L’inflazione diminuisce, ma i prezzi per pasta e olio continuano a correre

I rialzi attuali dei prodotti alimentari soffrono i costi dell'energia di sei mesi fa

L’inflazione diminuisce, ma i prezzi per pasta e olio continuano a correre

Lievita lo scontrino per pasta e oli vegetali. I prezzi degli alimenti sono in aumento nonostante il calo del livello di inflazione. I rialzi attuali dei prodotti riflettono i costi dell'energia di sei mesi fa.

Trend in calo ma non per tutti

Il trend dell’inflazione è in calo. Secondo l’Istat a marzo 2023 il tasso è in discesa dello 0,4% per quanto riguarda i prezzi al consumo. Un ribasso, anche se minimo, per quanto riguarda i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, infatti si passa dal 12,7% al 12,6%. Analizzando l’andamento degli alimentari lavorati come pane, formaggi e bevande, e quelli non lavorati come carne, pesce, frutta e verdura freschi, vi sono contrasti notevoli. Si nota una crescita del +1,0% rispetto a febbraio per quanto riguarda gli alimentari non lavorati con uno spostamento dall’8,7% al 9,1%. La crescita riguarda i prezzi dei vegetali freschi o dei refrigerati, escluse le patate (dal 5,0% al 9,0%) con una variazione congiunturale del + 0,9%. Aumentano anche prodotti come frutta fresca o refrigerata, dal 4,8% al 5,2%; +3,2% su febbraio. Gli alimentari non lavorati, invece, subiscono un rallentamento (dal 15,5% al 15,3%) con un aumento del +0,7% su base mensile.

Effetti posticipati

Al netto delle speculazioni che solitamente crescono in periodi di crisi, i prezzi attuali sono frutto della situazione economica di sei mesi fa. Come racconta l’analista svizzero Rick De Oliveira di Telf Ag, i prezzi attuali dei prodotti nei supermercati riflettono i costi dell’energia di sei mesi fa, momento in cui il cibo è stato prodotto. Questo comporterebbe quindi un calo tra sei mesi, quando i prodotti assorbiranno il trend attuale.

Le distorsioni su pasta e oli vegetali

In un anno il prezzo della pasta è cresciuto del 18%, quello del grano, invece, è sceso del 30%. L’Osservatorio del ministero del Made in Italy sottolinea che il prezzo della pasta rispetto allo scorso anno va dai 2,3 euro al chilo di Milano ai 2,2 euro di Roma, fino a 1,49 euro a Palermo. Le quotazioni del grano sono rimaste stabili in tutto il Paese costando 38 centesimi di euro al chilo. Anche gli oli vegetali come soia, colza e girasole che vengono utilizzati nelle industrie di trasformazione alimentare, a marzo a livello mondiale il prezzo è calato del 2,1% rispetto a febbraio, scendendo sotto del 20,5% del livello massimo del marzo del 2022.

È importante ricordare che il periodo temporale citato è quello dell'inizio della guerra in Ucraina, paese maggior produttore mondiale di olio di girasole che, in quel periodo, era completamente introvabile.

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