Gli Usa vogliono isolare la Cina. La replica: "Basta uso della forza". Borse europee negative | Diretta

L'Amministrazione Trump vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento del Dragone nelle loro economie. La replica di Pechino: "l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America"

Photo by I-Hwa Cheng / AFP
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L'Amministrazione Trump vuole usare i negoziati sui dazi per isolare la Cina. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate sui colloqui e spiegando che il Segretario al Tesoro Scott Bessent vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento della Cina nelle loro economie in cambio di concessioni sui dazi imposti dalla Casa Bianca. I funzionari statunitensi intendono utilizzare i negoziati con oltre 70 nazioni per chiedere loro di vietare alla Cina di spedire merci attraverso i loro territori, impedire alle aziende cinesi di insediarsi nei loro territori per eludere i dazi statunitensi e non assorbire i beni industriali cinesi a basso costo nelle loro economie. Tali misure mirano a intaccare l'economia cinese e a costringere Pechino a sedersi al tavolo delle trattative con meno potere decisionale in vista di potenziali colloqui tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Le richieste specifiche potrebbero variare notevolmente a seconda del Paese, dato il loro grado di coinvolgimento nell'economia cinese, specifica il Wall Street Journal.

Funzionari statunitensi hanno sollevato l'ipotesi nei primi colloqui con alcuni Paesi, secondo quanto riferito al Wall Street Journal da fonti vicine ai negoziati. Lo stesso Trump ne ha accennato ieri al programma in lingua spagnola "Fox Noticias", dove ha detto che avrebbe preso in considerazione l'idea di far scegliere ai Paesi tra Stati Uniti e Cina. Uno dei promotori di questa strategia è il Segretario al Tesoro Scott Bessent. E' stato lui ha proporle l'idea a Trump durante un incontro del 6 aprile a Mar-a-Lago, hanno affermato fonti informate. Il piano di Bessent per isolare l'economia cinese ha guadagnato consensi tra i funzionari di Trump. Sono in corso dibattiti sulla portata e la severità dei dazi statunitensi, ma i funzionari sembrano in gran parte concordare con il piano di Bessent per la Cina che ne comporta l'esclusione dall'economia statunitense con dazi e potenzialmente anche l'espulsione delle azioni cinesi dalle borse statunitensi.

9.59 - Cina: l'America non tornerà grande con la forza

"Gli Usa si devono liberare quanto prima dall'ossessione per l'egemonia e riconoscano che l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo", È questo l'auspicio della Cina che viene reso noto attraverso il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang. Sulle ipotesi di spese per la difesa dell'anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che "l'elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte», malgrado gli Usa siano «fortemente indebitati".

9.09 - l'Europa apre in calo

Le Borse europee aprono in calo, in scia con i listini asiatici e con i future di Wall Street in rosso. I mercati guardano le mosse di Donald Trump sui dazi e le nuove restrizioni a Nvidia per le esportazioni dei chip verso la Cina. Dopo il dato sull'inflazione nel Regno Unito, c'è attesa per l'indice dei prezzi dell'Eurozona. In serata atteso il discorso del presidente della Fed Jerome Powell. Avvio in rosso per Parigi (-0,8%), Francoforte (-0,64%) e Londra (-0,19%).

8.40 - Usa: Trump, con dazi incassiamo somme record

Per il presidente degli Stati uniti Donald Trump i nuovi dazi americani stanno portando somme record nelle casse del Tesoro degli Usa e hanno anche contribuito a ridurre l’inflazione e il costo di quasi tutti i prodotti. Sul social Truth Trump ha detto che “gli Stati Uniti incassano numeri record in dazi, con il costo di quasi tutti i prodotti in diminuzione, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l’inflazione è in calo.

8.51 - Borsa Tokyo: Nikkei chiude in calo dell'1%

Chiusura in flessione per la Borsa di Tokyo dove hanno prevalso le preoccupazioni per i dazi statunitensi e sulle loro implicazioni economiche. A fine seduta l'Indice Nikkei ha registrato una flessione dell'1% attestandosi a 33.920,40 punti. A guidare i ribassi i titoli del settore chip ed elettronica, con Advantest che ha perso il 6,5% e Renesas Electronics il 4,2 per cento. Chiusura in calo anche per l'Indice Topix che ha terminato in ribasso dello 0,61% a quota 2.498,

8.30 - Asia in calo con i dazi

Le Borse asiatiche chiudono la seduta in calo mentre proseguono le tensioni tra Usa e Cina sul fronte dei dazi. Gli investitori guardano le mosse di Donald Trump e valutano il loro impatto sulla crescita economica globale. In Europa le Borse si avviano verso una seduta in rosso, in linea con i future negativi anche a Wall Street. Tokyo termina la seduta in calo dell'1,01%. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, mentre l'euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80. A contrattazioni ancora in corso pesante Hong Kong (-2,4%). Male anche Shanghai (-0,63%), Shenzhen (-1,89%), Seul (-1,21%). Poco mossa Mumbai (-0,01%).

Sul fronte macroeconomico dopo l'inflazione del Regno Unito, in arrivo anche l'indice dei prezzi dell'Eurozona. Dagli Stati Uniti attese le vendite al dettaglio, la produzione industriale ed i dati Eia sulle corte di produzione di greggio.

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