Tumori, in Europa mortalità in diminuzione nel 2023

Lo studio, coordinato dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università di Bologna e sostenuto dalla Fondazione Airc, mostra i dati relativi all’andamento dei decessi per cancro in Europa e Regno Unito dal 2018 al 2023

Tumori, in Europa mortalità in diminuzione nel 2023

I tassi di mortalità da tumori sono in diminuzione. La buona notizia deriva da uno studio, pubblicato su Annals of oncology, coordinato dall’Università degli Studi di Milano assieme all’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

Le previsioni sono di un calo del 6,5% nei tassi di mortalità per tumore negli uomini e del 3,7% nelle donne tra il 2018 e il 2023 sia nell’Unione europea sia nel Regno Unito.

Nel 2023 in particolare nell’Unione Europea ci si aspetta che muoiano circa 1.262.000 persone per tumore e 172.300 nel Regno Unito. Nel 2023 nei Paesi dell’Ue è stato stimato un tasso di mortalità standardizzato per tutti i tumori di 123,8 per 100.000 uomini e 79,3 per 100.000 donne. Nel Regno Unito i tassi corrispondenti saranno rispettivamente 106,5 e 83,5.

Lo studio

Il gruppo di ricercatori internazionale, guidati da Carlo La Vecchia, docente di epidemiologia dell’Università Statale di Milano, ha analizzato i tassi di mortalità per tumore nei cinque Paesi più popolosi dell’Ue, Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna, e nel Regno Unito.

Il professor La Vecchia e i suoi colleghi hanno raccolto le informazioni sui decessi dall’Organizzazione mondiale della sanità. I dati però non tengono conto della pandemia da Covid-19.

Per il 2023 gli esperti prevedono andamenti favorevoli per i tassi di mortalità nei dieci siti tumorali più comuni in gran parte dei Paesi europei, anche se il numero assoluto di decessi aumenterà a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Una maggiore proporzione di anziani nella popolazione comporta infatti un maggior numero di persone con un elevato rischio di sviluppare una neoplasia. Rispetto al picco di mortalità per cancro del 1988, i ricercatori stimano che, grazie agli andamenti positivi osservati e previsti tra il 1989 e il 2023, saranno stati evitati circa 5,9 milioni di morti nel nostro continente e circa 1,24 milioni nel Regno Unito.

"Se l'attuale tendenza favorevole dei tassi di mortalità per tumore dovesse continuare - afferma La Vecchia in una nota degli atenei di Milano e Bologna - un’ulteriore riduzione del 35% entro il 2035 sarebbe possibile”.

Il ruolo del tabacco

Un ruolo importante nella diminuzione della mortalità da tumore è quello della decrescita dell’uso del tabacco.

“La cessazione del consumo di tabacco - dichiara il docente di epidemiologia - ha contribuito a questi andamenti. Per mantenerli nel tempo sono necessari ulteriori sforzi per controllare l’epidemia di sovrappeso, obesità e diabete, limitare il consumo di alcol, migliorare l’utilizzo degli screening per diagnosi precoce e le terapie, e controllare le infezioni virali per le quali esistono vaccini e terapie.”

"Il controllo del tabagismo - aggiunge Eva Negri, docente di medicina del lavoro al dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche all'Università di Bologna, responsabile dello studio e del relativo sostegno da parte della Fondazione Airc - si riflette nella diminuzione della mortalità per tumore al polmone. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, in particolare tra le donne, per le quali i tassi di mortalità per tumore del polmone continuano ad aumentare. Contrariamente a quanto notato per gli uomini, durante il periodo tra il 1989 e il 2023, nelle donne non risultano morti evitate per tumore al polmone nell’Ue”.

Nonostante il calo previsto del 13,8%, le donne del Regno Unito continueranno ad avere un tasso di mortalità per tumore al polmone più elevato che nell’Ue, dovuto a una maggior diffusione del fumo nelle donne anziane. Nei cinque Paesi dell’Ue considerati sono previsti aumenti di mortalità per il tumore polmonare nelle donne del 14% in Francia, del 5,6% in Italia e del 5% in Spagna.

Esaminando nel dettaglio le fasce d’età delle donne, si prevede una diminuzione nel tasso tra i 25 e i 64 anni, mentre si riscontra un aumento nelle ultrasessantacinquenni.

"Questo è dovuto al fatto che le donne attualmente con età compresa tra i 45 e i 64 anni, nate negli anni '60 e '70, hanno fumato meno e hanno smesso prima rispetto a quelle nate negli anni '50, che erano ventenni negli anni '70, quando il fumo tra le giovani donne era maggiormente diffuso", afferma Matteo Malvezzi, ricercatore presso l’Università di Milano.

Il tumore al pancreas

Difficile è la situazione del tumore al pancreas che, secondo i ricercatori, non mostra miglioramenti tra gli uomini e aumenta nelle donne. Anche per colpa del tabagismo.

È previsto nelle donne dell’Ue un incremento del 3,4% per tale patologia e dell’1% per il cancro al polmone.

Altri tumori

Il tumore al colon-retto sarà la terza causa di mortalità neoplastica per le donne sia nell’Ue che nel Regno Unito con tassi di mortalità rispettivamente pari a 8 e 10 per 100.000 donne. I tassi di mortalità per tale malattia sono comunque in calo nell’Ue, mentre nel Regno Unito hanno mostrato andamenti meno favorevoli.

“Gli aumenti registrati sia nell’incidenza che nella mortalità per il tumore al colon-retto tra le giovani donne nel Regno Unito - evidenzia la Negri - sono un dato preoccupante. Questo può essere in parte spiegato dalla prevalenza di sovrappeso e obesità e dal consumo di alcol e tabacco”.

I ricercatori evidenziano proprio il ruolo del sovrappeso e dell’obesità come fattore di rischio per i tumori alla mammella in post-menopausa, endometrio (utero), stomaco e colon-retto.

Negli uomini la terza causa di morte sarà il cancro alla prostata, con tassi previsti di 9,5 e 11,2 per 100.000 uomini nell’Ue e nel Regno Unito.

Sebbene i tassi di mortalità per cancro allo stomaco siano in calo, grazie a una migliore conservazione degli alimenti, a diete più sane e alla diminuzione delle infezioni da Helicobacter pylori,

circa un terzo dei tumori allo stomaco si verifica oggi nel cardias, che è associato al sovrappeso e all’obesità e, di conseguenza, al reflusso gastro-esofageo, noto fattore di rischio per questo tumore.

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