Calcioscommesse, 10 partite di A nel mirino A Napoli due inchieste: camorra e puntate live

Pirani tira in ballo Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Gli investigatori a caccia di riscontri. Il bookmaker austriaco Skysport365 segnala 10 partite. Oggi interrogati Sommese e Micolucci. Anche la procura di Napoli apre due fascicoli sulla camorra e le scommesse durante le gare. I SONDAGGI: Di chi è la colpa? Giusta la responsabilità oggettiva? Come rimediare? VOTA

Calcioscommesse, 10 partite di A nel mirino 
A Napoli due inchieste: camorra e puntate live

Cremona - Il medico odontoiatra Marco Pirani, nel suo interrogatori davanti al gip, ha parlato di cinque squadra di serie A che potrebbero essere coinvolte nella vicenda delle partite truccate. Si tratta di Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Pirani ha fatto riferimento a queste squadre in relazione a notizie che non aveva di prima mano e senza, quindi, circostanziare le occasioni in cui sarebbero accadute le possibile combine. È questo, quindi, un capitolo che necessiterà per inquirenti e investigatori cremonesi di ulteriori approfondimenti per capire quale sia la consistenza delle dichiarazioni del medico che domani sarà sentito dal procuratore Di Martino dopo che aveva reso il suo interrogatorio, nei giorni scorsi, davanti al gip Guido Salvini.

Segnalate 10 partite di A Ci sono dieci partite del campionato di serie A della stagione appena conclusa su cui si sono registrate scommesse "anomale". È quanto si apprende da fonti vicine al bookmaker austriaco Skysport365 che nei prossimi giorni dovrebbe consegnare la lista ai magistrati della procura di Cremona. Sugli incontri, sarebbero state registrate puntate elevate, tanto da costringere il bookmaker a sospendere le giocate. Flusso di puntate che si sarebbe riversato successivamente sui siti asiatici costringendo anche questi ultimi a fermare gli scommettitori.

Spuntano anche Lazio, Napoli e Bologna Due incontri della Lazio e almeno uno del Napoli: sarebbero queste alcune delle partite del campionato scorso su cui Skysport365 avrebbe registrato delle puntate anomale, tanto da sospendere le giocate. Che vi siano state puntate non regolari sugli incontri di queste formazioni, viene comunque fatto notare, non significa che le squadre siano direttamente coinvolte. Tra le squadre di serie A che comparirebbero nella lista dell’agenzia di scommesse, ci sarebbero tra le altre anche la Roma, il Lecce, il Bologna e il Cagliari. Oltre a quelle di serie A Skysport365 ha registrato puntate eccessive anche su una decina di partite di serie B. Tra queste ci sarebbero incontri dell’Atalanta e del Siena, le due squadre promosse in A finite nell’inchiesta di Cremona. L’intera lista degli incontri "anomali" sarà consegnata ai magistrati, mentre sono già in possesso degli inquirenti italiani altre due segnalazioni fatte dal bookmaker austriaco: la denuncia riguardante l’incontro di coppa Italia Bari-Livorno, (finito 4-1 per i toscani) già inviata dagli inquirenti pugliesi ai colleghi cremonesi, e quella inviata al Gat della Guardia di Finanza riguardante tre partite: Benevento-Cosenza, Atalanta-Piacenza e Taranto-Benevento. Tutte gare, secondo l’inchiesta di Cremona, sulle quali la "cricca" del pallone sarebbe intervenuta per combinare il risultato.

Anche Napoli indaga Sono due le inchieste a cui lavorano pool diversi di magistrati della procura di Napoli sul calcio "malato". Una è per un giro di scommesse illecite sul quale indaga la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, l’altra è per frode sportiva. Quest’ultimo fascicolo è seguito dal procuratore aggiunto Gianni Melillo. I magistrati partenopei si occupano da oltre un anno di "reati da stadio", ma da alcuni mesi i risvolti investigativi hanno dato linfa alla nuova indagine su alcune partite truccate. I pm partenopei hanno avuto già contatti telefonici con i colleghi della procura di Cremona, titolari dell’inchiesta sull’ultimo scandalo del calcioscomesse che in qeste ore sta facendo tremare squadre di serie A, B e Lega Pro. I magistrati di Napoli sono pronti a richiedere atti e non si esclude a breve incontro per poter delineare le nuove strategie di inchiesta. L’attenzione è concentrata su alcuni soggetti che sono stati già destinatari delle perquisizioni svolte a Napoli nell’ambito dell’inchiesta cremonese. Vale a dire che alcuni degli indagati dell’inchiesta calcioscomesse potrebbero risultare indagati anche a Napoli per frode sportiva. In mano ai magistrati centinaia di intercettazioni telefoniche sospette per alcune partite sui cui sono in corso approfondimenti, con risultati ribaltati tra il primo e il secondo tempo, come Napoli-Parma del 10 aprile dell’anno scorso. C’è poi l’inchiesta sugli investimenti del clan D’Alessandro, attivo a Castellamamre di Stabia, sui centri Intralot intestati a prestanome della camorra.

Le scommesse live Un giro di scommesse da migliaia di euro anche in un’ora. È questo che ha fatto insospettire gli inquirenti partenopei che hanno poi intrecciato dati su intercettazioni telefoniche, frasi criptiche e in queste ore stanno tirando le somme di una inchiesta sul calcio "malato" ad ampio raggio che sfiora sia squadre di serie A sia di serie minori. Tutto gira intorno a quei risultati clamorosamente ribaltati tra il primo e il secondo tempo e alla presenza costante in quelle intercettazioni di uomini del clan degli scissionisti di Secondigliano, che, come raccontano i pentiti, hanno forti interessi sulle scommesse calcistiche. Sono due le inchieste a Napoli ma si intrecciano tra loro, perché la commistione tra camorra e calcio sta venendo a galla. Denaro e scommesse online, dove c’è chi piazza attraverso decine di prestanomi puntate altissime negli ultimi minuti di recupero di una partita, vincendo sulla squadra in rimonta. Non solo dunque scommesse illecite, ma anche puntate stratosferiche su siti asiatici e da qui l’intreccio con l’inchiesta cremonese del calcioscommesse.

Sommese, prime ammissioni "Ci sono state alcune ammissioni" in ordine ai fatti che gli addebitati da parte di Vincenzo Sommese, ex capitano dell’Ascoli, interrogato dal gip di Cremona Salvini nell’ambito dell’inchiesta sulle partite truccate che lo ha portato ai domiciliari. Lo ha spiegato, in una pausa dell’interrogatorio, il suo avvocato Enrico Calabrese, il quale ha detto che da parte del calciatore "c’è la volontà di collaborare". Sommese ha tenuto a precisare che "l’Ascoli non c’entra", ma che si è trattato di vicende personali. Così come una vicenda personale è stata quella del debito che il calciatore aveva nei confronti di Marco Pirani, il medico odontoiatra, anch’egli arrestato, e che è ritenuta una delle "menti" dell’organizzazione. Dopo Sommese è stato sentito Vittorio Micolucci.

Il suo avvocato, Daniela Pigotti, ha ribadito che il suo assistito "è sempre sceso in campo per vincere le partite e che non frequenta il mondo del calcio se non in campo, quindi non sa nulla del mondo veline-calciatori". Un modo, in sostanza, per dire che ha respinto gran parte delle accuse.

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