«Se facessi oggi un cinepanettone come quelli di Aurelio De Laurentiis andrei subito carcerato. Bisogna stare attenti al politicamente corretto. Eppure si ride con il demonio e non con San Francesco. Il comico è cattivo, non è buono, la vecchietta che casca a terra fa sempre ridere». Così Christian De Sica presentando Natale a tutti i costi di Giovanni Bognetti, dal 19 dicembre su Netflix, commedia natalizia, non senza cattiveria, e remake del film francese Mes trèe chers enfants. Insomma non un cinepanettone, ma una commedia, senza troppe volgarità, se non quella del denaro vero collante anche della famiglia. È appunto il caso di quella composta dai genitori Carlo (De Sica) e Anna (Angela Finocchiaro) e dai figli. De Sica precisa sul cinepanettone: «Non me li hanno più offerti, se no li farei. Ho ricevuto ultimamente 1700 messaggi di persone che mi chiedevano di tornare a farli, ma a settant'anni compiuti non puoi più fare Un americano a Roma anche se fossi Alberto Sordi. Eppure - continua - è una formula che può ancora funzionare». De Sica torna anche sulla polemica intorno alla frase che compare anche nel trailer del film, ovvero l'espressione «na merda» dopo aver assaggiato una bottiglia di vino abruzzese. E questo rivolto al figlio che gliel'ha appena regalata.
Una battuta che ha irritato il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, come il Consorzio di tutela vini d'Abruzzo. «Nel film i miei figli vengono a cena solo per i soldi e non per affetto e così dico la frase per loro e non per la qualità del vino: viva l'Abruzzo!». RS
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