Blitz per i 40 anni del figlio Piersilvio

Blitz per i 40 anni del figlio Piersilvio

Toccata e fuga ieri a Paraggi per il premier Silvio Berlusconi, giusto per gli auguri a Piersilvio che oggi traguarda i 40 anni. Tutto d'un fiato, tra gli appuntamenti istituzionali del mattino a Napoli e della cena a Roma. Un blitz familiare nel Castello: pioggia battente e arrivo alle 14, scortatissimo. Rifugge taccuini e microfoni e si ritira nell'intimità del Castello. C'è da festeggiare un compleanno importante, non riuscirà a trattenersi per la cena con la famiglia, ma s'è ritagliato quelle tre ore e mezzo per rifiatare e condividere uno spazio privatissimo, quello degli affetti, al di là di tutto. Vietato ficcarci il naso e cavalcarlo mediaticamente. Del resto lo sanno bene i suoi amici Puny e Vince che la speranza di vederlo spuntare in piazzetta se la tengono in cuore fino all'ultimo. Li trovi seduti nella veranda del ristorante, la pioggia che non molla e i gruppi-vacanze che flashano. Aspettano, chissà che non spiova... «Doveva arrivare domenica e cenare qui, poi Piersilvio ha disdetto - t'informa Puny - Adesso è al Castello e sarebbe di certo venuto a farsi un giro a Portofino se non fosse per questo tempaccio. Lo fa sempre, si dilunga sulla calata, sul molo, saluta tutti». Tant'è. «Ci avrebbe telefonato» assicura Vince. Puny e Vince, al tavolo, raccontano l'amico, le cose che non si possono scrivere «perché sono nostre», le cene, le cantate, le barzellette. Lo conoscono da quarant'anni, uno gli teneva le barche, l'altro lo ha sempre avuto al suo tavolo, «sempre con Vince, eh?» Preferenze? «Ha sempre mangiato di tutto» Sorride e acchiappa un po' di foto, le scorre, come gli anni immortalati lì, con altre storie. Lui, Vince e Silvio Berlusconi: quel canale privilegiato che si traduce in rapporti veri. Quelli che fanno saltare il premier su un aereo dalla Sardegna per far visita a Vince operato al rene o telefonare ad Innsbruck per avere notizia del trapianto di cuore di Puny. «L'ultima volta è stato qui ad agosto». La politica non c'entra, «gli vogliamo bene», te lo dicono senza enfasi, col pudore dei vecchi amici. E capiscono quella parentesi rubata ieri per raggiungere Piersilvio e la famiglia.

Niente di strano, perché «lui è così». Puny e Vince mollano la posizione; sotto il Castello la scorta si muove: sono le 17.30. Tempo scaduto, il premier è atteso a Roma. Portofino resta inquadrata nel lunotto posteriore, ma in primissimo piano.

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