Opel Grandland Gse, sportività ibrida fino a 300 CV e che assetto!

Design ricercato, allestimento full-optional e tanta potenza con i tre motori

Opel Grandland Gse, sportività ibrida fino a 300 CV e che assetto!

Dopo un periodo di transizione, Opel torna a spingere sul tema della sportività con la creazione del sotto marchio GSe (Grand Sport Electric), sigla che va e andrà a caratterizzare quei veicoli della gamma equipaggiati con una motorizzazione ibrida o elettrica e dal maggior apporto sportivo. Nel nostro caso, abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sulla nuova Opel Grandland GSe, SUV di punta della casa, che ha ricevuto un trattamento specifico per ciò che riguarda design, powertrain, equipaggiamento e assetto, diventando così uno dei SUV ibridi di segmento C più potenti e grintosi in commercio. Il listino di Grandland GSe parte da una base di 55.000 euro.

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Design rivisto, più sportivo

Basta un occhiata per riconoscere il look maggiormente ricercato di nuova Grandland GSe, per cui debutta una colorazione specifica a doppia tonalità: il tetto e il cofano sono realizzati in nero lucido mentre il resto della carrozzeria può essere equipaggiata con diverse colorazioni. Di serie poi i bellissimi cerchi “Monza” da ben 19” e colore nero lucido e cromato, per donare massima grinta alla vista laterale e assicurare un miglior appoggio in curva, in abbinato all’assetto specifico. Il gioco di colori tra nero e bianco si ritrova anche nella mascherina nera lucida frontale, tratto distintivo delle nuove Opel, chiamato Opel Vizor e che integra anche i gruppi ottico con tecnologia a matrice di Led. Sempre nel frontale appaiono delle profilature nere lucide a contornare le prese d’aria, mentre nella zona inferiore della carrozzeria vi sono delle modanature in tinta. Molto bello il profilo nero lucido che caratterizza la parte bassa dei paraurti anteriori e posteriori, simulando la presenza di un estrattore. L’assetto è inoltre ribassato di circa 1 cm, a beneficio della tenuta e dell’aspetto. Concludono l’opera i vetri posteriori oscurati, lo spoiler posteriore integrato e i fari led posteriori leggermente bruniti, oltre ovviamente al badge GSe, giallo, sul portellone.

Interni, tecnologia, equipaggiamento

Non viene più di tanto stravolto l’abitacolo di Opel Grandland, sempre molto spazioso e pratico, senza eccessivi vezzi estetici. Guadagna ora dei nuovi sedili sportivi contenitivi con badge GSe, realizzati in tessuto tecnico al centro e pelle verso le estremità, ovviamente certificati AGR (ente posturale tedesco), da buona tradizione Opel. Sulla plancia è inoltre presente un inserto che simula la fibra di carbonio, per donare un tocco di sportività. Il volante è poi realizzato in pelle traforata così come alcune porzioni del pannello portiera e, la stessa pelle, è anche presente intorno al tunnel centrale in mezzo ai sedili anteriori. L’allestimento GSe propone inoltre un equipaggiamento quasi full optional, completo di tutti i principali accessori maggiormente richiesti dalla clientela.

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Si parte infatti con i sistemi ADAS di secondo livello (cruise control adattivo, mantenitore attivo della corsia, frenata automatica di emergenza, lettura segnali stradali e molto altro), passando poi ai bellissimi – e super efficaci – fari led IntelliLUX che assicurano un’incredibile illuminazione di notte. Non mancano poi la strumentazione digitale di fronte al conducente da 10”, stessa diagonale anche per il sistema multimediale in mezzo alla plancia: dotato di Android Auto e Apple CarPlay tramite cavo, oltre ai principali accessori desiderati per questa tipologia di vettura. A richiesta è anche disponibile la Night Vision, ovvero una telecamera ad infrarossi che proietta sulla strumentazione la vista frontale, evidenziando passanti, vetture o ostacoli anche con il buio pesto. Sempre a richiesta anche la telecamera frontale o le telecamere perimetrali, molto utili durante le manovre nello stretto o nei parcheggi.

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Powertrain ibrido

Il sistema ibrido di nuova Opel Grandland GSe è una vecchia conoscenza di Grandland, sfruttando un powertrain che abbina due motori elettrici sincroni a magneti permanenti, da circa 110 CV ciascuno: il primo è integrato nella trasmissione automatica ad otto rapporti, a convertitore di coppia mentre il secondo è completamente autonomo, sull’asse posteriore ed è chiamato a generare la trazione integrale “on-demand”, senza albero di trasmissione, ma solamente alimentato dalla batteria agli ioni di litio da circa 14 kWh. Il cuore però del sistema è già noto 1.6 Turbo Benzina di derivazione PSA, ormai Stellantis, capace di generare 200 CV di potenza massima e 300 Nm. I tre motori collaborano, secondo diverse logiche di funzionamento, per generare una potenza massima di ben 300 CV e 520 Nm di coppia massima. La trazione integrale è sempre assicurata, anche a batteria scarica, dal momento che risulta sempre presente della carica residua per alimentare il motore posteriore. Il motore a benzina può lavorare in collaborazione con uno o due dei motori elettrici, a seconda delle situazioni, che agiscono anche indipendentemente l’uno dall’altro. L’auto, trattandosi anche di un’ibrida plug-in, può viaggiare anche a zero emissioni fino a circa 60 km, con la sola spinta dei motori elettrici. Tre le modalità tra cui poter scegliere, tra cui Electric, Sport o Hybrid, che si attiva automaticamente quando la carica della batteria giunge al termine.

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Nuovo assetto Koni FSD

A rendere concretamente più incisiva nuova Grandland GSe ci pensa la specifica regolazione dell’assetto messa a punto dai tecnici di Opel. Sfrutta infatti un nuovo set di ammortizzatori Koni FSD (Frequency Selective Dampening) che replicano in maniera passiva il comportamento di un assetto a controllo elettronico, contenendo però il peso e i costi. Si tratta di un sistema pregiato, noto a chi mastica l’ambito del tuning, essendo di fatto una tecnologia che permette di adattare il funzionamento dell’ammortizzatore a seconda delle condizioni: se la sospensione registra un’oscillazione rapida e frequente, il liquido diventerà meno solido aprendo una valvola, assorbendo meglio le sconnessioni e donando maggior comfort, mentre se riceverà un input più dolce o isolato, restituirà un supporto maggiore, al fine di limitare il rollio in curva e rendere più coinvolgente l’esperienza di guida. Semplificando, questo sistema a doppia camera di Koni permette di avere un’auto più precisa, stabile e piatta su una strada liscia mentre promette un buon compromesso di comfort nel caso in cui il manto stradale diventasse più rovinato. L’altezza da terra è stata ridotta di circa 1 cm, abbassando anche il baricentro che risulta così più basso anche grazie al collocamento dei motori elettrici e della batteria. Al pari di queste regolazioni, anche lo sterzo beneficia di un trattamento ad hoc, risultando più diretto e piacevole da ingaggiare, rispetto a Grandland standard.

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Prova su strada

Bastano poche curve per capire di che pasta è fatta questa Grandland GSe. Si tratta comunque di una sportività soft, nei limiti di un suv di questa stazza e da circa 1.830 kg (quasi 300 kg in più rispetto a Grandland endotermico). L’inserimento in curva e la stabilità in percorrenza sono notevoli, riuscendo a scalfire anche lo scetticismo di chi ripudia il termine “sport” su vetture di questo calibro. Riesce a strappare qualche sorriso anche in un passo di montagna, dove l’incredibile spinta del motore a benzina e dei due motori elettrici assicura tanta coppia, reattività e prontezza nell’erogazione. A batteria carica lo spunto e la progressione sono quasi incredibili, come testimoniano i soli 6,1 secondi per toccare i 100 km/h da ferma. Il boost dei due motori elettrici, soprattutto in modalità sport è come se annullasse il peso extra dell’auto, poi comunque ben gestito dal nuovo assetto sportivo. Convince anche a batteria scarica, condizione nella quale rimane sempre della carica nella batteria per poter donare quel boost extra richiesto in diverse situazioni. Ottimo anche il lavoro dell’automatico ad otto rapporti, un convertitore di coppia Aisin ad otto rapporti, già visto nell’universo Stellantis. E’ ben tarato, rapido nelle transizioni e si sposa egregiamente con il funzionamento dell’ibrido, senza mai strappare e anzi, convincendo quando lo si deve interpellare con i paddle dietro al volante.

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Grandland GSe, però, in quanto SUV, coccola i suoi occupanti con le pregevoli sedute AGR, molto comode e contenitive, anche se un po’ di sponde più pronunciate non avrebbero guastato. Lodevole poi l’insonorizzazione, sia quando si viaggia in elettrico ma anche in autostrada, dove il rumore del propulsore a benzina risulta ben contenuto nel vano anteriore, senza mai farsi troppo sentire nell’abitacolo. Venendo all’assetto, se convince pienamente lato sportivo, non si può dire lo stesso per il comfort. Risulta quasi fin troppo rigido nella vita di tutti i giorni, restituendo alle volte dei colpi secchi in occasione di dossi artificiali, pavè o buche secche. L’assetto lavora egregiamente per gestire i cambi di direzione su strade lisce ed extraurbane ma quando ci si addentra nella “giungle urbana” o ci si imbatte in un tratto rovinato, non è pienamente in grado di assecondare le vibrazioni. Forse, in tal senso, un assetto a controllo elettronico, per quanto più costoso, sarebbe stato in grado di assorbire meglio gli urti.

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Consumi e autonomia

Arrivando infine al tema dei consumi, Opel dichiara un’autonomia in modalità elettrica di circa 60 km. Durante il nostro test, prevalentemente condotto in ambito urbano, ci siamo avvicinati ai 47 km a zero emissioni, con piede gentile e sfruttando a dovere la modalità Brake per rigenerare l’energia in fase di rilascio. Una volta avviato il veicolo, il sistema cercherà di default di sfruttare tutta l’energia nell’accumulatore prima di attivare il motore a benzina (a patto che non si attivi la modalità Hybrid o e-Save, che preserva la carica per un impiego futuro). Scaricata la batteria, diventerà di fatto un sistema full-hybrid, che ricaricherà durante le decelerazioni o recuperando l’energia termica in eccesso dall’1.6. A batteria scarica i consumi salgono considerevolmente, trattandosi comunque di un 1.6 turbo benzina da ben 200 CV. In città non si riesce a fare meglio di 13 km/l, con piede gentile, mentre in extraurbano, sfruttando lo scorrimento e l’attivazione saltuaria dell’elettrico, si sfiorano anche i 16 km/l. In autostrada, potendo contare sul solo benzina, le percorrenze si stabilizzano su circa 13,5 km/l, sfruttando l’ottava marcia di riposo.

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Considerazioni finali

Nuova Opel Grandland GSe è l’auto indicata per chi ricerca un SUV ad alte prestazioni, con un assetto davvero solido e con cui potersi togliere qualche soddisfazione non appena la strada e le condizioni si fanno interessanti. L’allestimento quasi full-optional, il design specifico e originale e le prestazioni del sistema ibrido plug-in giustificano il prezzo base di 55.000 euro. Sfruttando poi a dovere la ricarica domestica (peccato che il caricatore da 7,4 kWh sia optional a poche centinaia di euro) si può viaggiare a zero emissioni per gran parte del tempo, riducendo i costi di gestione della vettura.

Come ripetuto più volte nelle nostre prove, questo l’unico modo per valorizzare le vetture ibride plug-in: se siete privi di box o colonnine nei dintorni della vostra abitazione o non potete ricaricare con buona frequenza, l’ibrido plug-in non è forse la migliore soluzione da prendere in considerazione. Ad ogni modo, complimenti ad Opel per aver reso sportiveggiante e divertente da guidare, un suv come Grandland.

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