
Tolti i panni del Duce, Benito Mussolini, Luca Marinelli si veste da sociologo e torna a puntare il dito contro l’Italia. Prima per ragioni politiche, ora per motivi sociologici, nel mirino dell’attore romano ci finiscono sempre gli italiani con i loro vizi e l’Italia con tutti i suoi difetti. L’ultima lezioni di Marinelli riguarda il presunto “sistema patriarcale” del quale noi – nessuno escluso – siamo sia vittime che colpevoli. In occasione dell’uscita del nuovo film Paternal leave che lo vede protagonista, Marinelli non ha perso l’occasione per lanciare l’ennesima stoccata al nostro Paese.
Incalzato da La Stampa, l’attore ha condiviso le sue riflessioni sul patriarcato e sull’importanza di un dialogo aperto tra genitori e figli. E già dalle prime righe dell’intervista torna a galla il problema del “patriarcato”. “Credo che siamo tutti, fortemente, vittime sofferenti di un sistema patriarcale che non si sa a chi abbia fatto bene, io penso a nessuno”, esordisce senza tanti giri di parole l’attore noto per la sua ultima interpretazione di Benito Mussolini nella serie M.Il figlio del Secolo. Marinelli ha poi sottolineato come il patriarcato rappresenti un problema per entrambi i sessi, affermando che il femminismo sta cercando di rovesciare questo sistema. “Vivendo nella nostra famiglia, con Alissa, che ha due figli dal suo primo matrimonio, ho imparato che la cosa più importante che i genitori possono fare è ascoltare i propri figli e imparare da loro”, ha dichiarato l’attore descrivendo il nodo centrale del film diretto dalla moglie Alissa Juing.
Poi, a stretto giro, ecco che arrivano i consigli firmati Marinelli. La prima cosa da fare, secondo l’attore, è togliere le definizioni di madre e padre considerate anacronistiche. Serve quindi “levare di mezzo le definizioni. Un padre e una madre devono essere semplicemente persone che ci sono, presenti, e in ascolto”, ha affermato. Le etichette non servono.
"Che cos’è un “buon padre”? Non possiamo saperlo, io non ne ho idea, forse deve essere un padre e basta”, ha aggiunto. Marinelli non si spinge verso il cosiddetto genitore 1 e 2 ma, a ben vedere, il concetto non si allontana da quell’ideale utopistico di famiglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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