È stato ascoltato in Procura, nella forma dell'audizione protetta, il bimbo di 6 anni gravemente ferito a Ventimiglia lo scorso 19 dicembre. Si tratta del tassello di una vicenda estramente delicata e complessa che coinvolge la nonna paterna e il compagno, entrambi indagati con l'ipotesi di reato per lesioni gravissime. L'avvocato Maria Gioffrè, che assiste il padre del piccolo, all'uscita dal tribunale ha spiegato che "l'interrogatorio è stato secretato".
Il bimbo ascoltato in audizione protetta
Stando a quanto riporta sanremonews.it, l'incidente probatorio è iniziato attorno alle 14.30 ed è durato circa tre ore. "Il bambino è stato sentito nelle forme di audizione protetta dal consulente della procura, in una saletta appositamente dedicata a sentire minori vittime di situazioni delicate. - ha detto l'avvocato Gioffrè -È un bambino tranquillo, è stato messo a suo agio. È un bambino che è arrivato in tribunale per fortuna sulle sue gambe, muovendo il braccio gioioso e giocoso".
I fatti
L'episodio risale al 19 dicembre scorso, in via Gallardi a Ventimiglia (provincia di Imperia). Il piccolo Ryan era stato trasportato in codice rosso all'ospedale Gaslini di Genova per alcune ferite gravi sul corpo. Nello specifico, i medici avevano riscontrato la lesione della milza, delle vertebre e la perforazione di un polmone. È stato dimesso lo scorso 20 marzo, dopo tre mesi di ricovero e aver subito un intervento chirurgico al braccio.
Le indagini
A fine dicembre, la nonna paterna e il compagno sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di lesioni gravissime. L'obiettivo dell'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Imperia Maria Paola Maralli, è quello di far luce sulla natura delle ferite riscontrate sul corpicino del bimbo. Sulle prime, infatti, si era ipotizzato che il piccolo fosse stato picchiato, ma non sono escluse eventuali altri cause. Ad esempio, che Ryan si sia lanciato dall'auto in corsa dei nonni.
I genitori
Per via del forte choc subito, il bimbo non è riusciuto a ricordare quanto accaduto la mattina del 19 dicembre.
Lo scorso 20 marzo, contestualmente alle dimissioni del figlioletto, mamma Elena aveva lanciato un appello: "Se nessuno ha detto la verità finora, difficilmente lo farà adesso. Sarebbe meglio confesserla prima che il piccolo recuperi la memoria. Mio figlio dovrà iniziare un percorso di terapia dallo psicologo e prima o poi parlerà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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