
I risvegli notturni sono un fenomeno molto diffuso e vissuti come momenti frustranti e negativi.
A soffrine sono circa 12 milioni di italiani che vivono delle vere e proprie interruzioni del sonno nel bel mezzo della notte. Svegliarsi nel cuore della notte influenza inevitabilmente la qualità della vita di un soggetto, la sua quotidianità e il suo stato di salute e benessere generale.
Il giorno dopo infatti ci si sente più stanchi del giorno prima, nervosi, svogliati. Si fa fatica a concentrarsi e a dedicarsi con attenzione agli impegni quotidiani. Alla base dei risvegli notturni vi sono tanti fattori. Possono essere di carattere fisiologico, psicologico e ambientale. Conoscerli è determinante per agire sulla loro origine per contrastarli efficacemente con dei rimedi mirati.
Quali sono le cause dei risvegli notturni
Una delle cause più diffuse dei risvegli notturni è lo stress che rischia di non dare tregua nemmeno durante le ore notturne. Si manifesta sotto forma di pensieri assillanti e stati di ansia improvvisi. Un’altra causa sono le apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo che disturbano il corso regolare del sonno. Solitamente le persone che ne soffrono sentono l’esigenza di muovere spesso le gambe e ciò può frammentare il sonno.
A soffrire dei risvegli notturni sono anche coloro che a causa della nicturia, ossia l’esigenza di andare spesso ad urinare si svegliano frequentemente e dopo fanno molta fatica a riaddormentarsi. Nelle donne alcuni squilibri ormonali possono comportare questo fastidio soprattutto durante la crisi premestruale. A causa del calo del magnesio e della melatonina prodotte naturalmente dall’organismo molte donne in questo determinato periodo faticano a riposare bene durante la notte.
Vi sono anche dei fattori ambientali da non sottovalutare e che possono influenzare la qualità del sonno e incentivare il risveglio come rumori, luci e temperature non consone all’ambiente dedicato al riposo.
Come contrastare i risvegli notturni
Per affrontare al meglio i risvegli notturni bisogna prestare attenzione soprattutto alla routine serale che si instaura perché inevitabilmente le ultime ore della giornata influenzeranno anche quelle della notte.
È buona regola evitare almeno un’ora prima di coricarsi di stare davanti ai dispositivi elettronici che tendono a compromettere il ciclo sonno veglia. Importante è anche evitare la caffeina. L’ultimo caffè andrebbe consumato entro le 17 del pomeriggio. Il pasto che precede il momento del riposo deve essere leggero e consumato almeno tre ore prima in modo da permettere all’apparato digerente di essere funzionale e non farci sentire appesantiti.
L’acqua va bevuta regolarmente durante la giornata per evitare la disidratazione ma va ridotto il suo consumo durante la sera per non andare incontro alla nicturia che appunto ci riduce a svegliarci più volte durante la notte per soddisfare l’esigenza di urinare.
L’ambiente nel quale si dorme gioca un ruolo di fondamentale importanza. Le fonti di luce vanno eliminate o ridotte perché esse trasmettono al cervello un messaggio sbagliato compromettendo il ciclo sonno- veglia. Utili possono essere le tende oscuranti. La temperatura giusta per un sonno riposante è di 18- 19 gradi.
Un ambiente troppo surriscaldato o troppo umido può essere compromettente.Bere una tisana rilassante a base di erbe come melissa, valeriana, camomilla, lavanda può contribuire a rilassare e contrastare gli stati di ansia e agitazione durante i risvegli notturni.
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