Carosello di scioperi dalla scuola ai trasporti: così i sindacati rispondono all'emergenza crisi

Oggi si ferma il trasporto pubblico. Autobus, tram, metro e treni in sciopero per ventiquattr'ore. Inzia l'autunno caldo: nei prossimi giorni si fermeranno anche poste, scuole e pubblica amministrazione. Alla richiesta di sacrificio i sindacati rispondono immobilizzando il Paese

Carosello di scioperi dalla scuola ai trasporti: 
così i sindacati rispondono all'emergenza crisi

E' sempre la solita storia. Si torna dalle vacanze e riprendono gli scioperi. Dalla scuola ai trasporti la mobilitazione prende di nuovo d'assalto i servizi pubblici. E, per le strade d'Italia, va in scena il solito, desolante carosello di polemiche, proteste e agitazioni. E' questa la risposta che i sindacati danno alla richiesta di responsabilità e di sacrifici da parte dell'Unione europea per far fronte alla crisi economica che sta divorando le economie di tutto il mondo.

L'autunno caldo inzia oggi con i disagi per chi dovrà viaggiare su autobus, tram, metro e treni. I lavoratori dell’Unione sindacale di base hanno, infatti, incrociato le braccia per lo sciopero nazionale di ventiquattr'ore del trasporto pubblico locale. "La protesta - spiega il sindacato - è stata indetta contro il taglio del 70 per cento delle risorse dedicate al settore che sta già producendo esuberi, taglio di salario, aumento delle tariffe e diminuzione del servizio". Lo sciopero avverrà con orari e modalità diversi da città a città, nel rispetto delle fasce di garanzia. Ieri sera, il sindacato ha invitato tutti i lavoratori del settore a "fermarsi per fermare la distruzione del trasporto pubblico locale, per difendere il futuro occupazionale di 150mila lavoratori del settore, il diritto alla mobilità, la natura pubblica del servizio e la volontà popolare espressa con il referendum del 12 e 13 giugno".

La mobilitazione di oggi non è stata scelta a caso. Il 3 ottobre è, infatti, il giorno in cui la WFTU, federazione sindacale mondiale di cui Usb è membro, protesterà in tutto il mondo contro la crisi. Dall'Austria al Bangladesh, da Cuba al Libano. Crisi globale, protesta globale. Ma in Italia gli scioperi non si fermano qui. Anzi, è solo l'inizio.

Ben presto, infatti, la mobilitazione contagerà anche le poste, le scuole e la pubblica amministrazione. Un calendario fitto per mettere in ginocchio il Paese. Un calendario fitto che non farà altro che acuire la crisi in Italia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica