Chi prenderà il posto di Bin Laden?

Per la leadership di al Qaida sono diversi i candidati. Il primo della lista è il medico egiziano al Zawahiri. Un altro possibile è Saif al Adel, pseudonimo usato da un leader egiziano dell'organizzazione terroristica. Spiccano anche i nomi del kuwaitiano Sulaiman Abu Gaith e dello psichiatra marocchino Abu Hafiza

Chi prenderà il posto di Bin Laden?

Morto Osama bin Laden, il comando di al Qaida sarà assunto nell’immediato dalla shura (consiglio) dell’organizzazione, in attesa di nominare più avanti il nuovo leader. È quanto hanno fatto sapere alcune fonti di al Qaida ad Asia Times, che ricorda come già negli ultimi anni Bin Laden fosse più un’icona del movimento terroristico che un capo effettivo, dal momento che le strategie organizzative erano già in mano al suo vice, l’egiziano Ayman al Zawahiri. Le stesse fonti hanno annunciato che la morte di Bin Laden sposterà dall’Afghanistan al Pakistan il teatro di guerra.

Secondo Asia Times, la shura di al Qaida è composta da nuovi comandanti, designati di recente, tra cui spiccano Sirajuddin Haqqani, figlio del leader talebano Jalaluddin Haqqani, Qari Ziaur Rahman, Nazir Ahmad e Ilyas Kashmiri. Per la leadership dell’organizzazione sono diversi i candidati possibili.

Il primo della lista è sicuramente al Zawahiri, 59 anni, da tempo indicato come il "vero cervello" di al Qaida: il medico egiziano è infatti responsabile di tutte le operazioni di al Qaida e dei suoi piani strategici almeno dal 2009. Nei mesi scorsi, ex agenti della Cia avevano fatto sapere che bin Laden e al Zawahiri si tenevano a distanza per garantire proprio la continuità della leadership dell’organizzazione, nekl caso uno dei due fosse colpito.

Un altro possibile candidato è Saif al Adel, 51 o 54 anni, il cui nome è però lo pseudonimo usato da un leader egiziano di al Qaida, che avrebbe creato una base dell’organizzazione terroristica a Ras Kamboni, in Somalia, addestrando i somali che poi presero parte alla battaglia di Mogadiscio contro le forze Usa negli anni ’90. Le autorità Usa hanno posto una taglia di 5 milioni di dollari sulla sua testa. Si pensa che al Adel si trovi oggi in Iran.

Secondo il quotidiano Telegraph, spicca quindi il nome di Sulaiman Abu Gaith, 45, cittadino kuwaitiano, ritenuto uno dei più alti leader di al Qaida e suo portavoce ufficiale. Durante la Guerra del Golfo del 1991, denunciò prima l’ex presidente iracheno Saddam Hussein, quindi chiese alla famiglia reale kuwaitiana di imporre la legge islamica (sharia).

Le autorità risposero vietandogli di tenere sermoni e rimuovendolo dalla sua moschea. Nel 2000 si trasferì in Afghanistan, dove incontrò Bin Laden e si unì alla sua organizzazione. Dopo l’11 settembre 2001, promise che "la tempesta di aerei non si sarebbe fermata". Non si sa dove si trovi ora: secondo alcune voci era in prigione in Iran, ma lo scorso anno fonti kuwaitiane hanno riferito che sarebbe stato liberato e sarebbe rientrato in Afghanistan.

Anche Abu Hafiza, lo psichiatra marocchino ritenuto uno dei principali strateghi di al Qaida, potrebbe assumere il comando dell’organizzazione. Raggiunse il Pakistan nel 2003 e definì l’Iraq come il campo di battaglia di al Qaida contro gli Stati Uniti. Secondo il sito israeliano Debka, avrebbe partecipato alla pianificazione dell’attentato terroristico a Madrid del marzo 2004.

Un altro candidato a succedere a Bin Laden è Fazul Abdullah Mohammed, 36 anni, spesso indicato come il leader dell’organizzazione nell’Africa orientale. È ricercato dagli Usa per gli attentati del 1998 alle ambasciate Usa e sulla sua testa pende una taglia di 5 milioni di dollari.

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