ROMA - Nel periodo 2006-2010 il costo dei servizi finanziari è cresciuto dell'1%, al di sotto del tasso annuo d'inflazione pari all'1,9%. Lo scarto appare ancora più significativo se confrontato ad altri specifici settori: elettricità e carburante (+3%), trasporti, alimenti e istruzione al +2,4%.
In particolare, dal 2006 ad oggi le famiglie con operatività media hanno visto ridursi i costi del 30%, i giovani del 25%.
È quanto ha segnalato l'Abi, l'associazione delle banche italiane, replicando alle dichiarazioni del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel corso di un'audizione parlamentare. Secondo catricalà, infatti, «Dal 2006 al 2011 il costo medio di tenuta del conto corrente è aumentato, per alcune categorie di consumatori come i giovani e le famiglie con esigenze medie, di oltre il 5% medio annuo».
L'associazione delle banche, invece, ha sottolineato che il contenimento dei costi «frutto di un mercato tra i più competitivi e concorrenziali con regole a favore dei consumatori che pochi altri Paesi possono vantare».
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