Caos Trony: il Codacons annuncia una class action

ROMA - Il Codacons non fa sconti a Trony. Il giorno dopo l'ordalia delle superofferte hi-tech, con effetti apocalittici sul traffico di Roma, il cartello dei consumatori annuncia una class action per risarcire i cittadini dei danni morali e materiali che avrebbero subito. E non basta. Presenta anche un esposto alla Procura della Repubblica. Il Codacons chiede di «aprire una indagine nei confronti dei responsabili del caos che ha paralizzato la Capitale, alla luce dei possibili reati di concorso in blocco stradale, interruzione di pubblico servizio, attentato alla sicurezza del trasporti e maltrattamenti».
A risponderne potrebbero essere chiamate anche le autorità locali, secondo il presidente Carlo Rienzi. La catena di negozi di elettrodomestici celebra il proprio staff con una pagina a pagamento su un quotidiano: «Grazie ragazzi» (che ieri hanno anche rischiato qualcosa nella ressa). E si difende attaccando. «La colpa del traffico? È dei vigili urbani che sono arrivati in ritardo. Alle 9 del mattino, mentre c'era gente qui già dalle 5», dice il direttore del megastore Trony Davide Siciliano. Rivelando che alcuni clienti sono stati rapinati all'uscita. «Con i maxisconti siamo andati in perdita, considerando che l'incasso è stato di circa due milioni e mezzo di euro, abbiamo perso il 30 per cento - assicura Siciliano - ma li rifaremo, magari non ai livelli dell'inaugurazione». Oggi l'afflusso al megastore di Ponte Milvio è stato più normale, anche se i clienti sono stati fatti entrare a scaglioni: iPhone e televisori offerti a prezzi stracciati erano già stati spazzolati dai 25mila clienti dell'inaugurazione. È anche gli incassi non sono andati male.
Il guadagno stimato, per tutta la giornata, è stato di circa un milione e mezzo di euro. Così il problema non è più di viabilità e di ordine pubblico, bensì di concorrenza e pianificazione.

I piccoli esercenti cercano di sfruttare quanto accaduto per recuperare terreno. «La fase dei grandi centri commerciali è ormai finita», azzarda il presidente della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato) di Roma e Lazio Lorenzo Tagliavanti.

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