Addio a Joe Bryant, papà di Kobe ed ex stella del basket italiano

Aveva 69 anni e non si era mai ripreso del tutto da un infarto avuto di recente. Ha giocato in Nba e in Italia con Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia

account instagram @ pallacanestro reggiana
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Il mondo del basket è in lutto per la morte di Joe "Jellybean" Bryant. Il padre di Kobe aveva 69 anni ed è venuto a mancare a causa delle complicazioni di un infarto, che lo aveva colpito di recente. Ex cestista, nel ruolo di ala grande, fu prima scelta dei Golden State Warrios al draft 1975 e poi in Nba con Philadelphia 76ers, San Diego Clippers e Houston Rockets. Poi la lunga carriera in Italia dove era approdato nel 1984, per giocare con Rieti, poi Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, per restare fino al 1991.

Aveva sposato Pam Cox nel 1975, dalla quale aveva avuto tre anni dopo Kobe, che seguirà il padre in Italia prima di diventare uno dei più forti giocatori di sempre, fino alla tragica scomparsa nel gennaio 2020. Joe Bryant avevano seguito con grande passione i primi anni della carriera di Kobe, salvo poi allontanarsi dai riflettori e dalla vita sportiva del figlio nelle ultime stagioni, quando i rapporti tra i due erano andati peggiorando.

La carriera

Nato a Philadelphia nel 1954. Dopo l'università alla La Salle University, Joe Bryant giocò per otto stagioni in Nba. Scelto al primo turno del draft Nba 1975 come quattordicesima scelta dai Golden State Warriors, venne girato ai Philadelphia 76ers prima dell'inizio della stagione. Giocò con i Sixers per quattro stagioni, poi nel 1979 venne ceduto ai San Diego Clippers con cui rimase fino al 1982. Nella sua ultima stagione NBA militò nelle file degli Houston Rockets. Lasciata la Nba, dal 1984 al 1991 Joe Bryant giocò nel campionato italiano.

Giunse nel 1984 in Italia alla Sebastiani Rieti in Serie A2 insieme a Dan Gay, entrambi portati dal team manager Attilio Pasquetti e allenati da Nico Messina. Fu la prima di cinque stagioni giocate in Serie A2: dopo il biennio trascorso a Rieti, giocò un anno nella Viola Reggio Calabria (con cui segnò 69 punti in una gara del 1987) e due anni alla Maltinti Pistoia. Venne poi ingaggiato dalla Pallacanestro Reggiana, con cui disputò due campionati di Serie A1. Nel 1985 vinse due volte il premio come miglior giocatore dell'All Star Game italiano: solo lui e Sugar Ray Richardson hanno vinto più di una volta il titolo di Mvp.

Il rapporto burrascoso con Kobe

Tra Joe e Kobe Bryan non è stato sempre tutto rose e fiori. I primi attriti risalgono al 2001, quando i genitori dell'ex Lakers si oppongono al matrimonio con Vanessa Laine. Ritengono che i due (21 e 18 anni) siano troppo giovani per questo passo. Ne nasce una lite e i Bryant non presenziano alla cerimonia di nozze. Soltanto con l'arrivo della prima nipote, Natalia, c'è un ravvicinamento. Tuttavia, nel 2013, nasce un'altra diatriba, quando i genitori provano a vendere senza il suo permesso alcuni cimeli, in particolare relativi al periodo liceale alla Lower Marion High School. Si va addirittura in causa, poi terminata con un accordo tra le parti. "La nostra relazione è una m..." confessa Kobe prima del processo. "Ho comprato loro una casa, non è abbastanza? Devono vendere la mia roba?".

Così si spiega l'assenza di Joe e la moglie Pam all'ultima partita nel 2016 né alla cerimonia del ritiro delle due canotte l'anno successivo. Riescono comunque a chiarirsi e a riavvicinarsi, fino al tragico incidente in elicottero del gennaio 2020.

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