"Una visione cara al ventennio". Anpi all'attacco di Fdi sulle carriere alias

L’ultimo a inserirsi nel dibattito è stato il comitato veneziano dell’Anpi, che ha accusato due politici locali di Fratelli d’Italia di “chiusura e una sostanziale ignoranza su temi legati all’identità di genere”

"Una visione cara al ventennio". Anpi all'attacco di Fdi sulle carriere alias

Si infiamma la polemica sulle carriere alias in Veneto. L’ultimo a inserirsi nel dibattito è stato il comitato veneziano dell’Anpi, che in una nota ha accusato due politici locali di Fratelli d’Italia di “chiusura e una sostanziale ignoranza su temi importanti legati all’identità di genere”. E non manca il rimando al ventennio fascista, spesso presente negli insulti rivolti al partito.

La vicenda


Poche settimane fa aveva fatto discutere la decisione di alcuni istituti del territorio di aderire al progetto “Carriera Alias”, che permette agli studenti transgender di cambiare il proprio nome anagrafico in quello del genere a cui si sentono di appartenere. Allora due delegati veneziani del partito di Giorgia Meloni in Veneto avevano spedito una lettera ad una preside di una scuola di Venezia che aveva aperto a questa possibilità, suggerendo di eliminare il progetto dal piano dell’offerta formativa: Anita Meneghetto, referente del dipartimento istruzione FdI a Venezia e Andrea Barbini del dipartimento della famiglia citarono alcune norme dal codice civile e penale, affermando che, se il progetto continuasse, alcuni docenti sarebbero perseguibili per “falsità ideologica” e “sostituzione di persona”. La preside aveva deciso che il partito “non può permettersi di dire una cosa del genere in una scuola pubblica”.

L'attacco dell'Anpi


Per ultima è intervenuta l’Anpi. La sezione “Sette Martiri” di Venezia ha diramato una nota con cui ha attaccato i due politici di Fratelli d’Italia, parlando di “ingerenza inaccettabile”. Le motivazioni del dissenso? “Per il tono (intimidatorio), per il metodo (da quando un partito è legittimato a ‘richiamare all’ordine’ i dirigenti scolastici?)”. E non manca l’accusa di simpatia per il fascismo, oltre che di ignoranza. “Per l’impostazione di fondo (la visione di uno Stato etico cara al ventennio), per il contenuto (da cui traspare una netta chiusura e una sostanziale ignoranza su temi importanti legati all’identità di genere)”. Non solo fascisti: pure invadenti, omofobi, pieni di pregiudizi e offensivi. “La nota di Fratelli d’Italia - si legge - è gravemente lesiva dell’autonomia scolastica e dietro pretestuosi richiami di legge tradisce in realtà la sua impronta transfobica che si inserisce in una visione della società basata su pregiudizi e discriminazione nell’ambito di una omologante offensiva culturale e formativa delle giovani generazioni, oltre a tutto storicamente datata e lontana, come mostrano recenti studi statistici, dal sentire maggioritario del popolo italiano”. Eppure Fratelli d’Italia continua a viaggiare intorno al 29%.

Accuse ribadite nella conclusione: Anpi Venezia ha assicurato alla dirigente scolastica “il sostegno a ogni iniziativa che il Suo Istituto vorrà intraprendere in risposta a questo sopruso e a chiarimento della funzione educativa e di conoscenza che la scuola in piena libertà deve svolgere”. E tra scuola e carriere alias ci hanno inserito “l’impegno a promuovere una mobilitazione locale di tutte le forze antifasciste della società veneziana”.

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