Autostrada del Brennero: un futuro all'insegna della transizione ecologica

La società ha pianificato la realizzazione di otto impianti per la produzione e distribuzione di idrogeno lungo l'asse che va dal Brennero a Campogalliano, aggiungendosi a quello operativo dal 2014 a Bolzano Sud

Autostrada del Brennero: un futuro all'insegna della transizione ecologica
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La transizione ecologica è destinata a diventare una delle sfide più rilevanti del nostro tempo, e Autostrada del Brennero l'ha già inserita al centro della sua visione strategica per i prossimi cinquant'anni. Con un piano di investimenti da oltre 9 miliardi di euro, già approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Società è pronta a mettere in atto questo ambizioso progetto in attesa del rinnovo della concessione. Il decreto Infrastrutture, recentemente convertito in legge, ha infatti fissato la gara per la concessione entro la fine dell’anno.

L’importanza di una rete capillare

Per Autobrennero, la transizione ecologica passa attraverso la creazione di una rete capillare di infrastrutture dedicate ai nuovi vettori energetici. La società ha pianificato la realizzazione di otto impianti per la produzione e distribuzione di idrogeno lungo l'asse che va dal Brennero a Campogalliano, aggiungendosi a quello operativo dal 2014 a Bolzano Sud. Inoltre, entro il 2035, Autobrennero prevede l'installazione di circa un centinaio di colonnine di ricarica ultraveloce, sostenendo così il futuro della mobilità sostenibile. Sul tema l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero Diego Cattoni ha affermato: “Non sta a noi imporre la scelta di un veicolo piuttosto che dell’altro, ma possiamo mettere a disposizione della clientela una puntuale rete di stazioni di ricarica elettrica cui, al momento soli in Italia, aggiungiamo i centri di ricarica ad idrogeno verde”.

La transizione ecologica

La transizione ecologica per Autobrennero significa non solo innovazione tecnologica, ma anche attenzione al territorio e all'ambiente. La società prevede la realizzazione di ulteriori 90 chilometri di barriere antirumore, utilizzando asfalto drenante e fonoassorbente per ridurre l'inquinamento acustico. Dal 2006, tutti i progetti includono sistemi avanzati per il trattamento delle acque meteoriche. Inoltre, ogni nuova costruzione, dalle aree di servizio ai Centri per la sicurezza autostradale, sarà progettata in ottica sostenibile: materiali ecocompatibili, impianti di riscaldamento e raffrescamento efficienti e coperture verdi o dotate di pannelli fotovoltaici rispondono all’imperativo della sostenibilità.

L’ad Cattoni ha concluso: “Vorremmo gestire direttamente le aree di servizio per farne vetrine turistiche dei territori e dei loro prodotti e, magari, non rappresentare solo un servizio, ma un’attrattiva di per sé”.

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