Listeriosi: attenzione a questi sintomi. Ecco come prevenire l'infezione

Nelle forme lievi si manifesta come una comune tossinfezione. I sintomi possono essere invece gravi per le donne incinte e per i soggetti immunodepressi

Listeriosi: attenzione a questi sintomi. Ecco come prevenire l'infezione
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Le festività sono sinonimo di tavole imbandite e ritrovi conviviali. Tra una cena e l'altra spesso si è soliti dimenticare che esiste un disturbo in grado di rovinare la gioia di questi giorni. Stiamo parlando della listeriosi, ovvero una tossinfezione provocata dalla Listeria monocytogenes, un batterio gram-positivo che si contraddistingue per la sua resistenza in qualsiasi condizione ambientale.

La causa della listeriosi

Nonostante la sintomatologia dell'infezione fosse stata descritta già dalla fine dell'Ottocento in diverse specie animali, il patogeno venne isolato per la prima volta nel 1926 dal microbiologo australiano Murray. A partire dal 1980, annualmente, iniziarono a contarsi migliaia di casi a dimostrazione del fatto che, con il boom economico, era aumentato il consumo di alimenti contaminati.

La Listeria monocytogenes è ubiquitaria, dunque la si trova un po' ovunque: nel suolo, nell'acqua, nei vegetali in decomposizione e persino negli intestini degli animali selvatici o allevati (pollame, bovini, ovini, suini). Ne sono portatrici anche le mosche e le zecche. Purtroppo il batterio sopravvive alle basse temperature e quindi può rimanere per molto tempo in frigoriferi, congelatori e abbattitori. Nemmeno i cibi conservati sotto sale sono sicuri.

Come si trasmette la Listeria

La Listeria attualmente si trasmette soprattutto con l'assunzione di alimenti infetti o non trattati in maniera corretta. I cibi a rischio sono:

  • Latticini non pastorizzati: in particolare formaggi a pasta molle come il gorgonzola, la feta e il brie. Solo il processo di pastorizzazione assicura l'eliminazione dei batteri;
  • Pesce crudo: attenzione soprattutto al salmone e alla trota;
  • Frutta e verdura: il rischio aumenta quando i vegetali sono irrigati con acqua contaminata o se vengono coltivati su suoli infetti;
  • Carne cruda o poco cotta: il pollo è uno dei principali veicoli d'infezione. La contaminazione può altresì verificarsi se la carne viene manipolata in ambienti in cui l'igiene è carente;
  • Salumi e carni lavorate: rappresentano un pericolo gli affettati e i wurstel perché durante il processo di lavorazione possono entrare in contatto con il patogeno.

I sintomi e il trattamento della listeriosi

Generalmente il periodo di incubazione della Listeria va da pochi giorni fino a quattro settimane. La durata della malattia e i sintomi variano a seconda della gravità del caso. Si distingue una forma lieve (listeriosi non invasiva) che si manifesta con nausea, diarrea, vomito, dolori muscolari e febbre.

Ben più grave è la listeriosi invasiva che colpisce più frequentemente donne incinte, soggetti immunodepressi e anziani e che può provocare meningite e setticemia. In gravidanza non sono rare conseguenze come l'aborto spontaneo e il parto prematuro.

Nei neonati possono comparire difficoltà respiratorie, letargia, irritabilità e infezioni sistemiche. Negli individui immunodepressi e negli anziani l'infezione l'infiammazione causa anche convulsioni, confusione mentale, perdita di equilibrio e disorientamento.

La diagnosi precoce è fondamentale per poter intervenire nel più breve tempo possibile. La cura si basa sulla somministrazione di antibiotici per un periodo di tempo variabile in base all'entità del disturbo. I casi gravi necessitano l'ospedalizzazione.

Prevenzione della listeriosi

La strategia migliore per prevenire la listeriosi è il rispetto di alcune semplici raccomandazioni:

  • Cuocere accuratamente la carne e i prodotti a base di carne cruda;
  • Scegliere alimenti sicuri ed evitare quelli con un rischio più elevato di contaminazione;
  • Pulire bene tutti gli utensili e le superfici della cucina;
  • Lavare scrupolosamente la frutta e la verdura;
  • Non consumare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza;
  • Le donne incinte e le persone immunodepresse dovrebbero evitare il consumo di formaggi freschi a pasta molle, patè di carne, salumi a breve stagionatura, pesce fresco affumicato.

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