Roma - Un milione di persone sniffano cocaina
almeno una volta l'anno, altre 300 mila gli abituali. Maggiori
prevalenze fra i 15-35 anni, i maschi e i disoccupati. Quasi
tutti consumano anche altre sostanze e, dopo l`assunzione, si
mettono alla guida. È il quadro, allarmante, illustrato oggi a
Roma, presso l`Aran Park Hotel, nel corso del Convegno Nazionale
sulla cocaina da Sabrina Molinaro, ricercatrice dell`Istituto di
fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa
(Ifc-Cnr) e responsabile delle indagini epidemiologiche Ipsad
(Italian Population Survey on Alcool and Drugs) ed Espad
(European school project on alcohol and other drugs), effettuate
dall`Istituto nell`arco di sette anni. "Se nel 2001 gli italiani che avevano fatto uso di cocaina almeno
una volta nel corso dell`anno erano poco più di 400.000 (l`1%
della popolazione residente fra i 15 ed i 64 anni) si stima che
nel 2008 tale numero sia cresciuto fino a raggiungere il 2,2% e
dunque circa un milione di persone", spiega Molinaro.
Non cresce il numero dei consumatori abituali "È invece
stabile, in tutte le indagini effettuate dal 2001 ad oggi, la
percentuale di persone che assumono sistematicamente, pari allo
0,7%, cioè circa 300 mila persone".
Seppur le prevalenze più alte si registrino "fra i giovani tra i
15-35 anni, che hanno visto aumentare i consumi dall`1,7% dei
rispondenti del 2001 al 3,3% del 2008, l`incremento maggiore in
questo arco di tempo si è evidenziato fra i 35-44enni. In questa
fascia d`età coloro che hanno sperimentato la sostanza sono
decuplicati: dallo 0,1% nel 2001 all`1% dei rispondenti nel
2008", prosegue la ricercatrice Ifc-Cnr.
In testa la Lombradia "Le regioni dove la sostanza registra prevalenze di consumo
maggiori sono Lombardia (3,4% dei residenti fra i 15 ed i 64
anni), Lazio (3,2%) Piemonte (3%) Liguria (2,6%)", precisa
Molinaro. Per quanto riguarda i sessi, "sono in maggioranza i
maschi, circa il doppio rispetto alle donne: sia per ciò che
riguarda i consumatori frequenti (1,1% uomini, 0,5% donne), sia
per quanto riguarda il consumo occasionale, dove gli uomini
registrano una prevalenza d`uso che cresce dall`1,8% dei
15-64enni intervistato nel 2001 al 3,4% del 2008, mentre le donne
passano dallo 0,7% all`1,5%".
Spopola tra i disoccupati Interessante anche l`analisi effettuata dall`Ifc-Cnr per
categorie professionali. "Nel 2008 il primato va ai disoccupati:
il 5% dei partecipanti allo studio senza lavoro riferisce uso nel
corso del 2008; seguono artigiani (3,9%), commercianti (3,2%) e
operai (3%), imprenditori e dirigenti (2,8%), studenti (2,6%),
impiegati (1,5%) e, sotto l`1%, casalinghe e pensionati. La
classifica è quindi del tutto invertita rispetto al 2001 e al
2003, quando erano manager e titolari di azienda quelli con
prevalenze maggiori".
Inalata e fumata Per quanto concerne poi le modalità di assunzione, "la via di
consumo d`elezione è l`inalazione, ma circa i due terzi di coloro
che inalano cocaina la fumano anche nelle sigarette, esiste poi
una minoranza (1,2%) di soggetti che assume la sostanza per via
endovenosa, inalata e fumata". Con costi che nel 40% dei
consumatori che hanno partecipato all`indagine nel 2008 è stato
superiore ai 100 euro nell`ultimo mese.
Non solo coca La maggior parte di coloro che consuma cocaina fa uso anche di
altre sostanze: il 74% fuma sigarette quotidianamente, l`85%
cannabis saltuariamente. "Un dato costante dal 2001", commenta la
ricercatrice del Cnr, "mentre è aumentato dal 10% al 15% tra il
2003 e oggi l`uso di eroina da parte dei consumatori di cocaina".
Frequente anche la combinazione con l'alcool: tra i forti
bevitori il consumo di cocaina è 15 volte più diffuso che nella
popolazione media.
Molti i comportamenti a rischio attuati in concomitanza dell'uso
di questa sostanza, nonostante l`ammissione degli effetti
deleteri che essa provoca.
E poi si va al volante Sostanzialmente la totalità dei
consumatori (99%) ha guidato l`auto dopo aver assunto cocaina, e
tra di essi la maggioranza (il 42%) ammette di averlo fatto una
decina di volta nel corso dell`anno e il 34% addirittura
abitualmente, mentre solo il 25% riferisce di averlo fatto solo
in casi eccezionali. "Il 56% dei soggetti che riferisce un consumo frequente dichiara
di aver riscontrato una diminuzione nel proprio rendimento
lavorativo a causa dell`uso della sostanza, il 68% è rimasto
coinvolto in incidenti stradali, il 55% ha avuto incidenti
domestici o ferimenti, il 38% problemi giudiziari, il 30%
esperienze sessuali di cui si è pentito", conclude la
ricercatrice.
Si compra anche on line "I luoghi pubblici sono indicati dai consumatori
come quelli dove è più facile reperire la sostanza, con una
diversità tra i due generi: i maschi prediligono la strada e i
parchi (50%) mentre le donne soprattutto i bar e la discoteca
(40%). Il 2% dei consumatori riferisce di comprarla su internet".
Muccioli: i nostri figli pagheranno il nostro disinteresse "Sanno benissimo che il padre guida strafatto di
coca e per stare dentro alla realtà che gli facciamo vivere, devono "farsi" anche loro. Con compagni di viaggio come questi anche i più
piccoli rischiano di seguire presto la stessa strada. Saranno - è
certo Muccioli - i nuovi ingressi nel mondo della droga: puntualmente
registrati dalla prossima statistica o ricerca". "Non raccontiamoci frottole, è questa la fotografia del mondo
in cui viviamo: droghe smerciate e consumate in massa e sotto gli
occhi di tutti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.