«A volte l’Europa viene sottovalutata, ma Spagna-Germania è stata meravigliosa ed è stato impressionante vedere la performance delle europee, tra le sei-otto migliori». Non è un tifoso nè un esperto, ma neppure Jean-Claude Trichet si sottrae al clima da mundial. In fondo, lo scetticismo che circondava le squadre del Vecchio continente è lo stesso riservato alle potenzialità dell’economia europea. «Anche i mercati in passato sono stati troppo pessimisti sulla capacità dell’Ue», ha puntualizzato con una leggera nota polemica il presidente della Bce durante la conferenza stampa di ieri che ha seguito la riunione del direttivo (tassi ancora fermi all’1%). Trichet è convinto che Eurolandia abbia mostrato una buona reattività alla crisi, mettendo in campo le giuste contromisure. A cominciare dalle manovre di aggiustamento dei conti pubblici, nonostante alcuni Paesi potrebbero aver bisogno di «obiettivi più ambiziosi », cioè di misure aggiuntive, e sia avvertita l’esigenza «di rafforzare la sorveglianza dei bilanci nazionali». Ciò che non serve è il default pilotato di uno Stato sovrano come suggeriva il governo tedesco, un’ipotesi «non opportuna». Promossi invece gli stress test cui si stanno sottoponendo 93 banche (cinque le italiane, tra cui l’Unicredit di Alessandro Profumo, secondo il quale l’istituto «è assolutamente tranquillo» sull’esito), che saranno «di sostegno alla fiducia » e dunque al consolidamento della crescita. Giudicata «positiva» la decisione di diffondere i risultati delle prove, il banchiere francese ha invece tenuto le carte coperte sui dettagli. Nessun commento, dunque, alle indiscrezioni circolate giovedì di un taglio del 17% sui bond greci e del 3% su quelli spagnoli. «Aspettate il 23 luglio», è stata la risposta. Da valutare con attenzione è l’andamento del mercato secondario dei bond, dove sembra manifestarsi una minore necessità di acquisti da parte di Francoforte: «Sta funzionando un po’ meglio, ma è presto per trarre conclusioni definitive ». Nessun dubbio, al contrario, sui rischi di una nuova crisi: «Dai nostri dati non vediamo alcuna recessione double- dip o stagnazione», ha detto. Trichet ha anzi parlato di un secondo trimestre «molto migliore del primo». Il miglioramento della congiuntura «emerge non solo dai dati sulla fiducia, ma anche da quelli industriali». E a proposito di crescita, ieri il Fmi ha rivisto al rialzo le stime 2010 del Pil mondiale, che si espanderà del 4,6% (4,2% la stima precedente).
Per il 2011 invece la previsione è invariata a +4,3%. Aggiornato anche l’outlook per l’Italia:per quest’anno è attesa una crescita dello 0,9% (+0,8%), mentre per il 2011 l’incrmento sarà dell’1,1% per il 2011, lo 0,1% in meno di quanto previsto tre mesi fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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