliminare, finalmente, il tumore grosso 20 cm (un timoma) che stava premendo sul cuore e aveva ormai invaso completamente il suo polmone sinistro: l'intervento chirurgico eccezionale dell'ospedale Molinette di Torino, durato 10 ore, era perfettamente riuscito ma per cause ancora da accertare è morto improvvisamente nella notte tra il 21 e 22 febbraio Virginio Sandullo di 55 anni e originario di Como.
Il rifiuto degli altri centri
L'uomo è morto in una casa di cura a Piossasco, in provincia di Torino, dove era ricoverato per il completo recupero che sarebbe dovuto durare tre settimane e poi finalmente sarebbe tornato a casa. La sua vicenda è stata discussa in questi giorni non soltanto per la bravura dell'equipe medica di Molinette che gli aveva ridato speranza ma soprattutto per il secco "no" ricevuto da altri centri ai quali si era rivolto con la speranza di poter essere operato. "Sono di Como e ho girato una serie di ospedali prima di trovare in quello di Torino qualcuno disposto a operarmi. Le strutture sanitarie in cui avevo fatto le cure e la chemio avevano eseguito le profilassi corrette, ma mi avevano detto che non sarei stato in grado di sopportare un intervento".
La tecnica del "bacio"
Gli specialisti dell'ospedale torinese erano riusciti ad asportargli il tumore con una particolare tecnica tramite "un piccolo conetto collegato ad un braccio malleabile che, creando il vuoto, riesce a mantenere il cuore in posizione verticale, garantendo allo stesso tempo al cuore di spingere il sangue in tutto il corpo. Si chiama posizionatore cardiaco e funziona come se desse un lungo bacio al cuore a cui viene collegato", ha spiegato uno dei chirurghi che ha eseguito l'intervento durato 10 ore, il professor Massimo Boffini della Cardiochirurgia universitaria dell'ospedale Molinette.
È stato anche grazie alla moglie, iscritta ad un'associazione sul timoma, che è stato possibile arrivare alle Molinette come ha dichiarato l'uomo in una video intervista rilasciata all'Ansa subito dopo l'intervento.
"È andato tutto bene: dovrò sicuramente fare dei controlli e le cure ora necessarie nel post-operatorio: era un'operazione salvavita e le Molinette hanno creduto di poterla fare e progettato l'operazione in meno di un mese", aveva detto felice seppur provato da un intervento così duro e delicato. Sarà soltanto l'eventuale esame autoptico a rivelare come mai Virginio Sandullo è morto presso la casa di cura dove stava iniziando il suo recupero post-operatorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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