È di undici punti di penalizzazione la nuova richiesta formulata dal capo della Procura federale Giuseppe Chinè contro la Juventus nel processo plusvalenze. Chiesti alla Corte federale d'Appello anche 8 mesi di inibizione per i sette ex dirigenti bianconeri.
L'udienza era iniziata - con le parti collegate da remoto compreso il presidente bianconero Ferrero - davanti alla Corte federale d'Appello a Sezioni Unite. Si tratta della terza volta in cui il secondo grado della giustizia sportiva discute il caso: la prima, il 27 maggio 2022, si era chiusa con il proscioglimento di tutti i club coinvolti a iniziare dai bianconeri per l'impossibilità di stabilire un reale parametro di valutazione economica di un giocatore.
La seconda, il 20 gennaio 2023 alla luce dei nuovi elementi emersi dall'inchiesta Prisma di Torino, con la penalizzazione di quindici punti al club e le inibizioni ai dirigenti. Quattro di queste - quelle di Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene - sono state confermate dal Collegio di Garanzia dello Sport. Adesso la Corte è chiamata a motivare la rilevanza della posizione degli altri sette ex dirigenti coinvolti ai fini della sanzione data: si tratta di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano.
Le altre richieste
Il procuratore Chinè ha chiesto nella sua requisitoria la conferma degli otto mesi di inibizione nei confronti di Pavel Nedved e di altri dirigenti della Juventus, per i quali il Collegio di Garanzia dello Sport aveva rimandato alla Corte di Appello federale per una nuova valutazione. Questo l'elenco completo:
- Pavel Nedved: inibizione di otto mesi
- Enrico Vellano: inibizione di otto mesi
- Paolo Garimberti: inibizione di otto mesi
- Assia Grazioli Venier: inibizione di otto mesi
- Daniela Marilungo: inibizione di otto mesi
- Caitilin Mary Hughes: inibizione di otto mesi
- Francesco Roncaglio: inibizione di otto mesi
Cosa succede oggi
Il processo di oggi si aprirà con la requisitoria del capo della Procura federale Giuseppe Chinè, tornato a guidare l'accusa dopo essere stato assente davanti al Collegio. Visto che la Federazione non si era costituita, il 19 aprile era stato sostituito dal procuratore generale dello Sport Ugo Taucer. Dopo Chinè verrà ascoltata la difesa Juve - con gli avvocati Bellacosa, Sangiorgio e Tortorella - che dovrebbe puntare in particolare sull’interpretazione della parola afflittività (non necessariamente collegata alla perdita della Champions) e sulla "discontinuità" degli attuali vertici societari rispetto a quelli coinvolti nell'indagine.
Quindi i giudici - totalmente cambiati rispetto a quelli del -15 del 20 gennaio scorso - si riuniranno in camera di consiglio: la sentenza dovrebbe arrivare in serata, ma non è escluso che - complice pure l'impegno di campionato di Empoli - possa slittare a domani.
La Corte ha infatti 5 giorni di tempo per emettere la sentenza dopo l'udienza. In caso di accoglimento delle richieste del Procuratore Chinè, che ha chiesto una nuova penalizzazione di 11 punti, la Juve scenderebbe al settimo posto a 58 punti, uno in meno della Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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