Il dramma di Cristian Bucchi: "Che choc la mia compagna morta davanti a nostra figlia"

L'ex attaccante, oggi allenatore, ha rivelato alcuni eventi dolorosi della propria vita, spiegando anche che cosa ha significato e significa il calcio per lui

Il dramma di Cristian Bucchi: "Che choc la mia compagna morta davanti a nostra figlia"
00:00 00:00

Cristian Bucchi, ex attaccante italiano e oggi allenatore di calcio, parla della sua vita in un'intervista concessa al Corriere e si sofferma anche su alcuni ricordi dolorosi del suo passato. La prematura scomparsa della moglie Valentina Pilla fu un vero trauma per lui, e lo è anche adesso, a distanza di anni.

Valentina Pilla fu ritrovata morta nella casa di famiglia dallo stesso calciatore, rientrato dopo la partita contro il Genoa. A rendere più drammatico quel momento, il fatto che la donna fosse deceduta di fronte agli occhi ancora inconsapevoli della figlia Emily, che all'epoca aveva un anno e mezzo. Era il 2003. Tornato dalla trasferta contro il Genoa, Bucchi fece ritorno a Cagliari e, una volta entrato nell'abitazione, trovò la consorte ormai senza vita. La piccola Emily teneva gli occhi puntata sulla mamma, senza rendersi conto di averla persa. Fu un choc, e un dolore enorme.

Cristian Bucchi racconta di aver imparato a convivere con quel terribile ricordo, e di essersi fatto forza proprio per la bambina."E, allora lei, piccola, diventa il tuo mondo. Per i quattro anni successivi non l'ho lasciata mai da sola. Il calciatore e la figlia insieme in giro per l'Italia con una tata per quando facevo gli allenamenti, per le partite. Ma Emily era sempre con me anche al campo".

A distanza di anni - la tragedia accadde 22 anni fa - Bucchi spiega che il senso di colpa rimane cocente. "Mi sono chiesto se invece di giocare a calcio fossi stato lì, se avessi potuto far qualcosa. Il senso di colpa iniziale è inevitabile. Valentina ebbe un infarto fulminante, non si sarebbe salvata. A Emily siamo stati tutti vicini, le abbiamo raccontato pian piano la verità, lei non ricorda, era troppo piccola", racconta.

Il calcio è stato importante nella vita dell'ex attaccante. Una carriera fatta di soddisfazioni, fatica, tanto lavoro e anche studio. Fortissima la voglia di dimostrare il proprio valore in chi non aveva fiducia in lui. "Sono passato dai dilettanti alla serie A in un anno. Del resto, anche a scuola era uguale: al liceo scientifico studiavo tantissimo perché non tolleravo le brutte figure. Dovevo avere sempre il controllo della situazione per stare sereno. Ho frequentato anche l'università mentre giocavo a calcio e studiavo, studiavo...". Uno dei sogni rimasti nel cassetto era quello di diventare giornalista nel caso non avesse sfondato nel calcio.

Brucia ancora quella squalifica di un anno per doping, specie perché Bucchi rivendica la propria innocenza."Sapevo di essere innocente ma non potevo dimostrarlo. Presi 16 mesi, poi ridotti a 8. Ancora oggi non so darmi una spiegazione. Up e down, la mia carriera è stata un po' così, ma mi rialzavo sempre mosso dalla rabbia e dalla determinazione che non dovevo mollare", dichiara. "Nel calcio sei sempre da solo. Vivi solitamente lontano dai tuoi affetti, dagli amici, dalla famiglia, dalla città dove sei nato. Costruisci qualche rapporto che poi non puoi mai tenere nel tempo, quando torni a casa ti rendi conto che ciò che hai lasciato non è più com'era prima", commenta.

Eppure, nel corso della carriera, qualche legame forte c'è stato. Quello con Roberto De Zerbi, per esempio, o con Stefano Pioli. Due colleghi che sono diventati anche amici.

Anche la vita è andata avanti nonostante l'immane tragedia della moglie Valentina. Bucchi e sua figlia sono riusciti a rimettersi in gioco. Emily, come spiegato dall'allenatore, vive a Dubai e lavora come assistente di volo per la compagnia Emirates. Cristian Bucchi si è innamorato di nuovo, legandosi nel 2009 con Roberta Leto, dalla quale ha avuto Nicolò e Mathias.

"Giocavo con il Napoli, una sera vidi Roberta in televisione e, rimasi folgorato, mobilitai tutti i miei più cari amici per rintracciarla. Fino a riuscirci e ad invitarla a cena. E da allora non ci siamo mai più separati", rivela.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica