Tassa sugli extraprofitti, la nota del Mef e le banche tornano a correre: il rimbalzo a Piazza Affari

Il ministro chiarisce il perimetro di applicazione della tassa sugli extra profitti delle banche e Piazza Affari riparte: sugli scudi proprio i titoli finanziari dopo le sofferenze di ieri

Tassa sugli extraprofitti, la nota del Mef e le banche tornano a correre: il rimbalzo a Piazza Affari
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Dopo il tonfo di martedì 8 agosto le banche italiane rimbalzano in Borsa e Piazza Affari ritorna a crescere: Milano cresce di circa l'1,6% e il comparto bancario, che ha bruciato 9 miliardi di euro nella giornata di martedì, guida la ripresa. Fineco è la banca più in ripresa (+7,2%), ma segnano netti rimbalzi anche Banco Bpm, Unicredit (+4,4% per entrambe), Bper (+3,5%) Mediolanum (+3,3%), Mps (+3%) e Intesa (+2,9%) dopo che il governo Meloni e in particolare il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti hanno chiarificato le norme e il perimetro di applicazione della tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata a sorpresa lunedì 7 agosto.

Il titolare leghista di Via XX Settembre in particolare ha gettato acqua sul fuoco dopo aver chiarificato tramite una nota del suo dicastero che la norma annunciata avrà precisi limiti applicativi: la norma, "ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell'attivo", spiega una nota del Mef, mentre la base imponibile della tassa del 40% sarà determinata dal differenziale tra gli utili da margine d'interesse, indicati alla voce 30 del conto economico delle banche, che eccedano del 5% il margine medio del bilancio chiuso l'1 gennaio 2022 per l'anno fiscale 2022 e del 10% per l'anno in corso.

Giorgetti ha poi scritto che tale misura non colpirà significativamente quelle banche che hanno seguito la Banca d'Italia nella sua indicazione a calmierare l'aumento dei tassi sulla raccolta di denaro dal pubblico espressa lo scorso febbraio. Del resto l'aumento del contributo da margine d'interesse agli utili delle banche, nel 2022, è stato differenziato da istituto a istituto, come ha spiegato l'analista Gabriel Debach di eToro: su questo campo "Mps ha registrato un incremento del 1065% degli utili rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, Unicredit del 92%, Intesa Sanpaolo del 80%, e Banco Bpm del 77%".

La precisazione è apparsa necessaria dopo che ieri la reazione dei bancari era parsa nervosa e anche la grande stampa internazionale di matrice finanziaria, a cominciare da Bloomberg e Financial Times, aveva mostrato sorpresa per la manovra del governo italiano. L'equivoco causato dal fatto che la misura era stata annunciata senza la pubblicazione di un testo preciso del provvedimento una tantuum aveva contribuito alla reazione ribassista di Piazza Affari.

La precisazione di Giorgetti e la strutturazione dettagliata della norma costruita da Dipartimento del Tesoro e Ragioneria Generale dello Stato ha contribuito a riportare serenità sui mercati. E nel mondo bancario a smorzare ogni tensione è intervenuta la Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) non ritenendo discriminatoria la manovra del governo. "La tassazione sugli extraprofitti delle banche non mi sembra un provvedimento antiliberale per un semplice motivo: gli extraprofitti sono stati ottenuti innalzando i tassi sui prestiti, a seguito degli interventi della Bce e lasciando invariati gli interessi sui depositi prossimi allo zero", ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, aggiungendo che "questo 'nuovo modellò di attività bancaria andrebbe sempre analizzato dalla politica in profondità, non soltanto quando servono entrate economiche, ma quando talvolta viene meno il ruolo sociale che dovrebbe realizzare qualsiasi banca"

Del resto, il prelievo massimo dell'imposta sarà relativamente residuale rispetto alle analisi delle prime ore e sarà anche inferiore a quello della tassa promossa dal governo socialista di Pedro Sanchez sugli extraprofitti bancari, che ne ha raccolti 3 miliardi, come ha spiegato Radiocor, l'agenzia de Il Sole 24 Ore, dopo un confronto con diversi analisti: "L'impatto sugli utili stimati dal consensus per il 2023 scende al 12% dal 24% precedente. La stima arriva così a una tassa cumulativa di circa 2,5 miliardi di euro". Questo permetterà a molti investitori di preservare cedole e dividendi in un contesto in cui nella giornata di ieri la fuga dai bancari era stata accelerata proprio dalla carenza di chiarezza sul margine di applicazione della norma e "il mercato aveva penalizzato il settore anche a causa dei molti elementi di incertezza ancora legati al provvedimento e alla mossa totalmente inattesa".

Sul mercato sembra dunque essere tornato un clima sereno: la tempesta di martedì appare rubricabile a un incidente e anche dall'esecutivo più voci si stanno muovendo a mostrare che non c'è stata alcuna spaccatura tra ministri e partiti nel promuovere la misura.

Primo fra tutti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha definito la tassa "una misura ragionevole di chi ha a buon cuore le sorti del Paese, soprattutto dei più bisognosi, di coloro che sono stati colpiti dall'innalzamento dei mutui, e delle imprese". Con le parole di Giorgetti e il recupero della borsa sembra essere tornato il sereno dopo l'incidente di percorso dell'8 agosto. E nella maggioranza e tra gli investitori si spera che il peggio sia ormai alle spalle.

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