I punti chiave
Sono passati 12 giorni dal momento del suo ricovero all'ospedale Careggi di Firenze dopo lo choc per l'arresto cardiaco nei primi minuti della gara della sua Fiorentina contro l'Inter ma finalmente Edoardo Bove è stato dimesso ed ha fatto il suo rientro a casa. Secondo le prime notizie, nella giornata di sabato 14 andrà al Viola Park per incontrare il mister, Raffaele Palladino, i suoi compagni di squadra e tutto lo staff che partiranno in direzione Bologna per la trasferta del campionato di serie A che li attende domenica.
Quale futuro lo attende
Adesso inizia una nuova fase: quella del recupero ma soprattutto il centrocampista viola dovrà capire quale futuro calcistico lo attende. A causa del malore gli è stato impiantato un defribillatore sottocutaneo che è comunque removibile: con il dispositivo non potrà (con le regole attuali) giocare in Italia ma eventualmente soltanto all'estero. È ancora molto prematuro, comunque, capire quale potrà essere il suo destino fin quando non arriveranno i nuovi pareri medici e gli esami clinici approfonditi a cui è stato sottoposto: in tutti i casi sembra che il calciatore rimarrà comunque sotto contratto con il club fiorentino fino alla scadenza naturale nel giugno 2025.
L'intervento chirurgico
Tutto è bene quel che finisce bene visto che la salute è sempre da mettere al primo posto: il 22enne nato a Roma ha subìto nei giorni scorsi un intervento chirurgico per l'installazione del dispositivo dopo aver subìto un'aritmia cardiaca probabilmente per un calo di potassio. Per rispettare la privacy, in tutti questi giorni di ricovero sono state molto scarne e frammentarie le notizie diramate dall'ospedale Careggi, motivo per cui è importante capire quale saranno gli esiti degli esami diagnostici (anche genetici) fatti al calciatore e i rischi per un suo ritorno in campo. Per nuovi responsi, in ogni caso, occorrono altre settimane: per adesso Edoardo dovrà certamente stare a riposo, poi si vedrà.
Come accenato, a meno che non cambi il regolamento e venga data l'idoneità, in situazioni come quella di Bove il futuro potrebbe essere all'estero, difficilmente in Italia: chiaramente si valuterà anche questo caso ma ritorna in mente la vicenda di Christian Eriksen che dopo l'intervento (anche per lui) di un defibrillatore sottocutaneo, l'ex nerazzurro ha preso la via del Brentford (Inghilterra) e adesso è un calciatore del Manchester United.
Da capire anche un'altra cosa molto dibattuta in questi giorni: ma se Bove potrà giocare all'estero, cosa accadrà se Luciano Spalletti decidesse di convocarlo in Nazionale? Domande che avranno delle risposte, probabilmente, non prima del 2025.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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