Tesla Model 3 Performance 2024: un fulmine, è bella da guidare e pure confortevole

È tutta nuova, ereditando gli aggiornamenti dell’ultimo restyling. Rispetto alla prima generazione è però più confortevole, sacrificando qualche dettaglio sulla dinamica di guida

Tesla Model 3 Performance 2024: un fulmine, è bella da guidare e pure confortevole

Tesla Model 3 Performance è quanto di più agguerrito ed affilato esista all’interno del brand di Cupertino. A differenza della più grande e lussuosa Model S Plaid, la 3 propone un prodotto decisamente più abbordabile, compatto (sebbene le dimensioni siano generose), divertente da guidare e pensato per coinvolgere chi siede al volante. C’è un “ma”. Rispetto alla prima generazione di questo modello, perde qualche punto sul fronte dinamico, assecondando maggiormente il comfort e l’insonorizzazione a bordo. Tesla Model 3 sfodera però una potenza massima di ben 460 CV e 763 Nm di coppia massima, tradotti in prestazioni da urlo. A partire da 58.470 euro.

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Come cambia dentro e fuori

Ad una prima occhiata potrebbe sembrare una Model 3 tradizionale, se non fosse per la presenza di un assetto specifico, pensato per abbassare il corpo vettura e consentirle di proporre una dinamica di guida maggiormente concentrata sulla guida. Compaiono paraurti specifici, all’anteriore e al posteriore, che accentuano l’aggressività nel design, senza compromettere l’efficienza aerodinamica. I gruppi ottici sono ovviamente aggiornati all’ultimo standard, con tecnologia a matrice di led adattiva. Spuntano anche delle appendici aerodinamiche inedite, sotto al paraurti anteriore sulla coda posteriore, con un piacevole spoiler che dona maggior sportività alla linea. Completamente nuovi anche i cerchi in lega forgiati da 20”, con un design aerodinamico e un colore antracite opaco. Davvero molto belli alla vista. Completa l’opera il pack nero, con maniglie e profili dei vetri a contrasto.

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All’interno quasi introvabili le modifiche rispetto ad una più classica Model 3 di nuova generazione. Avremmo maggiormente gradito una personalizzazione più accentuata di sedili e plancia, così da farci sentire a bordo di una versione più concentrata sulla guida e sulle prestazioni. Si apprezzano però i sedili sportivi con poggiatesta integrato, più contenitivi e dal look moderno, sebbene ci si potesse spingere oltre con cuciture a contrasto e altri dettagli. Ci lascia un po’ interdetti anche il volante, invariato rispetto alla Model 3 standard: piacevole da usare nella guida normale, palesa alcuni limiti volendo guidare con più enfasi. È dotato di una corona contenuta nel diametro, mentre un volante dalla corona più sottile e ampia, avrebbe sicuramente aiutato. Apprezzabili le modanature in simil carbonio sul cruscotto e il logo “ludicrous” presente sotto al poggiatesta.

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Telaio ad Hoc e più regolazioni

Le grandi novità risiedono però dove non si vede. Il telaio è stato completamente rivisto per assecondare maggiori sollecitazioni dinamiche, con elementi di rinforzo che rendono ancor più solida e robusta la piattaforma già ottima di Tesla. È stato introdotto per la prima volta un assetto specifico a controllo elettronico (più basso di 1 cm), capace di assecondare le diverse modalità di guida: abbastanza “civile” nella modalità di partenza, può diventare davvero una tavola nella modalità più sportiva, rendendo praticamente piatta l’auto in curva, molto più di quanto già presente su Model 3 tradizionale. Maggiori anche le regolazioni riguardo ai controlli di trazione, di stabilità e all’erogazione dei due motori. All’avantreno è presente un’unità asincrona già nota (sigla 3D3), da 215 CV mentre al retrotreno si sfrutta un nuovo motore elettrico sincrono a magneti permanenti (4D2) da 412 CV. Più compatto, leggero e dotato di una migliore gestione termica, integra al suo interno anche un simil-differenziale, che rende ancor più affilata e apprezzabile l’erogazione della potenza. Maggiorata anche la sezione degli pneumatici posteriori, che salgono da 235/35 a 275/30, ovvero circa 4 cm in più per ciascuna ruota, palesando una maggior necessità di grip meccanico con il suolo, vista una maggiore coppia da scaricare immediatamente a terra. Tramite il display centrale, si può anche regolare a piacimento la distribuzione della coppia (con la modalità Track), tra avantreno e retrotreno, così da rendere più neutra o sovrasterzante la guida. Nuove anche le barre stabilizzatrici e le boccole, mentre risulta potenziato l’impianto frenante, con pinze e dischi specifici (non è disponibile un impianto con dischi carboceramici).

Come si guida?

Senza attivare le modalità di guida più sportive (Sport, Insane e Track) e senza ricercare il massimo delle prestazioni, sembrerebbe di aver a che fare con una Model 3 AWD tradizionale, ma con un assetto più sostenuto. Non appena si “accende” la miccia, però, Model 3 Performance è letteralmente in grado di togliere il fiato. Al pari di quanto farebbe la “sorella maggiore” Model S Plaid. Lo sterzo si fa più solido, l’erogazione diventa letteralmente fulminea e l’assetto appare quasi granitico. Sconvolgono la reattività e la prontezza, è capace di raggiungere i 100 km/h da ferma in soli 3,1 secondi, fino ad una velocità massima di 262 km/h, notevole per un’auto elettrica. Sintomo di una meccanica robusta e capace di resistere a tali sollecitazioni. A stupire, però, non è solo l’accelerazione da ferma quanto più l’allungo e la progressione, letteralmente interminabili. La spinta è piena, rotonda, corposa, senza alcun accenno di indebolimento fino a 160/180 km/h. Da questo punto di vista, i “soli”, 1.830 kg in ordine di marcia (comunque pochi, considerando trattarsi di un’auto elettrica, da oltre 4,70 m di lunghezza e con una batteria da 79 kWh, oltre ai due motori) la rendono agile, snella e maneggevole, facendola sembrare anche più compatta e leggera di quanto non sia in realtà, merito anche di un baricentro davvero basso.

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Giocando con la modalità Track si può anche limitare l’intervento dell’elettronica, mandando anche tutta la coppia sul motore posteriore, escludendo quello anteriore. In tale senso, l’auto inizia a palesare un piacevole comportamento sovrasterzante, seppur non graduale e facilmente gestibile come fatto invece da altre rivali a benzina, come Giulia Quadrifoglio e BMW M3. Su questo fronte, c’è ancora da lavorare per far diventare l’auto elettrica divertente in egual misura, ma la distanza è davvero ridotta. Model 3 predilige una guida armoniosa e pulita, eccedendo in comportamenti ribelli solo di rado, solo quando si decide volutamente di esagerare. In quei contesti, la reazione potrebbe risultare più immediata di quanto ci si aspetti, oltrepassando quel “terreno di mezzo” nel quale – solitamente - le auto sportive concretizzano il vero brivido della guida. In linea di massima però la sicurezza e il controllo sono sempre a portata di mano, non è un’auto che tende a metterci in difficoltà, se non sotto esplicita richiesta. Un peccato che si sia perso un po’ di feeling e direzionalità con lo sterzo, sia per la natura del comando (molto artificioso, seppur diretto e immediato nell’input) sia per la grandezza della corona, un po’ ridotta e dalla conformazione spessa. Il nuovo angolo di incidenza delle ruote ha marginalmente ridotto anche la rapidità di inserimento in curva, prediligendo un’impostazione più gentile e “civile” del sistema sterzante. Una scelta che si allinea a quanto fatto con Giulia Quadrifoglio nell’ultimo aggiornamento, laddove i tecnici hanno deciso di intervenire sull’angolo Ackermann, responsabile di maggior precisione e direzionalità in curva.

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Consumi e autonomia

La batteria da 79 kWh fornita da LG disponibile per i mercati europei è abbinata ad un powertrain a doppio motore da 460 CV (contro i 510 CV per i mercati americani), e assicura un’autonomia massima in ciclo WLTP di 528 km. Il consumo medio registrato durante la nostra prova (con circa 30 gradi di temperatura esterna) è stato di 19 kWh/100, comunque notevole se si considerano potenza e naturale predisposizione alla ricerca delle performance. Certo, guidando sempre con la modalità più sportiva, i consumi salgono, però è bene sapere che – “disinnescando” la vettura – è in grado di comportarsi quasi al pari di una più classica Model 3 Long Range AWD, con picchi di soli 16 kWh/100 km città. In linea di massima, l’autonomia media registrata oscilla tra i 450 e i 500 km in ambito urbano, scendendo a circa 370/400 km in un contesto autostradale. La ricarica in corrente ultra fast rimane invariata rispetto a Model 3 LR, con un picco massimo di ben 250 kW, mentre a 11 kW in AC.

Con un prezzo di listino di 58.470 euro, Model 3 Performance sbaraglia la concorrenza (ancora una volta), con un prodotto affilato, intelligente, divertente e soprattutto capace di appassionare ma ad un prezzo tutto sommato accessibile.

Per chi ricerca il vero brivido della guida, forse, le auto su cui puntare son ancora altre, ma è bene tenere a mentre che l’auto elettrica si sta avvicinando a grandi passi, e nel giro di qualche anno, il piacere di guida più puro potrebbe essere anche alla loro portata. Ben fatto Tesla.

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