Stretta sulle password condivise: il piano di Netflix per il 2023

L'emorragia di utenti spinge il colosso californiano a correre ai ripari e a studiare un piano per monetizzare anche dagli abbonamenti coindivisi

Stretta sulle password condivise: il piano di Netflix per il 2023

Netflix annuncia la stretta contro l'annosa questione delle password condivise. Un fenomeno che riguarda, secondo le stime dell'azienda californiana almeno 100 milioni di utenti: tanti sarebbero i fruitori del servizio che non fanno entrare denaro nelle casse della società di Los Gatos, sfruttando password prese in prestito da familiari, amici e conoscenti.

Il crollo di Netflix

Conclusa l'era dei lockdown, che aveva portato evidenti benefici economici, il colosso della distribuzione in streaming di film e serie televisive ha dovuto fare i conti con una chiara emorragia di abbonamenti. Ecco perché ai piani alti di Netflix si sta pensando di colpire in primis il sistema della condivisione delle password. Il rischio molto elevato, tuttavia, è che una scelta del genere possa presentare il conto immediatamente con un devastante effetto boomerang. E questo perché la condivisione delle password da sempre è stata il fiore all'occhiello dell'offerta proposta da Netflix. Ciò che accade, ad esempio, nei pacchetti famiglia, che consentono a genitori e figli di fruire di un unico abbonamento, così come alle persone costrette a viaggiare spesso che si collegano alternativamente dalla tv di casa o da pc portatili, smartphone o tablet. Il taglio netto di questo genere di agevolazioni potrebbe portare i clienti veri (quelli che concretamente pagano) a disdire il proprio abbonamento e magari a migrare verso una delle numerose piattaforme concorrenti già attive sul mercato.

Corsa ai ripari

Con l'obiettivo di incrementare l'afflusso di denaro, il colosso californiano ha tentato di introdurre in alcuni Paesi dell'America latina un sistema a pagamento per gli utenti che vogliono condividere il proprio account al di fuori del nucleo familiare. Viene così fornito un codice di accesso che va inserito dall' utente esterno ogni qualvolta voglia accedere ai contenuti della piattaforma. È probabile che questo modello, che non sta riscuotendo comunque troppo successo, venga esteso anche al resto del mondo. Per poterlo applicare sarà ovviamente necessario effettuare dei controlli serrati sulle utenze. Questa sembra la strada tracciata dopo una delle più recenti riunioni tra i vertici societari e i principali investitori.

Come spiegato al Wall Street Journal da Ted Sarandos, uno degli amministratori delegati di Netflix, il primo obiettivo del 2023 sarà quindi quello di rafforzare le verifiche sugli indirizzi IP dei fruitori del servizio, sugli identificativi di ogni device e anche sulle attività effettuate dai singoli account. Tutto questo, ovviamente, con lo scopo di arrivare a ottenere del denaro anche dal fenomeno delle password condivise.

In modo graduale magari, evitando il rischio di irritare i clienti e di farli migrare verso altre piattaforme. Secondo alcune stime, così facendo Netflix potrebbe incassare 721 milioni di dollari all'anno in più solo dal mercato nordamericano.

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