Psg, aria di tempesta. Troppi problemi legali, il Qatar minaccia di ritirare i fondi

Dopo che il discusso presidente Al-Khelaifi è finito ancora nel mirino della giustizia, voci dal Qatar affermano che il paese sarebbe pronto a ritirare i propri investimenti dal paese transalpino

Psg, aria di tempesta. Troppi problemi legali, il Qatar minaccia di ritirare i fondi

Il sogno qatariota di comprarsi la gloria calcistica sembra avere i giorni contati. Questo, in estrema sintesi, è quanto trapelato negli ultimi giorni dopo che la giustizia francese ha messo di nuovo sotto accusa il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaïfi, per una storiaccia relativa ad uno scontro di potere nell’alta finanza francese risalente a qualche anno fa. Le accuse portate avanti dalla procura francese e ribattute in tutto il mondo dai media avrebbero fatto perdere la pazienza alla proprietà qatariota, che starebbe seriamente considerando l’ipotesi di ritirare i propri investimenti non solo nel club ma addirittura dall’intera Francia. Una vicenda giudiziaria che, quindi, potrebbe avere conseguenze enormi non solo nel mondo del calcio europeo ma anche sull’economia di uno degli stati più importanti nel Vecchio Continente.

“Ne abbiamo abbastanza”

L’entrata a gamba tesa del Qatar nel mondo del calcio era stata salutata da molti come un possibile toccasana per il sistema calcio francese ma, almeno a giudicare dai risultati degli ultimi anni, si è rivelato un vero e proprio boomerang. La Ligue 1, invece di approfittare dell’enorme numero di talenti prodotti dalle scuole calcio transalpine, è diventata sempre meno competitiva, con molti club storici, dal Bordeaux allo stesso Lione, che sono sull'orlo della bancarotta. Gli investimenti importanti non hanno nemmeno ripagato dal punto di vista calcistico, visto che il Psg domina in Francia ma sta ancora inseguendo la prima vittoria nella Champions League. Ultimamente, il club della capitale è più spesso sulle prime pagine dei giornali per problemi legali, dal caso Mbappé in avanti, che per i risultati sportivi. La cosa non è affatto piaciuta alla proprietà, che sarebbe pronta a staccare la spina.

PSG PSV Al Khelaifi

Una fonte vicina al numero uno del club sembra sicura che la pazienza sia finita: I qatarioti sono stufi di tutti questi abusi. False accuse, ricatti, critiche quotidiane, tutti i problemi in Francia sono colpa loro. Ne hanno abbastanza”. Il presidente del club, convocato dagli inquirenti per difendersi dalle nuove accuse, professa la sua innocenza: Sono sorpreso di essere qui oggi, non ho avuto alcuna influenza su questo caso. Mi trovo nel mezzo di questo caso in cui non ho alcun collegamento semplicemente sulla base di una singola comunicazione telefonica riguardante un problema con il Qatar, una domanda che ho trasmesso e il mio ruolo si è limitato a quello”. Una difesa d’ufficio che, però, non ha convinto la procura, che sta continuando l’inchiesta su una vicenda risalente al 2018 e che coinvolge il potente gruppo Lagardère.

Uno scandalo dietro l’altro

Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, solitamente molto addentro alle dinamiche dei rouge-et-bleu, il presidente Al-Khelaïfi sarebbe finito nel registro degli indagati lo scorso 5 febbraio per complicità nell’abuso di potere operato nei confronti del fondo sovrano qatariota per spostare voti a favore di Arnaud Lagardère. L’agenzia France Presse ha lanciato per prima questa storia, dopo aver parlato con fonti giudiziarie ma è il giornale parigino a fornire maggiori dettagli. Il presidente del Psg avrebbe tentato di comprare voti usando la propria influenza tra i gestori del fondo sovrano Qia, che all’epoca era azionista di maggioranza di Lagardère, per spingerli a cambiare la propria posizione su due questioni scottanti. Nel primo caso il presidente del gruppo era accusato di aver usato 125 milioni di euro delle sue società per finanziare il suo stile di vita mentre il secondo caso si riferisce alla lotta di potere tra Vincent Bolloré e il numero uno della holding del lusso Lvmh Bernard Arnault all’interno del gruppo Lagardère.

Bayern PSG protesta tifosi Al Khelaifi

Per il disturbo, Al-Khelaïfi avrebbe ricevuto una lauta commissione. Il 24 aprile 2018 la Qatar Holding Llc, azionista di maggioranza del gruppo, aveva votato a favore di Bolloré ma, grazie all’intervento di Al-Khelaïfi, cinque giorni dopo il fondo sovrano aveva cambiato la propria posizione, appoggiando Lagardère. Alla fine tutte queste macchinazioni sono servite a poco, dato che nel novembre 2023 il gruppo Vivendi (controllato da Bolloré) ha finito per comprare Lagardère dopo un’aspra battaglia ma la magistratura ha voluto comunque fare luce su questo passaggio poco chiaro. Fonti vicine al fondo sovrano qatariota hanno rimandato al mittente le accuse, accusando la giustizia francese di parzialità: “Questa vicenda non ha niente a che vedere con Nasser Al-Khelaïfi ma, come al solito, finirà per essere associato con una storia alla quale è estraneo per attirare l’attenzione, fino a quando il caso, tra qualche anno, finirà in una bolla di sapone”.

Non è la prima volta che il presidente del Psg finisce nel mirino dei magistrati: dopo le accuse di corruzione per l’assegnazione dei mondiali di atletica al Qatar, per le quali la Corte di Cassazione ha ritenuto di non aver giurisdizione, Al-Khelaïfi è stato accusato di aver sequestrato un lobbyista franco-algerino ed averlo fatto trasportare in Qatar: il patron del Psg ha rifiutato sdegnosamente queste accuse, presentando una contro-querela.

Alla fine, però, i problemi legali continuano a moltiplicarsi e qualcuno a Doha ne ha piene le tasche. Vedremo se nei prossimi mesi queste minacce si trasformeranno in un vero e proprio terremoto per il calcio europeo o meno.

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