Berlusconi sprona il Pdl: "Aiutiamo il governo a fare le liberalizzazioni"

Il Cavaliere richiama all’ordine i suoi: "Basta polemiche, servono proposte. Gli italiani meritano riforme, non tasse". Congressi locali e patti fra big: è partita la corsa per le primarie nel Pdl

Berlusconi sprona il Pdl:  "Aiutiamo il governo  a fare le liberalizzazioni"

Roma - Altro che taxi e farmacie. Da gennaio deve partire la stagione delle vere liberalizzazioni, non quelle fatte soltanto per fare qualche favore alle Coop o penalizzare qualche categoria. È questo il ragionamento, l’indicazione che emerge in queste ore dallo stato maggiore del Pdl dove la lunga giornata di passione di venerdì alla Camera ha lasciato qualche ferita e qualche strascico nei riguardi del governo Monti. Il partito, infatti, non ha preso bene l’affondo tra l’ironico e il sarcastico di Mario Monti nei confronti di Silvio Berlusconi, quel «non sono affatto disperato», lenito successivamente da un bigliettino di chiarimento. «È stata una scivolata a piedi uniti» commenta il vicecapogruppo Massimo Corsaro. «Abbiamo fatto fatica a tenere a bada il sismografo del malumore» aggiunge un ex ministro. «Stiamo pagando un prezzo alto, serve rispetto».

Peraltro, racconta un parlamentare, un minuto prima di quella battuta velenosa, Berlusconi si era lasciato andare a un commento tutt’altro che ostile nei confronti del Professore. «Sapete una cosa? - aveva detto l’ex premier -. Questo Monti a me suscita davvero simpatia». Una circostanza curiosa che dimostra, secondo i deputati azzurri, la differenza di approccio tra i due. «Ci siamo rimasti male» racconta Corsaro. «Monti deve abituarsi al confronto con la politica, anche in Commissione ha usato in maniera sgradevole l’arma impropria dell’ironia. A tutti noi prudeva la lingua in quel momento, di certo ha toccato il minimo della popolarità tra di noi, ma nel nome della responsabilità abbiamo lasciato correre».
Silvio Berlusconi, comunque, continua a gettare acqua sul fuoco. Ribadisce che al momento la fiducia non è in discussione, che la manovra così com’è rischia di essere depressiva e bisogna fare di più sul piano della proposta «perché da noi la nostra gente si aspetta altro».

L’ex premier - che domani sarà presente in aula a Milano per ascoltare, in videoconferenza con Londra, l’esame di David Mills - ieri mattina è rimasto a Palazzo Grazioli dove ha incontrato alcuni parlamentari. «I cittadini italiani» ha detto loro «non meritano tasse ma riforme e iniziative per lo sviluppo». Se avessimo fatto noi una manovra così, sarebbe stato il suo ragionamento, ci avrebbero linciato. Ora è il momento di dare al governo indirizzi e suggerimenti per interventi in grado di garantire la crescita. A via del Plebiscito ha incontrato anche Michaela Biancofiore: «Il presidente è in gran forma e preoccupato per il Paese». Berlusconi avrebbe sottolineato di sentirsi in campagna elettorale visto che in ogni caso tra un anno sarà imminente lo scioglimento delle Camere.

Sul fronte della strategia economica, il Pdl è ora intenzionato a stanare i «finti liberalizzatori», quelli che «pretendono di dare lezioni dopo avere affossato il referendum sui servizi pubblici locali». Per questo, come annuncia Fabrizio Cicchitto «è necessario che venga aperta la fase delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni con una impostazione assai più ampia di quella presente nel decreto.

Le liberalizzazioni devono invece riguardare l’acqua, le poste, l’energia, le ferrovie, le autostrade, la dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato, e di parte delle aziende locali e regionali». In ogni caso, chiosa Ignazio La Russa, «la fiducia il governo deve meritarsela giorno dopo giorno, mese dopo mese, attraverso provvedimenti che non si discostino dal motivo per il quale questo governo è nato».

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