Balcone o giardino, il famigerato pollice verde è sempre il protagonista di chiacchierate conviviali nelle quali spuntano rimedi della nonna e tradizionali «ho sentito che...» ...e via ricettando. Suggerimenti spesso artigianali che talvolta danno risultati, talaltra finiscono per far prendere alle adorate piantine una china tragica. Eppure i quesiti restano infiniti, come le risposte che ad essi spesso ci si azzarda a dare. Una parte di questa domande ora trovano finalmente soluzione grazie a un volume di Eva Mameli e Mario Calvino, genitori del più celebre Italo, che viene ora dato alle stampe. Lui agronomo, lei naturalista scrissero a quattro mani questi «250 quesiti di giardinaggio risolti» (Donzelli, pp. 256, euro 19.50) che ora risolve molti dubbi botanici.
Come conservare i bulbi di gelsomino. Quali vasi scegliere, tra porosi o verniciati. Come preparare un terriccio per le rose. Gli argomenti non riguardano piante rare, ma sono quelli familiari a tanti di noi che, le rose, le tengono abitualmente sul terrazzo, ma magari non sanno come concimarle. Si apprenderà così che il letame fresco è utilissimo a patto che vada lasciato essiccare. E successivamente depositato sopra - e non sotto - la terra già in vaso. Se infatti a contatto con le radici, il fertilizzante naturale può causare bruciature alle radici più giovani, per la liberazione dell'ammoniaca in esso contenuta. Inoltre la cellulosa presente nel letame può avere effetti sgraditi, quindi è consigliato lasciar asciugare il fertilizzante e poi deporlo sulla superficie del terriccio esistente.
Altro trucco da «forse non tutti sanno che...» riguarda l'annaffiatura delle piante da appartamento. Soprattutto in inverno, ma anche in estate, è consigliabile lasciarli in un bagno dove la vasca sia stata riempita di acqua calda. L'evaporazione e l'umidità prodotta intridono l'aria rendendola estremamente benefica per le piante che, durante l'arco delle ore notturne, ne traggono grandissima utilità. Per quanto riguarda le orchidee, molti i consigli. Su tutti quello di scegliere un periodo di riposo per la pianta, preferibilmente d'inverno quando la luce del giorno è ridotta, tenendole per tre mesi al massimo in un locale umido ma con poca annaffiatura prima di riportarla alle abitudini consuete che dovrebbero favorire l'insorgenza di nuovi germogli.
E lo sapevate che d'estate l'annaffiatura delle azalee può essere fatta anche semplicemente versando acqua sul terreno dove si trova il vaso in modo da ridurre il secco e favorire un'umidità che finirebbe per aiutare la piantina...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.