![Tim, Labriola: "Il risiko? Poste o Iliad unici partner possibili"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/03/26/1711451974-antenne-tim.jpg?_=1711451974)
Iliad o Poste? Per il consolidamento ''abbiamo sempre detto che gli unici due obiettivi possibili sono Iliad o Poste, lo diciamo dal 2022. Io non ho preferenza specifiche" ciò che conta "è continuare a dare risultati senza essere distratti da qualcosa che succede fuori''. A parlare è l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, rispondendo alle domande degli analisti nella call di presentazione dei conti 2024 e per l’aggiornamento del piano industriale. Il riferimento è ai rumors di interlocuzioni in atto per una possibile integrazione tra Tim e Iliad, oltre a un’alleanza con Poste Italiane (a cui fa capo Poste Mobile). Tra l’altro le interlocuzioni con la seconda sono in stato molto avanzato e Poste dovrebbe ufficializzare a giorni di aver rilevato la quota di Cassa depositi e prestiti in Tim (circa il 9,8%). Il gruppo francese, tuttavia, non ha perso la speranza di entrare in gioco in un secondo momento.
Le previsioni: pareggio di bilancio nel 2025 e utile dal 2026
Il numero uno di Tim non si preclude alcuna possibilità: “con questa leva finanziaria abbiamo più opportunità e maggiore visibilità su cosa fare in futuro», ha detto il manager. “Conviene di più - ha aggiunto - investire per puntare sul consolidamento acquistando un’azienda a un prezzo giusto o riacquistare le nostre azioni che costa davvero poco? Dobbiamo ricordare che vogliamo trarre il massimo valore per i nostri azionisti». Tre anni fa l’obiettivo era “ripristinare la normalità, ora siamo nei tempi, andremo a valutare eventuali opzioni che potrebbero dare valore aggiunto”. Il consolidamento, ha concluso, “è fondamentale per sistemare attuale mercato”. In tanto già da quest’anno, Tim prevede di tornare a generare cassa e potrebbe raggiungere il pareggio di bilancio. Mentre, dal 2026, dovrebbe tornare all’utile.
Tim venderà forniture di luce e gas
Tante le novità emerse dal nuovo piano industriale, come il debutto di Tim nella vendita di forniture di gas e luce per le Piccole e medie imprese. «Effettivamente - ha spiegato Andrea Rossini, a capo di Tim Consumer - abbiamo lanciato l’offerta nel segmento piccole e medie imprese in collaborazione con Axpo, e abbiamo già siglato il contratto a febbraio, quindi in realtà abbiamo fatto il primo passo e stiamo lavorando per ampliare l’azione sul mercato consumer e siamo sicuri di poterlo fare».
Il ritorno alla remunerazione dei soci nel 2026
Non di secondaria importanza, poi, il ritorno alla remunerazione degli azionisti (che avverrà tramite cedole o buyback). La data da segnare sul calendario è aprile 2026, una volta che la cessione della società dei cavi internazionali Sparkle sarà stata ceduta alla coppia Mef-Retelit. «Della cifra di 700 milioni che arriveranno dalla cessione di Sparkle e che prevediamo di incassare col closing della vendita nel primo trimestre 2026, il 50% sarà destinato alla remunerazione straordinaria degli azionisti» da versare l’anno prossimo ad aprile, ha detto Adrian Calaza, cfo di Tim. Le previsioni del piano, inoltre, prevedono una remunerazione di mezzo miliardo di euro nel 2027 (a valere sul bilancio 2026) e di 600 milioni nel 2028 (a valere sul 2027).
La restituzione del canone farà partire pagamento delle azioni risparmio
Le domande degli analisti si sono concentrate, poi, sulla restituzione del canone del 1998 per circa un miliardo di euro da parte dello Stato (che ha fatto ricorso sulla sentenza d’appello). «Quando ci sarà la sentenza della Corte di Cassazione quell’importo (di un miliardo derivante dalla restituzione del canone concessorio non dovuto, ndr) andrà sull’utile netto di Tim spa e farà partire il pagamento delle azioni di risparmio» ha detto Labriola, ceo di Tim. Alla domanda sulla possibilità di trovare un’altra soluzione con il governo, i vertici di Tim hanno chiarito che «per il canone concessorio dobbiamo rispettare la volontà degli azionisti e rivendicare i loro diritti. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Oggi l’unica possibilità è incassare sulla base della Corte di Cassazione».
I conti del 2024: crescono i ricavi a quota 14,5 miliardi
Intanto, ieri sera Tim ha divulgato i conti preconsuntivi relativi all’esercizio 2024 con ricavi a 14,5 miliardi di euro, in crescita del 3,1% anno su anno (+1,5% nel domestico a 10,2 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 4,4 miliardi di euro). In deciso aumento anche l'Ebitda (il margine operativo lordo), +8,3% a 4,3 miliardi di euro.
Scende più del previsto il debito after lease, arrivato a quota 7,3 miliardi (la previsione da piano era di 7,5 miliardi). La reazione sul titolo è stata molto positiva in avvio, poi però il corso di Borsa – tra alti e bassi – nel primo pomeriggio è in lieve ribasso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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