Il "polpo sapiens" può sostituire l'uomo? Non proprio. Ecco perché

Uno studio sostiene che se l'Homo sapiens dovesse estinguersi, i cefalopodi sono i migliori candidati a governare la Terra. Ma è solo gossip sensazionalistico

Il "polpo sapiens" può sostituire l'uomo? Non proprio. Ecco perché
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Quando parliamo di scienza dobbiamo sempre pensare che la scienza è la comunità scientifica, non i singoli: neppure un singolo studio è valido finché non viene verificato e provato dalla comunità scientifica. Ma cosa succede? Che ci sono esperti, anche rinomati, che vogliono finire sui giornali e far parlare di sé. L’ultima: il professor Tim Coulson, dell’Università di Oxford, ne spara una, e finisce come sempre su tutti i media non specializzati. Per farla breve, esce questa notizia: se dovesse estinguersi la specie umana, il miglior candidato per evolversi a costruire una civiltà sarebbe il polpo.

Che indubbiamente al momento attuale è un animale molto intelligente, con la capacità di risolvere problemi complessi, ma ciò non significa niente in termini di previsioni di successo evolutivo. Tanto per fare un esempio banale: si estingue l’Homo sapiens e lascia la carica di sapiens al polpo? Questo è quanto asserisce Coulson.

Il polpo anzitutto è una specie che ha duecentosettanta milioni di anni, contro la nostra che ne ha duecentomila e, altri ominidi inclusi, con le altre scimmie, una decina di milioni. Il polpo, insomma, c’era già molto prima dell’uomo, e perfino quando imperavano i dinosauri, estinti sessantotto milioni di anni fa. Per cui, prima dell’uomo, perché il polpo non lo ha anticipato di un centinaio di milioni di anni? Semplicemente perché l’evoluzione, a partire dalla stessa definizione di Darwin, il quale, al contrario di quanto comunemente si pensi, non ha mai usato il termine evoluzione ma «trasformazione», è un processo fisico-chimico e ambientale (quello che noi chiamiamo «Natura» come fosse un essere senziente) difficilmente prevedibile.

Noi stessi, come specie, siamo arrivati dopo tre miliardi a ottocentomila anni, e era quasi impossibile prevedere che saremmo diventati la specie dominante. Basti pensare che se solo sessantotto milioni di anni fa un asteroide non si fosse schiantato sul nostro pianeta, non si sarebbero estinti i dinosauri (sapiens?) che dominavano il pianeta da centosessanta milioni di anni, e il polpo c’era già.

Troppe variabili intervengono nel determinare il successo o il fallimento evolutivo di una specie perché siano minimamente sensate delle previsioni in merito. Più che stampa scientifica è gossip sensazionalistico, un battage pubblicitario come quello che ha preceduto l’incontro tra il dinosauro Tyson e il polpo Jake Paul.

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