Dacia Duster non necessita di particolari presentazioni. È il suv straniero più amato dagli italiani, con oltre 2,4 milioni di unità vendute in tutto il mondo nei 13 anni di storia, lungo tre diverse generazioni. Dopo una lunga attesa, finalmente arriva tra le nostre mani, in questo breve test in anteprima sulle strade che portano da Malaga fino a Gibilterra. Abbiamo avuto modo di testare la nuova gamma ibrida, con motori mild-hybrid (anche a trazione integrale) e full-hybrid, prima volta su questo modello. La prova del GPL verrà effettuata in seguito. Duster apre quindi all’elettrificazione, salutando definitivamente il diesel ma non il tanto amato GPL, che rimane come motorizzazione di accesso alla gamma con l’1.0 3 cilindri turbo da 100 CV e cambio manuale a sei marce, con prezzi a partire da 19.700 euro.
Nuova Dacia Duster, come cambia fuori
Non cresce nelle dimensioni rispetto al modello precedente, con 4,34 m di lunghezza. Si allarga però di 1 cm, con 1,81 m di larghezza, esclusi specchietti. Si abbassa però l’altezza da terra, passando da 1,69 a 1,66 m. Questo le conferisce una linea più filante e stazzata per terra, a cui contribuisce anche il nuovo corso stilistico di Dacia. Forme più spigolose e tese le regalano un design muscoloso e audace, pienamente in linea con le caratteristiche del modello. Nel frontale i gruppi ottici a led con motivo ad “Y” si integrano nella fascia orizzontale della mascherina, sul quale spunta il logo Dacia “DC”, di nuova fattura. Nella zona inferiore sono presenti delle protezioni in plastica silver, volte a rafforzare il look fuoristradistico. Nel retro risultano singolari i gruppi ottici, sempre con motivo ad “Y”, con forme spigolose e nella zona inferiore si ritrova la protezione silver, in maniera speculare alla sezione anteriore. Dacia sfrutta poi dei materiali (chiamati Starkle) composti al 20% da elementi riciclati, per le parti più scure sui passaruota o nella zona inferiore della carrozzeria.
Come cambia all’interno?
Tutta nuova anche all’interno, proponendo un abitacolo più ricercato nelle forme e nei materiali. C’è sempre una buona presenza di plastiche rigide – per plancia, portiere, cruscotto e plancia - ma pienamente coerenti con la filosofia del modello, comunque solide e durevoli nel tempo. Non mancano alcuni inserti in simil pelle, tessuti e plastiche dall’ottima fattura, senza dimenticare il motivo ad “Y” delle bocchette d’aerazione, molto ricercate e fantasiose. Dietro al volante, dal secondo allestimento, debutta la nuova strumentazione digitale da 7”, dall’ottima grafica (dall’allestimento Expression), mentre di serie è disponibile il cluster analogico a lancette e piccolo display da 3,5”. Al centro della plancia troneggia, sempre dal secondo allestimento, il display multimediale da 10”, che può integrare anche la navigazione, a seconda delle versioni. Anche per lui tutta nuova la grafica, semplice da utilizzare dal buon feedback al tocco: non mancano gli aggiornamenti da remoto e la connettività wireless per dispositivi Android e Apple, di serie con il media nav.
Migliora il comfort sui sedili, realizzati in tessuto idro repellente sintetico, così come la sfruttabilità dei vani nell’abitacolo, completamente ripensati. Dacia introduce poi il nuovo sistema YouClip, che consente di agganciare diversi accessori all’interno dell’abitacolo, con un supporto nativo realizzato da Dacia stessa. Possono essere fino ad otto, disseminati in tutto l’abitacolo, con una vasta gamma di possibili combinazioni, acquistabili anche in un secondo momento. La versione ibrida, dotata di cambio automatico, sostituisce la leva del selettore con un piccolo pomello al centro del tunnel, per selezionare la marcia desiderata. La versione a quattro ruote motrici, introduce anche un rotore dal quale selezionare la modalità di guida preferita, tra cui Eco, Auto, Sand/Mud, Snow/Ice o Lock 4WD.
La nuova gamma motori
Dacia Duster rivoluziona la gamma motori, abbandonando definitivamente il diesel (che dal lancio ha assicurato il 49% delle vendite, ma nel 2024 “fermo” a solo 24%) a favore di nuovi motori elettrificati. Viene riconfermato il GPL, vero cuore della gamma Duster, con l’1.0 3 cilindri turbo da 100 CV, abbinato al cambio manuale a sei rapporti. Storicamente, il GPL ha rappresentato il 42% delle vendite, ma negli ultimi anni si son toccati anche picchi del 72%, come nei primi mesi del 2024. Il doppio serbatoio da 50 litri (per benzina e GPL), assicura percorrenze fino a 1.400 km. Tutto nuovo poi l’1.2 3 cilindri turbo TCE mild-hybrid da 130 CV e ben 230 Nm di coppia, abbinato al manuale a sei marce. Di questo, è disponibile anche la versione 4x4, contraddistinto per una maggior altezza da terra (+ 0,8 mm), taratura specifica delle sospensioni e prime due marce più corte. Al vertice la versione Hybrid 140, che sfrutta il sistema full-hybrid noto del gruppo Renault, con l’1.6 4 cilindri abbinato a due motori elettrici e al cambio automatico multimode. La clientela italiana, prevediamo che si concentrerà molto sul bifuel GPL e, la parte restante, virerà sul nuovo ibrido full, particolarmente pensato per chi percorre molti chilometri in città, grazie al plus del cambio automatico e dei consumi ridotti.
Prova su strada: TCe 130
Durante il nostro primo test drive in anteprima, abbiamo avuto modo di testare su strada il nuovo TCe 130, sia in veste 4x2 che 4x4. Molto flessibile ed elastico come propulsore, beneficia anche dell’extra spinta del modulo elettrico da 48V, capace di supportare l’erogazione durante le partenze da fermo o quando è richiesto più sforzo. La spinta è buona (come testimoniano i 9,9 s necessari per scattare sullo 0-100) e la coppia non manca mai. Grazie anche al peso contenuto di Duster, inferiore ai 1.400 kg, l’unità risulta perfettamente in linea con l’auto. Il cambio lavora bene e i pedali – seppur molto leggeri e poco consistenti – assicurano una piacevole esperienza di guida. Il nuovo 1.2 gode anche di un notevole allungo, potendo facilmente gestire velocità di crociera superiori ai 120 km/h.
Ridotto il rumore da rotolamento degli pneumatici così come i fruscii aerodinamici, risultando nettamente più confortevole e isolata dall’esterno. La nuova piattaforma CMF-B assicura una migliore dinamica di guida, con sospensioni e molle tarate per contenere il coricamento laterale, senza però penalizzare lo smorzamento delle vibrazioni. Duster si muove davvero bene tra le curve, con un buon inserimento in curva e uno sterzo più carico e diretto rispetto al recente passato del brand. Questo dona maggior sicurezza e stabilità in tutte le condizioni, facendo percepire anche una maggior qualità al conducente. Il consumo medio al termine della nostra prova (con prevalenza di strade extraurbane e autostradali) si attesta su circa 15,5 km/l.
C’è anche il 4x4
Fiore all’occhiello della gamma di Dacia Duster, è sicuramente la versione 4x4, una delle poche suv a trazione integrale capaci di definirsi anche fuoristrada e ad un prezzo più che accessibile. Dal diesel, però, si passa al benzina 1.2 TCe a 48V, con pochi Nm in meno ma ugualmente elastico. Sospensioni e cambio sono stati adeguati alle esigenze di un’auto di questo tipo, oltre a vantare un paraurti anteriori più svasato per assicurare un miglior angolo d’attacco (31 gradi). L’altezza da terra aumenta fino a 21,7 cm, così da consentire maggior mobilità fuori dall’asfalto e un angolo di dosso di 24 gradi. Non male neanche la capacità di guado, fino a 45 cm.
Abbiamo provato l’auto su un circuito tecnico, con twist, pendenze laterali fino al 23%, fondi scivolosi, sabbia e rocce. L’auto ha superato qualsiasi ostacolo senza alcuna incertezza, confermandosi uno dei migliori fuoristrada come rapporto capacità/prezzo. Supera senza problemi oltre il 90% delle possibili situazioni che si potrebbero incontrare nel normale utilizzo dell’auto, dalle strade estremamente pendenti in montagna fino alle mulattiere più impegnative. Nonostante l’assenza del diesel, il TCe assicura tanta coppia e reattività, procedendo agilmente e con costanza senza dover necessariamente dare gas.
Dacia Duster, arriva l’ibrido full
Grande novità per Duster è sicuramente l’introduzione del nuovo ibrido full da 140 CV. Eredita tutta l’affidabilità e l’efficienza del sistema impiegato su molte altre vetture del gruppo. Viene anche migliorata l’insonorizzazione e la gestione delle vibrazioni, rendendo la guida nettamente più confortevole e isolata rispetto alla versione con motore TCe. La presenza del cambio automatico è particolarmente indicata per chi utilizza frequentemente l’auto in contesti cittadini ma, a seguito della nostra prova, il consumo medio di 5,6 l/100 km (17,8 km/l) testimonia l’elevata efficienza di questo sistema anche in ambito extraurbano, con dei tratti di autostrada con picchi di 125 km/h. A velocità inferiori a 60 km/h, l’auto funziona quasi sempre in elettrico, con il benzina chiamata ad accendersi solo di rado, quando la frenata rigenerativa non risulta sufficiente per far recuperare abbastanza energia. Buono anche lo spunto da fermo, quasi interamente a carico dell’unità elettrica. La presenza della spinta elettrica e del cambio automatico, accresce notevolmente l'esperienza di guida, con una maggior percezione di qualità generale, facendoci subito sentire al volante di una vettura di livello superiore, al pari dei principali SUV di segmento C.
Prezzi e allestimenti
Il listino di nuova Dacia Duster cresce sensibilmente rispetto al passato, a fronte però di un grande aggiornamento che ha interessato il design, le dimensioni, la qualità generale e gli equipaggiamenti. Come ormai da tempo, non si parla più di vettura “low cost” bensì di “best value for money”, ovvero il miglior rapporto sul mercato tra prezzo di listino e qualità del prodotto. In tale ottica, la base sale ora a 19.700 euro per la versione GPL in allestimento Essential (storicamente uno dei meno scelti dalla clientela di Duster), che comunque include cerchi in acciaio da 16”, audio bluetooth, sensori di parcheggio posteriori, vetri elettrici anteriori, climatizzatore manuale, fari automatici, frenata di emergenza anteriore, modalità Eco e altro.
Si passa poi all’allestimento Expression, al centro della gamma, a partire da 21.400 euro sempre con l’1.0 GPL. Aggiunge il cluster digitale da 7”, cerchi in lega da 17”, Media Display da 10”, retrocamera e altro. I due allestimenti al vertice della gamma, Journey ed Extreme, presentano lo stesso prezzo a seconda delle motorizzazioni, a partire da 22.900 euro, completando l’equipaggiamento con una serie di accessori quali: accesso senza chiave, sistema Media Nav Live,cerchi da 18”, freno a mano elettrico o caricatore ad induzione per smartphone (questi per Jounrey), mentre su Extreme su guadagnano le barre sul tetto modulari, selleria specifica, cerchi in lega dedicati da 17” (con 18” a richiesta). L’1.2 TCe 4x4 è disponibile a partire da 25.400 euro in veste Expression oppure 26.900 euro per la più accessoriata Extreme. La versione full-Hybrid d 140 CV è disponibile a partire da 26.400 euro in allestimento Expression, oppure 27.900 euro sia per Journey che Extreme.
Ci sono però alcuni vincoli di allestimento e motorizzazioni.
Per l’allestimento Essential, alla base, è solamente disponibile la motorizzazione GPL. La motorizzazione TCe 4x4 può essere scelta solamente per le versioni Expression ed Extreme. L’1.0 GPL è l’unica motorizzazione disponibile per tutti e quattro gli allestimenti- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.