David Cronenberg compie 80 anni: i 7 migliori film del regista

Da Videodrome a Crimes of the Future: il pioniere del body horror ha tracciato un solco nella storia del cinema, spaziando tra orrore e fantascienza

David Cronenberg compie 80 anni: i 7 migliori film del regista

Pochi registi nella storia del cinema sono stati in grado di tracciare un solco come David Cronenberg. Il cineasta canadese ha vinto le resistenze degli alfieri della tradizione negli anni Settanta, imponendo senza mezze misure il suo cinema estremo e sperimentale. Uno stile unico, sempre più riferimento per le nuove generazioni di registi, in grado di regalare sequenze uniche tra macabro, terrore e orrore.

David Cronenberg ha portato sul grande schermo il suo gusto per il sesso, per il sangue e per le mutazioni, con ambiziose riflessioni sulla natura umana e sul possibile futuro dell’esistenza. Fedele alla sua linea, sempre, anche a costo di mettersi contro tutta Hollywood, con tanto di schiaffo allo Star System.

In oltre 50 anni di carriera ha cavalcato i generi, confermandosi innovatore di forme e linguaggi, arrivando a coniare un’idea di cinema originale ed estremamente personale. Oggi il maestro canadese compie 80 anni, una ricorrenza che ci consente di andare a conoscere i suoi 7 migliori film, quelli da vedere almeno una volta nella vita.

Brood – La covata malefica (1979)

“The Brood – La covata malefica” è uno dei primi grandi lavori di David Cronenberg, in cui è possibile ritrovare la sua visione sull’orrore e qualche traccia delle sue ossessioni. Corpi deformi e disturbanti, creature strane che iniziano a popolare l’universo fantascientifico del canadese. Nel cast Oliver Reed, Samantha Eggar e Art Hindle.

Videodrome (1983)

“Videodrome” è uno dei film più spiazzanti del maestro di Toronto, nonché uno dei più importanti degli anni Ottanta. Anche qui ritroviamo il tema della mutazione della carne, ma il focus è dedicato al rapporto – o meglio alla fusione – tra tecnologia e uomo, in particolare ai possibili pericoli per l’essere umano.

Il pasto nudo (1991)

Con “Il pasto nudo” David Cronenberg vince la sfida tutt’altro che semplice di trasporre sul grande schermo il libro di William Borroughs. Il risultato è un film disarmante, affascinante nella sua complessità ma forse poco compreso. Enorme l’intepretazione di Peter Weller.

Crash (1996)

Probabilmente il capolavoro di David Cronenberg, lo zenit della sua idea di cinema. Ispirato all’omonimo romanzo di James Graham Ballard e premiato al festival di Cannes, “Crash” è una delle grandi esplorazioni delle perversioni amorose e meccaniche. Sesso, violenza, cicatrici: c’è tutto, con una potenza visiva raggelante.

A History of Violence (2005)

Maestro dell’horror, ma regista di qualità anche di thriller e drammi: David Cronenberg con “A History of Violence” regala uno dei suoi film più sorprendenti. Tratto dall’omonimo romanzo a fumetti scritto da John Wagner, non lesina violenza e sperimenta un altro tipo di mutazione: da esterna a interna, da un uomo tranquillo a un giustiziere senza remore.

Cosmopolis (2012)

Portare sul grande schermo un romanzo di Don DeLillo non è una passeggiata, come testimoniato da “White Noise” di Baumbach. Ma David Cronenberg con “Cosmopolis” è riuscito ogni possibile ostacolo. Sontuoso lavoro sugli spazi, sulla messa in scena, con una sceneggiatura di ferro. Impossibile non menzionare la meritata consacrazione di Robert Pattinson.

Crimes of the Future (2022)

“Crimes of the Future” è per il momento l’ultimo film firmato da David Cronenberg, un ritorno atteso a

distanza di otto anni dal precedente “Maps to the Stars”. Una riflessione stimolante sull’essere umano, in particolare sul suo corpo e su ciò che ne sarà. Un’opera audace, senza compromessi. Nel cast anche l'italiana Denise Capezza.

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