
L'annosa questione San Siro continua a tenere banco nelle vicende di Inter e Milan, e ora anche la procura della Repubblica vuole vederci chiaro, dal momento che ha aperto un fascicolo per analizzare fino a fondo la vicenda relativa alla vendita dello stadio da parte del comune di Milano in favore delle due società.
Quel che è meno noto, o comunque in genere quando si parla della vicenda resta sullo sfondo, è che unitamente al celebre impianto costruito tra l'agosto del 1925 e il settembre del 1926 la cessione riguarda anche le aree circostanti lo stadio, che di certo fanno gola a chi ha deciso di effettuare l'investimento per l'acquisizione. Il sindaco Sala ha fatto grandi pressioni per poter accelerare i tempi, trovando comunque terreno fertile sia in casa Inter, con le dichiarazioni a favore dell'iniziativa fatte dal presidente e amministratore delegato Beppe Marotta, che soprattutto da parte del Milan, all'interno del quale ad occuparsi della questione ormai da tempo è il presidente onorario Paolo Scaroni.
A differenza della società nerazzurra, che pare, specie dopo l'acquisizione del controllo da parte di Oaktree, aver abbandonato ogni intenzione di costruire uno stadio da sola, il Milan sembra possedere due diverse anime al suo interno: una avrebbe voluto fortemente puntare su San Donato per realizzare un impianto indipendente dalla presenza dei "cugini" e affrancarsi dalla doppia proprietà, l'altra, che pare quantomeno per il momento aver "vinto" avrebbe fatto all in su San Siro.
Non sarà un'impresa facile, sia perché da un lato il sindaco Sala si trova a dover fronteggiare la mancanza di appoggio a Palazzo Marino da parte dei Verdi, contrari all'abbattimento del vecchio impianto e alla costruzione del nuovo San Siro, sia perché i comitati di cittadini hanno già annunciato la presentazione di ricorsi sul progetto fortemente voluto dal primo cittadino del capoluogo meneghino e dalle due società calcistiche.
E non solo, dal momento che un nodo fondamentale è rappresentato dal prezzo con cui dovrebbe concludersi questa cessione da parte del comune: è possibile che la valutazione possa risultare dannosa per le casse pubbliche? La procura della Repubblica di Milano ha deciso pertanto di avviare un'indagine esplorativa per comprendere a fondo la questione. Ad aprire il fascicolo la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, che coordina il dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, e il procuratore Marcello Viola. Per ora non c'è alcuna ipotesi di reato né risultano indagati, si tratta solo di un modo per esaminare tutti i dettagli di una cessione che sta creando un grande dibattito.
L'Agenzia delle Entrate aveva effettuato una stima di circa 197 milioni di euro per la vendita dello stadio e delle aree circostanti: sarebbero 124 milioni per l'area a cui si aggiungono 72 milioni e 980mila euro per l'impianto sportivo, anche se va considerata la sottrazione di 80 milioni di euro che il Comune si accollerebbe per pagare le bonifiche e la rimozione delle macerie da demolizione.
Proprio negli scorsi giorni Milan e Inter si sono occupate di inviare il documento di fattibilità e l'offerta di acquisto, e la giunta ha approvato la
delibera contenente anche le linee d'indirizzo per gli step successivi, vale a dire l'avvio della conferenza dei servizi e l'avviso pubblico necessario per verificare eventualmente l'interesse di altri soggetti all'acquisto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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