Il "re" degli zingari e la fuga in ambulanza: 15 arresti

Dopo la rocambolesca fuga in ambulanza e la cattura di Leonardo Abbruzzese, boss del clan di Lauropoli, arriva l'arresto di 15 fiancheggiatori che coprirono la sua latitanza

Il "re" degli zingari e la fuga in ambulanza: 15 arresti
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Pur di favorire la sua fuga, dalla Calabria in Puglia, un'associazione di volontariato cosentina era corsa in aiuto al latitante Leonardo Abbruzzese, 39 anni, a capo del clan di Lauropoli, conosciuti come quello degli "Zingari".

L'incredibile depistagio

Utilizzare l'ambulanza per lo spostamento era stato un escamotage organizzato nei minimi particolari, per eludere i controlli di polizia durante il tragitto, potendo contare nell'appoggio del clan Lovreglio che aveva nascosto Abbruzzese sino alla cattura da parte dei Carabinieri, avvenuta proprio a Bari il 6 novembre del 2023.

L'inchiesta

Ad oltre un anno di distanza, l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che venerdì ha portato in carcere 15 persone (11 cosentini e 4 baresi), ha accertato che il 17 ottobre del 2023, il capo degli "Zingari" era stato trasferito a bordo di un'ambulanza da Spezzano Albanese, in provincia di Cosenza, a Bari.

La latitanza

Il boss che sembrava introvabile era sfuggito alla cattura sei mesi prima, quando con un blitz dei Carabinieri impegnati nell'operazione: "Athena" era stato decapitato il clan Abbruzzese, specializzato in assalti ai furgoni portavalori ma, anche, smercio di sostanze stupefacenti ed estorsioni.

Gli arresti

Gli arresti, scaturiti dall'indagine sono stati eseguiti in provincia di Cosenza e a Bari, dai Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con il coordinamento della Dda di Catanzaro, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. Nei confronti degli arrestati vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento personale aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

L'amicizia tra "Zingari" e Lovreglio

Ed erano proprio gli stupefacenti la merce di scambio che legava il clan degli "Zingari" a quello dei Lovreglio. Un'unione che si era rinsaldata nel tempo tanto che i vertici del clan barese erano stati invitati ai festeggiamenti del battesimo della figlia di Leonardo Abruzzese, avvenuto in un noto hotel di Altomonte il 10 giugno del 2018.

Ma non solo, alcuni esponenti della cosca pugliese avevano inoltre trascorso le loro vacanze in Calabria a cavallo di ferragosto del 2018.

E, come spesso accade tra amici, i Lovreglio un anno dopo hanno ricambiato l'ospitalità ricevuta in Calabria da parte degli Abbruzzese, invitando a fine luglio 2019, i familiari di Leonardo Abbruzzese a Bari, approfittando di un viaggio per turismo religioso che gli "Zingari" avevano fatto a San Giovanni Rotando.

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