Il vuoto intorno (almeno ufficialmente). Isolato. È quello che sta succedendo a Stefano Boeri, architetto noto in tutto il mondo per il Bosco verticale a Porta Nuova e non solo, che con il collega Cino Zucchi, è finito nel mirino della magistratura per il concorso della Biblioteca europea. I suoi compagni tacciono, non una parola dal Pd o dalla sinistra, tranne qualche voce isolata. Il primo a parlare è stato lunedì, giorno della notizia della richiesta degli arresti domiciliari per l'inchiesta per turbatica d'asta sulla Beic, Daniele Nahum che scriveva su facebook: «Trovo assurda la richiesta di arresti domiciliari per Stefano Boeri da parte della procura di Milano. Esprimo la mia piena solidarietà a Stefano e mi auguro che la politica milanese prenda posizione al più presto». Tra i like che raccoglie, quello di Lucia Castellano, assessore alla Casa nella Giunta Pisapia, con Boeri allora titolare alla Cultura, di Roberto Cenati ex presidente dell'Anpi milanese, Gianmaria Radice, consigliere comunale dei Riformisti e Andree Ruth Shammah, anima del teatro Fraco Parenti.
Così Mirko Mazzali avvocato e assessore di sinistra alla Sicurezza del Municipio 9: «Mi chiedo quale sia la necessità, per un'indagine avviata nel 2023, di chiedere ora le misure cautelari. Non solo, per me vale sempre - spiega - il principio di innocenza fino alla sentenza definitiva e credo che sia meglio accertare l'eventuale responsabilità degli indagati a piede libero. Non si capisce, infatti, dove possa essere il pericolo di reiterazione del reato ora per due professionisti incensurati». Si dice «dispiaciuto» Pierfrancesco Majorino, caogruppo del Pd in consiglio regionale.
La Procura di Milano lunedì si è spinta a chiedere gli arresti domiciliari per le due archistar, indagate per turbativa d'asta e falso nell'inchiesta, nata dalla segnalazione di un architetto al proprio Ordine, sul concorso di progettazione internazionale per la realizzazione della Biblioteca Europea di Porta Vittoria.
La notizia ha messo in allarme il Comune soprattutto per il timore che il cantiere che dovrebbe essere ultimato per giugno 2026, deadline per tutti i lavori finanziati dal Pnrr, si blocchi. «Leggiamo con grande preoccupazione dell'inchiesta sull'assegnazione dei lavori pubblici per la realizzazione della Biblioteca europea. Come sempre, la Lega è garantista fino a conclusione del processo, confidiamo nella giustizia e speriamo nell'innocenza degli indagati - commenta Samuele Piscina, consigliere e segretario provinciale della Lega -. Siamo seriamente preoccupati per l'eventuale blocco del cantiere, per questo motivo chiediamo agli assessori competenti di riferire immediatamente in Aula a Palazzo Marino. Milano non si puòpermettere un nuovo arresto per la BEIC». «Confido che Stefano Boeri e i suoi colleghi dimostrino rapidamente la loro totale innocenza. Tuttavia, tra l'inchiesta sulla Biblioteca Europea e quelle sull'urbanistica a Milano, sembra di assistere al Day After di un settore fondamentale per l'economia della città - osserva il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli (Lega) -. La sinistra ha spremuto la città come un limone. Ora i nodi vengono al pettine».
«La situazione sull'urbanistica a Milano è molto grave.
Ora si aggiunge lo stallo del cantiere della Beic, come il Comune intende procedere?» incalza Deborah Giovanati, consigliere comunale di Forza Italia che chiede che il sindaco e gli assessori competenti diano queste risposte nella prossima seduta di Consiglio».
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