Cringe (come la Schlein), solare, processo a destra. Le parole della settimana

Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web: ecco le parole più pronunciate della settimana

Cringe (come la Schlein), solare, processo a destra. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web. Di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori

Cringe

Andiamo a prendere un termine che piace molto ai giovanissimi, “cringe”, una parola inglese che significa qualcosa come “imbarazzante”, qualcosa che crea imbarazzo in chi guarda. Ecco, visto il contesto è la parola giusta per descrivere la performance di Elly Schlein sul palco insieme a J-Ax. Lui alla fine è un artista, deve campare, ma lei, il capo dell'opposizione, si ritrova a fare rap, in modo imbarazzante, dicendo “mangio sfigati come fossero bon bon”. Le profezie del film Idiocracy sono già realtà. Ma all'occhio di chi non rinuncia a coltivare il buon senso questo è cringe, i ragazzi direbbero semplicemente che è terribilmente cringe.

Solare

Un altro aggettivo ha infiammato i social, “solare”. Lo ha usato il ministro Alessandro Giuli, forse citando Camus, nel suo discorso alla Buchmesse, che iniziava auspicando un ritorno all'illuminismo. Ecco, solare allora è l'aggettivo giusto per illuminarsi. Lo stesso aggettivo che usava Raul Casadei negli anni “80 con la sua “musica solare”, lo stesso aggettivo che usano tutte le ragazze che si descrivono su tinder. Chissà se citano anche loro Camus.

Migrazione a destra

Il governo ha varato una manovra che è stata giustamente definita “di destra” e intanto in tutta Europa si va ridefinendo il concetto stesso di destra, che viene sempre più spesso associata a un altro aggettivo: estrema. Così diventano di “destra estrema” tutti i partiti che mettono in discussione il sistema dei migranti: in Austria il partito anti-immigrazione Austrian Freedom Party (FPÖ), che è diventato il primo partito, in Germania l'Alternative für Deutschland (AfD), anch'esso primo partito in Turingia e il secondo in Sassonia e Brandeburgo, mentre nei Paesi Bassi il Partito per la Libertà di Wilders, diventato primo partito già alle elezioni del 2023, per non citare la Francia e la Lepen. Crescono questi partiti e il sistema che fa? In Francia, il neo-premier Michel Barnier e il suo governo hanno promesso un approccio più severo alla migrazione e faranno pressione su Bruxelles affinché intraprenda azioni più incisive per fermare l'immigrazione clandestina; in Germania è in discussione una linea anti-immigrazione sempre più dura. E il Consiglio Europeo accoglie il vertice voluto da Giorgia Meloni. Le cose stanno cambiando.

Processo

Ciò che viene definito dal sistema “destra estrema” però prima o poi finisce sotto processo. È il caso di Marine Le Pen, che è stata messa sotto processo per appropriazione indebita con l'accusa di distrazione di fondi pubblici europei, rischiando 10 anni di carcere, una pena pecuniaria che può arrivare a un milione di euro ma soprattutto l'ineleggibilità fino a dieci anni. Ma abbiamo visto che anche Matteo Salvini è finito in questa logica. Per una azione compiuta nell'esercizio del suo ministero il pm di Palermo ha chiesto al giudice 6 anni di reclusione. Quando non può vincere nell'agone democratico, il sistema agisce per via giudiziaria. Questa storia l'abbiamo già vista.

Arte perduta

E intanto si è conclusa la fiera dell'arte di Verona e inizia Art Basel a Parigi e come ogni volta si ripete lo stanco rito di questo cuculo che ha preso il posto dell'arte. Ancora una volta un'arte contemporanea talmente brutta che viene definita “post-arte”, un sistema dell'arte talmente fisso sugli schemi delle avanguardie novecentesche che impedisce lo sviluppo di qualunque evoluzione successiva.

L'arte contemporanea ha come dogma il fatto che non deve ricercare la bellezza. Ma l'arte senza bellezza è un po' come una religione senza Dio. Forse la rinascita dell'Occidente dovrebbe partire proprio da qui, dall'uscita da questo incubo artistico che dura oramai da troppo tempo.

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