Secondo le statistiche il 90% delle persone ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Stiamo parlando della dorsopatia che nel linguaggio quotidiano è nota come mal di schiena. Quest'ultima è il pilastro dell'uomo poiché indispensabile per il movimento e per il sostegno dell'intero organismo. Due sono le parti principali che la compongono: la colonna vertebrale e le scapole. La prima è costituita da 33 vertebre, ovvero una serie di segmenti ossei articolati fra di loro attraverso una serie di dischi cartilaginei interposti.
Dall'alto verso il basso individuiamo le vertebre cervicali, toraciche, lombari, sacrali e coccigee. All'interno del canale vertebrale, inoltre, è presente il midollo spinale, una struttura molto complessa del sistema nervoso centrale. Le scapole sono una copia di ossa piatte e triangolari posizionate nella parte alta della schiena che, oltre a permettere il movimento degli arti superiori, proteggono altresì i polmoni. La spalla è poi ricoperta da cinque muscoli.
Solitamente quando si parla di dorsopatia si fa riferimento ad un'algia sorda e continua a livello della colonna vertebrale che talvolta può irradiarsi ai glutei. Il dolore è diffuso e non si concentra in un unico punto. Esso può altresì essere acuto oppure cronico. Nel primo caso esordisce in maniera brusca ed è spesso l'esito di sforzi, traumi e posture scorrette. Nel secondo caso, invece, la sensazione dolorosa permane da diverso tempo ed è la conseguenza di disturbi vari. Sono note tre tipologie di dorsopatia: cervicalgia, dorsalgia e lombalgia. Scopriamole insieme.
Dorsopatia: la cervicalgia
La cervicalgia è una dorsopatia caratterizzata da un dolore al collo o meglio al rachide cervicale della colonna vertebrale. L'algia, che solo in Italia colpisce 15 milioni di individui, può essere percepita a livello di nervi, muscoli e vertebre. In base alla sede della stessa è possibile distinguere tre tipologie: cervicalgia propriamente detta, brachialgia e sindrome cervico-cefalica. Nel primo caso la sensazione dolorosa è concentrata nella zona cervicale. Nel secondo caso, invece, il dolore si estende al braccio. Nel terzo caso, infine, vi è la presenza di una sintomatologia secondaria costituita da vertigini, disturbi della deglutizione e alterazioni della vista.
Numerose le cause. In primis le posture scorrette mantenute per tempi prolungati, la sedentarietà e i colpi di freddo. Questi tre fattori, assieme all'uso smodato di smartphone, pc e tablet hanno fatto sì che la dorsopatia divenisse assai frequente anche fra i giovani nei quali non raramente si riscontra un continuo stato di tensione e di affaticamento muscolare. Non deve poi essere sottovalutato lo stress cronico e ancora l'utilizzo di materassi e di cuscini non adatti. La cervicalgia, però, può riconoscere un'eziologia più seria: colpo di frusta, degenerazione di uno o più dischi intervertebrali, ipercifosi dorsale e iperlordosi lombare. Ancora ernia cervicale, osteofiti e spondilosi.
Il sintomo principale è il torcicollo che comporta fastidiose limitazioni nei movimenti del tratto cervicale. Si fa quindi fatica a girare il capo e a piegarlo verso lo sterno. Non rare altre manifestazioni quali sensazione di avere della sabbia tra le vertebre, indolenzimento delle spalle e rumori vari. Anche la sintomatologia neurologica non è infrequente e si caratterizza per la comparsa di: intorpidimento, formicolio, parestesie, acufeni, fascicolazioni, debolezza del braccio e della mano.
Dorsopatia: la dorsalgia
Un altro tipo di dorsopatia è la dorsalgia. Si tratta di un dolore che si manifesta nella parte superiore della schiena, più precisamente tra le scapole. Tuttavia può anche irradiarsi al collo e al torace. Esistono due forme: acuta e cronica. Nel primo caso la sensazione dolorosa insorge dopo particolari attività ed ha una durata inferiore ai trenta giorni. Nel secondo caso, invece, il malessere si protrae per tre-sei mesi.
Tra le cause di dorsalgia acuta rientrano: posture scorrette mantenute a lungo, lesioni discali, contratture muscolari in seguito a forti stati di ansia, malattie infiammatorie e metaboliche. E poi movimenti bruschi e improvvisi, traumi, sforzi eccessivi rispetto a quelli che le strutture della colonna vertebrale sono in grado di sopportare. Non si devono sottovalutare fattori quali il sovrappeso e la perdita di tono dei muscoli addominali, dorsali e lombari. Seppur più raramente, se associato a manifestazioni cutanee, il disturbo può essere espressione dell'infezione da herpes zoster.
Assai varia è poi l'eziologia della dorsalgia cronica. Quando il dolore perdura nel tempo può essere la conseguenza di problematiche della colonna vertebrale (scoliosi, cifosi, lordosi) o di un artrosi della stessa, di osteoporosi e, negli adolescenti, di osteocondrosi. Talvolta la dorsopatia è spia di condizioni gravi, come meningite, angina pectosis, infarto del miocardio, pleurite, pneumotorace. Oltre all'algia tipica che tende a risolversi con il riposo, questa condizione può altresì manifestarsi con: mal di testa, debolezza muscolare, rigidità articolare, formicolii, parestesie, sensazione di bruciore o di pizzicore.
Dorsopatia: la lombalgia
Una dorsopatia molto diffusa è la lombalgia, ossia un dolore di intensità variabile che interessa i muscoli e le ossa della regione lombare. Esistono tre tipologie: acuta, subacuta e cronica. Nel primo caso la durata è inferiore a quattro settimane. Nel secondo caso, invece, la sensazione dolorosa dura dalle quattro alle dodici settimane. Nel terzo e ultimo caso, infine, il malessere si protrae per più di tre mesi. La maggior parte delle volte gli episodi acuti si risolvono entro due settimane, ma è bene ricordare che alcuni fattori, come modalità di insorgenza, posizione dell'algia e intensità della stessa all'esordio, possono peggiorare la prognosi.
Diverse sono le cause della lombalgia. Quasi sempre essa è l'esito di disturbi muscolo-scheletrici a carico della zona lombare, tra cui contratture, stiramenti, distorsioni. Attenzione anche alla sciatalgia, ovvero l'infiammazione del nervo sciatico che comporta anche intorpidimento, formicolii e debolezza muscolare. Fattori di rischio che influenzano la sua comparsa sono: le posture scorrette, i colpi di freddo, l'uso prolungato di tacchi e di un materasso non adeguato. Ancora la sedentarietà, l'obesità, gli sforzi fisici, lo stress psicofisico. Non devono poi essere trascurate altre patologie: artrite reumatoide, osteoporosi, fibromialgia, ernia del disco, appendicite, sindrome del colon irritabile.
Il dolore lombare può insorgere in seguito a movimenti come la torsione, il sollevamento e la flessione anteriore del tronco. I sintomi, inoltre, tendono a peggiorare al mattino, quando ci si siede o se si resta in piedi per molto tempo. Una sintomatologia più marcata non deve mai essere sottovalutata perché potrebbe essere spia di patologie più importanti. Si pensi, ad esempio, ad alcune forme neoplastiche oppure alla cauda equina, una grave sindrome neurologica caratterizzata dalla perdita della funzione del plesso lombare.
I rimedi per la dorsopatia
Il primo rimedio a cui si deve fare ricorso in caso di dorsopatia (di qualunque tipologia essa sia) è il riposo assoluto che non deve però protrarsi per più di due giorni. Esso sarà seguito dal cosiddetto riposo attivo che consiste nel mantenersi in movimento evitando, però, al tempo stesso tutte quelle attività che evocano o inaspriscono il dolore. Se quest'ultimo è molto intenso, previo consulto del medico, si possono assumere farmaci antinfiammatori FANS o antidolorifici come la Tachipirina.
In caso di algia blanda si rivelano utili le applicazioni di impacchi caldi oppure freddi. I primi rilassano la muscolatura. I secondi, invece, leniscono le sensazioni dolorose.
Non meno importanti sono i rimedi naturali sotto forma di capsule, pomate o decotti. Lo zenzero, ad esempio, è ricco di proprietà antinfiammatorie così come l'arnica e l'artiglio del diavolo. La prevenzione della dorsopatia consiste nel rispetto di alcuni semplici consigli:- Evitare di sollevare pesi troppo pesanti;
- Non stare troppo tempo in piedi;
- Da seduti e durante la guida utilizzare un sostegno lombare;
- Abbassarsi piegando le ginocchia e non la schiena;
- Combattere il sovrappeso e l'obesità;
- Praticare sport;
- Ridurre lo stress.
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