Diabete di tipo 2, i dieci sintomi da non sottovalutare

Il diabete di tipo 2 è la malattia metabolica più diffusa in assoluto. Insorge lentamente e i segni clinici possono comparire anche dopo anni

Diabete di tipo 2, i dieci sintomi da non sottovalutare

Dati alla mano, in Italia le diagnosi ammontano a ben 4 milioni, ovvero il 6% della popolazione. I picchi si riscontrano negli over 75. Stiamo parlando del diabete di tipo 2, la forma più diffusa, che rappresenta il 90% dei casi. Si tratta di una malattia metabolica caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue.

Esiste una stretta relazione tra la sua insorgenza e l'insulina, ovvero un ormone secreto dalle cellule beta delle isole di Langerhns del pancreas, indispensabile per mantenere nella norma i livelli di glucosio nel sangue. L'iperglicemia può essere causata da insulino-resistenza o da un deficit di secrezione di insulina dovuto all'irreversibile declino delle cellule beta pancreatiche.

Le differenze tra il diabete di tipo 1 e 2

Il diabete di tipo 1 e 2 differiscono per la causa scatenante. Quello di tipo 1 è di origine autoimmune. La sintomatologia compare rapidamente poiché le cellule beta pancreatiche vanno incontro ad autodistruzione ad opera da anticorpi e citochine prodotti dallo stesso sistema immunitario.

Ad esserne colpiti sono soprattutto i giovani e gli adulti con meno di 40 anni che devono necessariamente ricorrere alle iniezioni di insulina poiché l'organismo smette di secernerla.

Al contrario, nel diabete di tipo 2 la produzione di insulina è solo ridotta e non è legata ad uno stato di autoimmunità. La sua insorgenza, come vedremo, è legata ad altri fattori e avviene lentamente nel tempo in soggetti che, nella maggior parte dei casi hanno più di 40 anni.

Le cause del diabete di tipo 2

Sono diversi i fattori che favoriscono l'insorgenza del diabete di tipo 2. Un ruolo molto importante è rappresentato dallo stile di vita. Gli eccessi alimentari (dieta ricca di zuccheri semplici e grassi animali) sono pericolosi poiché spianano la strada al sovrappeso e all'obesità.

Attenzione anche a condizioni quali ipertensione, ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia. Rappresentano, poi, un rischio l'età avanzata, la familiarità, la sindrome dell'ovaio policistico, una storia di iperglicemia gestazionale, l'appartenenza alla popolazione nera e ispanica.

Gli scienziati del Cedars-Sinai hanno recentemente scoperto che esiste una connessione tra la malattia e il microbiota intestinale. Infatti, da uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes, è emerso che gli individui con livelli più elevati di un batterio chiamato Coprococcus avevano una maggiore sensibilità all'insulina. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

I sintomi del diabete di tipo 2

La sintomatologia del diabete di tipo 2 esordisce molto lentamente e può impiegare anni prima di manifestarsi. I segni clinici che possono essere lievi e variare da paziente a paziente includono:

  1. Sete eccessiva (polidipsia)
  2. Necessità di urinare spesso (poliuria)
  3. Aumento della sensazione di fame (polifagia)
  4. Stanchezza marcata (astenia)
  5. Prurito diffuso
  6. Visione offuscata
  7. Tendenza a sviluppare infezioni
  8. Perdita di peso inspiegabile
  9. Ferite che non guariscono
  10. Cefalea

Purtroppo le complicanze non sono rare. Tra queste figurano le patologie cardiovascolari, le neuropatie, le nefropatie e il temuto coma iperosmolare non chetosico.

La diagnosi e il trattamento del diabete di tipo 2

Quando esiste un sospetto di diabete di tipo 2 il medico di famiglia o lo specialista consigliano l'esecuzione di una serie test. Innanzitutto è fondamentale la misurazione della glicemia al mattino, a digiuno da almeno otto ore. Sono importanti anche l'esame delle urine per valutare la presenza di glicosuria, l'emoglobina glicosilata e il test da carico orale di glucosio.

In ottica preventiva è importante lo studio pubblicato su Nature Aging e condotto dagli scienziati dell'Università di Edimburgo. I ricercatori hanno scoperto che l'analisi delle modifiche del DNA (metilazione) è in grado di prevedere il rischio di sviluppare l'iperglicemia entro un decennio. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica dalla quale non si può guarire. L'obiettivo della terapia è quello di mantenere nella norma i livelli di glucosio nel sangue. A tal proposito vengono somministrati farmaci ipoglicemizzanti orali o iniettabili sottocute.

Il diabete di tipo 2 e lo stile di vita

Non meno importante in ottica terapeutica è la regolarizzazione dello stile di vita. L'esercizio fisico costante ha una duplice funzione. Da una parte favorisce il passaggio del glucosio dal sangue ai tessuti con una conseguente riduzione dei livelli ematici dello zucchero. Dall'altra migliora la sensibilità dei tessuti all'insulina, contrastando così il fenomeno dell'insulina-resistenza.

Nel controllo della glicemia, infine, molto importante è l'adozione di una dieta corretta.

Si devono privilegiare i carboidrati a basso indice glicemico, le verdure non amidacee, la frutta non eccessivamente zuccherina, i grassi sani e le carni magre. Sono, invece, da evitare i carboidrati ad alto indice glicemico, gli alimenti con un elevato contenuto di grassi animali e gli alcolici.

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