"Ho ancora la pelle d'oca...". L'audio di Adani a De Zerbi: cos'ha detto

58 secondi da brividi quelli pubblicati da Lele Adani su Instagram dove il suo amico Roberto De Zerbi parla dell’emozione che prova nel camminare per strada prima di una partita. Una confidenza che viene dall’animo e che ha fatto impazzire sia addetti ai lavori che follower

Salvatore Stanizzi
Salvatore Stanizzi
00:00 00:00

Che fra Lele Adani e Roberto De Zerbi ci sia stima reciproca è cosa nota. Che il primo sia un grande ammiratore di come il secondo fa giocare le sue squadre è risaputo. Che insieme potessero emozionare oggi è realtà. Nella giornata di venerdì 27 ottobre, l’ex giocatore dell’Inter ha pubblicato sul suo profilo Instagram un audio ricevuto dall’allenatore del Brighton il giorno prima, a poche ore dalla partita fra Seagulls e Ajax, terminata 2-0 per la squadra del tecnico italiano e che ha sancito la prima storica vittoria degli inglesi in una competizione europea dopo un pareggio e una sconfitta.

Quello che sta facendo Roberto De Zerbi alla guida del Brighton è storia: la scorsa stagione è stato chiamato in corsa dopo il passaggio di Graham Potter al Chelsea e il 21 maggio 2023, dopo aver raccolto 49 punti in 32 partite, centra la matematica qualificazione ad una competizione europea, l’Europa League, chiudendo la stagione al sesto posto. Dopo nove partite stagionali il club è settimo, con 5 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte, mietendo vittime come il Manchester United e il Newcastle, bloccando sul 2-2 il Liverpool e ricevendo elogi da addetti a lavori e colleghi, Pep Guardiola su tutti.

La storia che oggi raccontiamo è densa di emozioni, capace di portare ogni ascoltatore dell’audio indietro a quando, per la prima volta, si tira un calcio ad un pallone. Adani decide di presentarla con queste semplici parole: “Ore 12.23 di ieri pomeriggio, giovedì di Europa League: un amico mi manda un messaggio. Secondo me, in questo vocale c’è tanto del segreto della magia del calcio, che si rinnova giorno dopo giorno. Ieri sera questo mio amico, che con orgoglio definisco Fratello, ha ottenuto che la sua squadra raggiungesse la prima vittoria in Europa. I valori si rinnovano ancora una volta e viaggiano in simbiosi con il suo calcio. Ci tenevo a condividerlo con voi, perché sono da sempre convinto che il bene genera bene e le persone speciali sono sempre necessarie anche agli altri ed è giusto che i loro pensieri profondi, non sempre ma a volte, vengano condivisi anche se nascono da conversazioni private. Con le nostre emozioni possiamo generare nuove emozioni. È il bello della vita, e del calcio. Complimenti Roby”.

Nell’audio che De Zerbi invia, in quei 58 secondi, vive tutta la magia di chi è innamorato del calcio e l’emozione nelle parole del tecnico, lascia trasparire qualcosa che è percepibile anche se non si osserva in faccia una persona: “Ciao Lele, sto camminando per la città con cappello e occhiali così non mi riconosce nessuno. Che bello è vedere bambini piccoli il giorno della partita camminare con la maglia, le sciarpe, già in attesa della partita. Ca**o mi è venuto un colpo di pelle d’oca porca tr**a. Se uno dovesse pensare solo a quello, com’è che fai a giocare male, a perdere un contrasto, ad arrivare secondo o a non provare un dribbling con la cattiveria in testa. Che roba che è il calcio, a 44 anni sono ancora in questo stato. Ciao Lele, volevo dirlo a te che lo capisci. Te e pochi altri”.

È la dimostrazione di come anche attraverso semplici parole sia

possibile trasmettere sensazioni che risvegliano ricordi dolci. Non sarà mai solo un gioco finché anche nell’animo di un allenatore, un giocatore ci sarà spazio per tornare bambini e ricominciare a sognare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica