Nei Comuni della provincia di Monza è partita loffensiva per difendere il crocefisso. Da Besana Brianza a Cesano Maderno, da Monza a Lentate sul Seveso, amministratori e gente comune hanno intrapreso una vera battaglia. Vittorio Gatti, che a Besana dal giugno scorso è il sindaco alla guida di una maggioranza di centrodestra, è partito lancia in resta. Dalle parole, dalle esortazioni, dagli inviti è passato alle vie di fatto. Sollecitato dalla giunta e dai consiglieri comunali ha firmato una drastica ordinanza. Il simbolo della cristianità deve essere esposto in tutti gli edifici scolastici. I trasgressori, cè scritto chiaro e tondo sulla disposizione del primo cittadino, «sarà applicata una sanzione amministrativa di 150 euro». Una decisione clamorosa. In ogni caso per Vittorio Gatti si tratta semplicemente di una scelta di buon senso. «Io non sono cattolico praticante certifica ma le tradizioni vanno salvaguardate, anche perché non si può consentire al primo che passa di togliere con un colpo di spugna quello che appartiene alla nostra storia millenaria».
E il sindaco, in quota Popolo della libertà, affinché la sua scelta fosse inattaccabile, è partito da lontano, si è documentato e non è disposto a fare neppure un passo indietro. «Visti i regolamenti del 1924 e del 1927 sugli arredi scolastici (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.