È strano ma alcune delle più maestose e mitiche creature a quattro ruote che sono state prodotte dalla Mercedes-Benz e dalla BMW a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno in comune il padre, che per tantissimi è quasi ignoto. La leggendaria SL Pagoda, le voluminose W108/109, le incantevoli W114/115 che in Germania hanno prestato servizio come taxi immortali, così come le Serie 3 E21, Serie 5 E23, Serie 6 E24, Serie 7 E23 hanno la stessa firma, la stessa impronta che per di più è di una mano francese. Una rivalità millenaria tra due nazioni vicine, che nel nome del talento e dell'estro hanno appianato le divergenze per un obiettivo comune: il successo. L'uomo in questione è Paul Bracq, il geniale designer nativo di Bordeaux che ha permesso ai due colossi teutonici di divenire sempre più grandi, più belli e splendenti a livello mondiale.
Da Parigi alla Citroën
Paul Bracq nasce a Bordeaux, l'incantevole cittadina dell'Aquitania bagnata dal fiume Garonna, nel dicembre del 1933. Fin dalla tenerissima età, Paul dimostra di avere una particolare attitudine per la scultura ma, soprattutto, per il disegno. Sono anni difficili, turbolenti che culminano con una guerra mondiale che a Bordeaux mette in mostra uno dei suoi lati più crudeli e feroci. Superata indenne la parabola bellica, Bracq muove verso Parigi e nel 1950 si iscrive alla Boulle School of Design. La sua visione, la sua manualità e la sua brillantezza non passano inosservati, infatti durante gli anni formativi viene premiato per aver concepito una scultura lignea di grandissimo valore. La sua vita si intreccia con quella delle automobili già a partire dal 1953, quando viene contattato da Philippe Charbonneaux per lavorare con Citroën. Al cospetto del Double Chevron, Paul Bracq si dedica a prototipi amibiziosi e lussuosi, come le limousine presidenziali. La svolta inaspettata arriva più avanti. Nella cassetta della posta, il giovane designer trova una lettera dal contenuto perentorio: obbligo di prestare servizio militare in Germania. Quello che poteva presentarsi come un vicolo cieco, si rivelerà una strada lastricata d'oro.
Bracq al servizio di Mercedes-Benz
Dal 1954 al 1957 Bracq effettua il servizio di leva in terra straniera, evento che gli permette di imparare la lingua tedesca e di padroneggiarla come un nativo teutonico. Ovviamente, in questo tempo la sua vocazione non viene riposta in soffitta, anzi, viene alimentata e incoraggiata. Ad accorgersi delle capacità del designer bordolese è la Mercedes-Benz, che lo inserisce nel proprio organico conferendogli il ruolo di responsabile della sezione Advanced Design. Iniziano anni ruggenti, di pura riscossa. Bracq adotta uno stile forte, possente e aristocratico per le vetture della Stella di Stoccarda, che grazie a lui risultanto ancora più esclusive e desiderate. Il suo marchio si vede su una leggenda inarrivabile per eleganza e sportività, come la SL Pagoda, chiamata così per via del suo tetto convesso, così come sulla emblematica e possente Mercedes-Benz 600, un'auto che tantissimi capi di stato mondiali sceglieranno come vettura di rappresentanza nei viaggi istituzionali. Nei dieci anni passati a Sindelfingen, negli uffici stilistici della Daimler-Benz, grazie a Bracq viene tracciato un sentiero di prosperità e blasone, che verrà portato avanti da Bruno Sacco.
L'approdo a BMW
Nel 1967 Paul ritorna in Francia per una breve parentesi alla TGV, la linea ad alta velocità del servizio ferroviario francese. Tre anni più tardi è il momento di rifare le valigie per la Germania con destinazione Baviera, per la precisione Monaco di Baviera, il fortino della Bayerische Motoren Werke, la BMW. Al transalpino vengono affidate le chiavi del reparto design, dove lui diviene responsabile. Sotto la sua egida il marchio vive una stagione di grande vivacità, che la proietta in una dimensione di altissimo profilo. Le aggressive e brillanti vetture dell'Elica diventano celebri per il proprio design mozzafiato e per le loro qualità dinamiche, in cui il piacere di guida viene portato al massimo grado. La matita di Bracq si sposa benissimo con questa filosofia e, forse, il suo maggior capolavoro è proprio la Serie 6, un coupé di alta gamma che verrà soprannominato lo squalo. Una macchina predatrice della strada, come il grande re degli oceani. Altra vettura degna di nota è la BMW Turbo, il prototipo di una supercar presentata in occasione dei Giochi Olimpici di Monaco del 1972, divenuta - poi - la base stilistica per la nascita della M1, un'altra leggenda del brand tedesco.
Lo sposalizio con Peugeot
Terminata la fruttuosa parentesi in BMW, Bracq abbraccia la strada di Peugeot, stavolta con una veste diversa: quella di collaboratore di Gerard Welter. Al nativo di Bordeaux spetta il compito di disegnare gli abitacoli delle vetture del Leone, un ruolo che porterà avanti fino alla fine del secolo, occupandosi di tutta la serie 05 e 06 del costruttore di Sochaux. Tra le sue creazioni più stravaganti c'è anche il trasporto personale del Papa.
Attualmente Paul Bracq è prossimo a compiere 90 anni, si è ritirato dall'attività, ma mantiene sempre una certa freschezza di pensiero e una visione fuori dal comune, per questo non è impossibile trovarlo come giudice al Concorso di Eleganza di Pebble Beach nella Contea di Monterey, una delle kermesse più prestigiose al mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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